Indirizzo: Via Salvo d’Acquisto 1 – 98070 Castel di Lucio (ME)
Telefono centralino: 0921.384008 - Fax Municipio:0921.384127
Stato: Italia
Regione: Sicilia
Provincia:Messina
Zona:Italia Insulare
Latitudine: 37°53'15"00 N
Longitudine: 14°18'46"80 E
Altitudine: 753 m s.l.m.
Superficie:m². 28.967.386
Perimetro comunale:m. 24.849
Comuni limitrofi:Geraci Siculo (PA), Mistretta, Nicosia (EN), Pettineo, San Mauro Castelverde (PA)
Frazioni:
Abitanti: 1.561
Densità: 56 ab./km²
Nome di Abitanti: Castelluccesi
Sito Internet:
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Codice Fiscale:85000850835
Codice Istat:083013
Codice Catasto:C094
Santo Patrono:San Placido
Giorno festivo:5 ottobre
Descrizione Araldica dello Stemma:Scudo sannitico diviso a metà orizzontalmente, cioè troncato, con, nella parte superiore, su campo argento, croce patente di colore rosso, caricata in cuore da un chiodo a forma colma di colore azzurro, nella parte inferiore, una mucca da latte, ferma, di argento in campo azzurro.
Sotto lo scudo su nastro svolazzante azzurro, il motto in caratteri d'oro: "Salubris Ventus". Lo scudo è circondato a destra da un ramo di alloro, a sinistra da un ramo di quercia, legati inferiormente da un nastro tricolore ed è sormontato da corona di Comune d'argento
Blasonatura del Gonfalone: Drappo troncato di bianco e d'azzurro, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dallo stemma civico con la iscrizione centrata in argento: Comune di Castel di Lucio. La parte di metallo ed i cordoni sono argentati.
L'asta verticale è ricoperta di velluto del colore del drappo, alternati con bullente argentato, posto sopra nella freccia, è rappresentato lo stemma del Comune e sul manto inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali infrangiati d'argento
Caratteristiche Stemma
Partizione del Campo: Troncato
Simboli: Cuore, Mucca
Colori: Argento, Azzurro, Oro, Rosso
Da vedere:
Chiesa madre sorge nella piazza del paese, anticamente esistevano in tale luogo il Tempio Mariano di Santa Maria dell'Odigitria e una chiesa dedicata ai Santi Luca e Biagio.
Dalla fusione di queste due chiese sorse la Chiesa Madre composta da tre navate a croce latina ed inseguito arricchita da una cupola ottogonale e da un campanile.
I segni delle due antiche chiese sono visibili nella struttura muraria della navata centrale e in quella laterale destra.
A sinistra dell'altare maggiore si trova la cappella del Santissimo Sacramento dove possiamo ammirare un trittico marmoreo di straordinaria bellezza attribuito alla scuola del Gagini.
Accanto a questa cappella si nota un trittico ligneo del Cinquecento di notevole valore artistico raffigurante il Cristo alla colonna, con i suoi due aguzzini.
Alla destra dell'altare maggiore c'è la Cappella di San Placido patrono del paese.
A San Placido sono attribuiti diversi miracoli di cui rimane traccia in una edicola votiva dove scorre una sorgente d'acqua definita miracolosa.
Di grande pregio è il pulpito, realizzato su commissione degli emigranti argentini, di grandi dimensioni e finemente intagliato, mentre nelle pareti laterali dell'abside si trova un Coro del Settecento.
Sempre all'interno della Chiesa Madre si trova una fonte battesimale del 1500 in marmo ed una statua lignea del seicento raffiguranti le Anime del Purgatorio e la Madonna delle Grazie, in ultimo si trova un dipinto ad olio su tela, raffigurante San Pietro, del XV secolo.
Questa chiesa presenta in ogni suo angolo, parete, nicchia dei veri capolavori dell'arte anche se sono stati fatti da autori minori.
Chiesa di San Carlo Borromeo;
Chiesa di Santa Maria del Soccorso che fu sede nel 1700 della congregazione delle figlie di Sant'Anna
Chiesa di San Nicola di Bari costruita con le prime case di Castel di Lucio.
Chiesa di Sant'Antonio di Padova all'interno conserva un altare in legno realizzato dall'ebanista locale Nicolò Campo.
