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Provincia di Messina
COMUNE DI CARONIA
Indirizzo: Via Roma n. 1- 98072 Caronia (ME)
Telefono: 0921.332064 - Fax Municipio: 0921.332473

 

 

Stato: Italia
Regione: Sicilia
Provincia: Messina
Zona: Italia Insulare

 

 

Latitudine: 38° 1' 27''N
Longitudine: 14° 26' 27''E

 

 

Altitudine: 304 m s.l.m.
Superficie: m². 227.420.16
Perimetro Comunale: m. 62.658

 

 

Comuni limitrofi: Acquedolci, Capizzi, Mistretta, San Fratello, Santo Stefano di Camastra

 

 

Frazioni e Contrade: Caronia Marina, Canneto, Ricchiò, Torre del Lauro

 

Abitanti: 3589
Densità: 15,8 per Kmq

 

 

Nome degli abitanti: Caronesi

 

 

Sito Web del Comune: www.comune.caronia.me.it
Mail: comune@comune.caronia.me.it

 

 

Codice Fiscale: 84000210835
Codice Istat: 083011
Codice Catasto: B804

 

 

Santo Patrono: S. Biagio
Giorno Festivo: 3 febbraio

 

 

Stemma: Tre pentole poste in riquadri distinti sovrapposte da stemma gentilizio.

 

 

Gonfalone: //
Caratteristiche Stemma Simboli:
Pentola
Colori:
//

 

 

Beni monumentali: Chiesa Madre, del 1168, dedicata a San Nicolò da Bari, nell'interno, oltre a due quadri del 1700, raffiguranti San Francesco di Paola e la Sacra Famiglia, un quadro della Madonna di Pompei, eseguito nel 1940 dal Prof. Benedetto Violante, su interessamento dell'Arciprete del tempo Antonio Vallute; un dipinto, sulla volta, dei pittori messinesi Antonio Patrigna e Michele Latino, rappresentante la Glorificazione Celeste; un altro dipinto, nell'abside centrale, del Prof. Michele Amoroso, raffigurante il mondo illuminato dalla Croce.
Chiesa dell'Annunziata, La chiesa più antica, si trova nella frazione di Marina. Dedicata alla Madonna Annunziata, la chiesa fu edificata nel XII sec. per volontà della regina Costanza che, in viaggio via mare lungo la costa tirrenica, naufraga qui approdò in salvo dopo aver invocato la Madonna Annunziata. Sculture, ceramiche, acquarelli oli e disegni vari costituiscono il corpus della pinacoteca d'arte contemporanea allestita, con le opere provenienti da collezioni private, nei saloni di Palazzo Cangemi che ospita anche l'originale nel cui interno si conserva una pregevole tela dell'Annunciazione, di Gioacchino Martorana;
Chiesa di S. Francesco Dall'architettura semplice, la chiesa risale al 1500, in origine altro non era che la cappella annessa al Convento dei Frati Minori Osservanti di San Francesco. Il complesso conventuale è stato distrutto nel 1848 e di esso rimane tracce soltanto nei documenti.
All'interno della chiesa si conserva ancora "L'annunciazione della Madonna" un bellissimo dipinto ad olio di datazione incerta. La chiesa più antica, ancor più antica sembra, dello stesso centro abitato di Caronia si trova nella frazione di Marina
Chiesa di S. Biagio, il santo protettore di Caronia. La costruzione si affaccia sulla piazza principale. All'interno vi si custodiscono gelosamente una statua di San Pietro al quale in passato era dedicata la chiesa ed un dipinto raffigurante la Deposizione
Il Castello che troneggia maestoso sul poggio più alto del paese ed intorno al quale in epoche successive si sviluppò l'odierno abitato. Dell'antica organizzazione urbanistica di Caronia sono visibili ampie tracce. In particolare della cinta muraria della quale restano ruderi di torri e porte d'accesso alla città murata.
Ben conservato l'arco saraceno, probabilmente facente parte del sistema difensivo del paese, andato in gran parte distrutto o inglobato in costruzioni di epoche successive.
Costruito in epoca normanna probabilmente al tempo di re Ruggero il castello, oggi di proprietà privata, è uno degli edifici meglio conservati dell'architettura normanni in Sicilia.
Si tratta di un complesso fortificato con cinta muraria triangolare munita di torri difensive. All'interno si trovano il "palazzo", edificio a due piani di cui il primo, senza finestre, destinato a deposito, ed il secondo destinato in parte ad abitazione, e altri ambienti che evocano stili islamici come l'elegante sala triloba con ingressi ogivali e curiose volte pieghettate.
L'accesso al castello, situato sul versante orientale del perimetro murario, è assicurato da uno splendido portale in stile rinascimentale, ma di epoca ottocentesca, con il blasone dei Pignatelii in evidenza.
Abbazia Basiliana di S. Pancrazio, oggi inclusa nella adiacente masseria,
La Casina di "Pietratagliata" tipico esempio di architettura aristocratico-rurale, destinata a residenza estiva
Torre di avvistamento si trova sulla costa in località Torre del Lauro, di epoca cinquecentesca, la costruzione probabilmente faceva parte di quel sistema di torri di guardia, progettato dal celebre architetto militare Camillo Camilliani, che si sviluppava lungo le coste siciliane a difesa delle frequenti incursioni piratesche
Museo del Bosco - Palazzo Cangemi, che raccoglie testimonianze etno - antropologiche legate alla cultura silvo pastorale e contadina degli attrezzi alla tecniche arcaiche di lavoro. E anche il bosco custodisce interessanti elementi storico-architettonici che incuriosiscono il visitatore immerso nel verde dei Nebrodi
Zone Archeologiche - Parco dei Nebrodi.

 

 

Feste Patronali e Religiose: Festa patronale di S. Biagio (3 febbraio e III Domenica d'agosto);
festa di Maria SS. Annunziata (I Domenica di agosto), A Marina di Caronia,
Festa del Crocefisso - 4 maggio e 14 settembre.

 

 

Eventi Culturali: //

 

 

Eventi Gastronomici: //

 

 

Eventi Sportivi: Raduno Ippico (in estate).

 

 

Curiosità: Il comune è salito agli onori della cronaca poiché tempo fa, a Canneto (frazione di Caronia) alcuni elettrodomestici e oggetti contenenti parti metalliche prendevano fuoco senza alcuna ragione apparente.
Caronia è gemellata con il Comune di Montespertoli (FI).

 

 

Mercati e Mostre: Fiera dei prodotti tipici locali (seconda quindicina del mese di ottobre)
Fiera del bestiame: ultima domenica di maggio e Novembre.

 

 

Centri Culturali: Museo del bosco- Palazzo Cangemi
Apertura: dal Lunedì al sabato dalle ore 9,00 alle ore 13,30 Tel. 0921 332433

 

 

Risorse: Agricole: Olive, uva, funghi, prodotti caseari, agrumi, sughero, legname.
Allevamento: Ovini, bovini.

 

 

Numeri Utili: Uffici Postali: Via. Nazionale (Canneto) - tel. 0921.331434
Guardia Medica: Via L. Orlando - tel. 0921.332258
Carabinieri: Via L. Orlando - tel. 0921.332061
Guardia Forestale: Via L. Orlando.

 

 

Siti Web nel Comune: www.caronia.org

 

 

Impianti sportivi: //

 

 

Strutture ricettive: Agriturismi:
Agriturismo Masseria Santamamma - C.da Santa Mamma - Tel. 0941 794 0461
Agriturismo Curci - C.da Bruga - Tel. 0921 331 185
Agriturismo Salanitro - C.de Tremola e Pantani - Tel. 0941 794 189
Hotel e Locande:
Albergo Globus - Via Nazionale (Torre del Lauro) - Tel. 0921 335 147 - Fax 0921 335 385
Albergo Za' Maria - Via Nazionale, 7 (località Canneto) - Tel. 0921 331 203 - Fax 0921 337 063
Residence:
Residence Lauro Mare, loc. Torre del Lauro, tel.0921 335077
Bed and Breakfast:
//
Ristoranti Bar e Pizzerie:
//
Altro:
Zino - loc.tà Ricchiò, tel. 0921 332551
La Piazzetta - Piazza Canale, tel. 0921 332010
Profumi di Boschi - loc.tà Ricchiò, tel. 0921 332623 - 3336130379

 

Personaggi illustri: Cecilio di Calacte (I sec. a. C., retore, autore del "De Sublime").
Prof. Dott. Antonino Contino (Oculista di fama internazionale, direttore della Regia Clinica Oculistica dell'Università degli studi di Palermo, allievo di Cirrincione).
Luciano Orlando (importante poeta)
Maria Scolaro Amoroso (poetessa contemporanea,scrittrice di "A' vilanza")
Amedeo Argese di Savoia, parente per un ramo collaterale della famiglia regnante, nato durante un viaggio della principessa Maria José, proprietario di una nota catena di moda
Ruggero Orlando, originario di Caronia, giornalista RAI, notissimo corrispondente dagli Stati Uniti, a cui fu conferita la cittadinanza onoraria
Cristiano MG Faranna, giovane poeta contemporaneo autore di "Omaggio a Caronia".

 

 

Come si arriva: Auto:
//
Autolinee:
Capizzi, Caronia scalo, Messina, S. Agata Militello.
Ferrovia:
A Km. 5 linea Palermo - Messina.

 

 

Cenni: Centro agricolo dei Nebrodi, posto a circa 300 metri di altitudine, Caronia sorge fra Santo Stefano di Camastra e San Fratello, lungo la strada che porta a Capizzi.
Questa città (il cui nome deriva dal greco "tè calè acte" = una bella spiaggia), fu fondata secondo Diodoro Siculo, attorno al 447 a. C., e cioè al tempo in cui era arconte di Atene Miriachide, e consoli a Roma Lucio Giulio e Marco gegonio, dal condottiero greco Ducezio, il quale, reduce da Corinto, dove era andato in esilio, dopo avere subito una sconfitta, riunì, nella suddetta località, una popolazione mista di greci e di indigeni.
Ducezio sempre secondo Diodoro Siculo edificò la città "per volontà di un oracolo divino". Fu re dei Siculi, e nonno di Arconide Erbitense, e cioè di colui che, secondo quanto afferma lo stesso Diodoro nel libro XIV della sua storia, fondò, nel 403 a. C., Alesa Arconidea (l'odierna Tusa).
Di Calacte, alla cui memoria il Comune di Caronia ha intitolato una via del paese, oltre a Diodoro Siculo, parla lo Strafforello, il quale, nella sua opera "La Patria", dice che la suddetta città sorgeva fra Tindaris ed Aluntium (l'odierna San marco d'Alunzio).
Calacte fu città fiorentissima in epoca ellenistica e romana. In età romana, Calacte coniava monete, con le effige di Apollo, Atene, Dioniso, Eracle ed Ermete.
Da un rinvenimento di una macina di grano, venuta alla luce durante scavi archeologici, effettuati in contrada "Nunziatella", non è azzardato supporre che l'attività prevalente dei Calactini fosse l'agricoltura, e che fra i prodotti agricoli forniti dal territorio, primeggiasse la produzione del frumento.
Dalle epoche successive alla conquista romana, nessuno storico antico ci ha fornito notizie su Calacte; nè, fino ad oggi, si sono trovati reperti archeologici capaci di farci luce sulla sua scomparsa.
A Calacte ebbe i natali il celebre oratore e maestro di eloquenza Cecilio Arcagato.
Fiorì in Roma al tempo di Cesare Augusto, e fu soprannominato Calactino. Scrisse opere molto lodate, fra cui un trattato sull'Eloquenza Attica, e una Comparazione fra Demostene e Cicerone.
Di Calacte parla pure il Sacerdote Gaetano Drago, il quale, in un suo volume, dal titolo "Galati Mamertino e la Calacte di Ducezio", identifica, con argomentazioni assai fondate, suffragate da cospicui e preziosi documenti, Galati Mamertino, in Calacte, contrariamente a quanto affermano gli altri scrittori, fra cui il mistrettese Salvatore Pagliara Bordone e il prof. Giuseppe Bellafiore, che collocano quest'ultima località nel territorio dell'odierna Caronia, basandosi sul fatto che il nome "Calacte", ha come abbiamo detto il significato di "bella spiaggia".
Qualche lettore, dotato di spirito critico, potrebbe giustamente osservare che l'identificazione di Galati Mamertino (che sorge a 800 metri sul livello del mare), in Calacte (che significa bella spiaggia), non può essere accettabile. Ma "actè", in greco, ha anche il significato di "promontorio", di "altura pianeggiante", e questi due ultimi elementi, a nostro avviso, avvalorano, nel lavoro del Drago, le ragioni che spinsero Ducezio a fondare la città in montagna anziché in marina.
Ducezio, dovendo far guerra a Siracusa, si recò in Grecia a coscrivere soldati, promettendo che avrebbe fondato per loro una città su di "una bella spiaggia". ma fondare, allora, una città in riva al mare, da parte di quei popoli che avrebbero, fra l'altro, dovuto far guerra a Siracusa, sarebbe stato un grave errore, in quanto le navi Siracusane, girando intorno alla Sicilia, avrebbero potuto avvistare e distruggere la nuova città.
E se non l'avessero distrutta i Siracusani, l'avrebbero senz'altro depredata le orde piratesche, che in quel tempo infestavano quei mari, non risparmiando abitati marini, specie se piccoli e mal difesi. Si rese quindi necessario fondare la città in montagna, anche perchè, oltre alla naturale difesa che offrivano i monti, si poteva dall'alto in caso d'assalto, più agevolmente difendere i fabbricati.
Quello che dice il Drago a sostegno della sua tesi, è anche suffragato dal fatto che altre importanti città greco - sicule, come Alesa, Abacena, Aluntium, sorgevano fra i monti.
E' fuori dubbio che nel territorio dell'odierna Caronia sia esistita, in tempi assai remoti, un'importante città greco - sicula; ma fino ad oggi, non si sono ritrovati documenti storici, capaci di indicarci con esattezza l'ubicazione di Calacte.
Sull'origine di Caronia, così scrivono, fra l'altro, Giuseppe Gangi Battaglia e Giovanni Vaccaro in "Aquile sulle rocce", del 1958:
"si crede che Caronia tragga origine da una colonia di abitanti dell'antica Calacte, edificata da Ducezio, Capo dei Siculi, dopo che fu vinto dai Siracusani".
"Alcuni storici asseriscono che Caronia sia sorta ai tempi dei Saraceni...Accanto alla rocca antica, al tempo del geografo Edrisi, stava il castello, posto a "cavaliere sul mare dalla cima di un monte", alla distanza di circa un miglio dal mare. In basso c'era il porto, di rilevanza locale.
La popolazione della parte inferiore era prevalentemente di marinai, che praticavano la pesca grossa del tonno, per cui il castello era destinato, come in qualche altro posto, alla protezione della tonnara".
La città pare invece sia stata fondata da Ducezio nel 447 a. C. ed a riprova di ciò, sono state ritrovate: tombe, monete, vasi e altro materiale di età greca e romana risalenti alla metà del secolo V
L'attuale borgo, si trova già menzionato in due documenti del 1172 e del 1178. Nel 1296 fu possesso di Francesco Ventimiglia per concessione di Federico II d'Aragona.
Delle fortificazioni che difendevano Caronia in età medievale, restano solo avanzi della cinta muraria trecentesca (tracce di due torri e l'arco d'ingresso, ogivale) e alla sommità dell'abitato il castello.
Notevole la Chiesa Madre dedicata a San Nicola di Bari e fondata nel 1172 è stata ricostruita nel XVII secolo.
Di grande interesse è il territorio boschivo che circonda Caronia per la straordinaria varietà e ricchezza dei suoi alberi d'alto fusto (querce da sughero, cerri e faggi).
Redditizio l'allevamento di ovini e bovini favorito anche dalla presenza di ampie estensioni a pascolo.
I terreni sono dedicati principalmente alla coltivazione di ulivi, di viti e di agrumi.
A Caronia sono presenti alcune fabbriche nei settori del ferro battuto, delle ceramiche e dei laterizi oltre ad un'industria boschiva.
La realizzazione del parco dei Nebrodi dovrebbe valorizzare ancora di più le bellezze naturalistiche e paesaggistiche di questo centro montano, da cui è possibile effettuare piacevoli escursioni sia all'interno del bosco sia alla vicina grotta di S. Teodoro.
In fase di crescente sviluppo è l'attività turistica concentrata in particolare nella ridente frazione di Caronia Marina che, con la sua bella spiaggia, richiama ogni anno numerosi turisti.

Etimologia (origine del nome)
E' documentato con il nome Al-Qaruniah, la sua provenienza è sconosciuta.

Il Comune di Caronia fa parte di:
Regione Agraria n. 4 - Montagna litoranea dei Nebrodi
Parco dei Nebrodi
Associazione Nazionale Città dell'Olio

Il comune è gemellato con
Montespertoli (FI)

Per aggiornamenti, suggerimenti, correzioni, foto ecc.... scrivete a: giuseppegarufi@virgilio.it