Chiesa del Convento,
Chiesa di S. Placido
Chiesa di S. Lucia, un'antica Chiesa rurale, al cui interno custodisce uno statua lignea del XX secolo raffigurante Santa Lucia di Noè Marullo
Chiesa di S. Salvatore
Chiesa di San Giuseppe, trasformata oggi in una società agricola, dove al suo interno conserva una tela del Santo Patriarca,l'Oratorio del SS. Sacramento edificato nel XVI secolo al cui interno si trovano affreschi del XVII secolo.
Castello Normanno Il rudere che oggi noi ammiriamo ci fa capire che anticamente proteggeva tutte le case sottostanti del paese. Il fortilizio normanno è posto ad un'altitudine di 780 metri. Esso fu costruito nel secolo XII dalla famiglia Ventimiglia.
Lo storico Nicotra da notizia che il castello era composto da due torri unite tra loro con due mura, uno a tramontana ed un altro a mezzogiorno, mentre l'entrata al castello avveniva dal lato della torre posta ad oriente.
Oggi rimangono del castello le opere murarie e la torre posta ad oriente mentre le pietra intagliate, le ferramenta, le tegole ed altro sono stati venduti nell'Ottocento dai Duchi D'Agraz, ultimi proprietari del castello, per essere utilizzate in altre costruzioni.
Festa Patronale:
Festa Patronale 20 agosto
Eventi Culturali:.
Eventi Gastronomici:
Sagra du Cascavaddu 16 agosto
Festa della Primavera (ultimo sabato di maggio) con sagra della “tabisca cà ricotta”
Eventi sportivi:
Slalom Castel di Lucio
Curiosità:
Mercati e mostre:
Risorse:
agricoltura (grano, legumi, sulla), allevamenti per la produzione di formaggi, lana e carni, artigianato di ricami e tessitura.
Centri culturali:
Museo Etno Antropologico - Via Mistretta Tel 0921384127Numeri Utili:
Ufficio Postale: via S. D’Acquisto, Tel 0921.384013 Carabinieri: Via S. D’Acquisto, Tel 0921.384014 Guardia Medica: Contrada Santa Lucia,Tel 0921384235Siti nel Comune:
Impianti sportivi:
Strutture Ricettive:
Antica Via del Grano – Agriturismo - Contrade Prato e Frassini Tel .0921.384610
Bar Mammana - Via Vittorio Emanuele 11, Tel. 0921.385002 Bar Sciortino - Piazza Umberto, Cell 347.3022512 Bar Corpora - Via S. D’Acquisto Tel. 0921.384059
Personaggi Illustri:
Come si arriva:
Strade Statali
Castel di Lucio è sita a pochi chilometri dalla strada statale 117 che collega S. Stefano di Camastra con Leonforte (En) e dalla strada statale 113 che mette in collegamento Trapani con Messina.
Linee ferroviarie
(Stazione di riferimento: Tusa. Distanza dal centro: 24 chilometri)
Cenni storici:
Arroccato sul crinale di uno sperone dominante il torrente Tusa, nel cuore dei Nebrodi occidentali, sorge, a circa 1340 metri di altitudine, il piccolo centro di Castel di Lucio.
Molto incerte sono le origini del borgo che, si pensa, risalgano all'epoca normanna.
Compreso nel feudo di Mistretta, Castel di Lucio ne seguì le sorti fino a quando non divenne una comunità autonoma nel secolo XVIII.
Del Castello costruito dai Ventimiglia, intorno al 1090, rimane una torre diruta.
Di notevole interesse la Chiesa Madre, edificata verso la metà del XV secolo, che conserva al suo interno un ciborio in pietra attribuito al Gagini.
Nel paese è ancora possibile vedere, qua e là, bellissimi portali in pietra che testimoniano l'esistenza, nel passato, di scalpellini di notevole prestigio che eseguivano pregevoli lavori ad intarsio sulla pietra e sul legno.
Fiorente nel passato era la lavorazione del ferro battuto, la tessitura attraverso l'uso di antichi telai, la produzione artigianale di mattoni e tegole in pietra e la lavorazione di pelle di animali testimoniata dal nome rimasto alla contrada "Conceria".
Oggi queste attività sono quasi del tutto scomparse e l'asse portante dell'economia è rappresentato dall'agricoltura (cereali, legumi, olivi) e dall'allevamento del bestiame (ovini, caprini e suini).
Rimane, ancora, tuttavia, la caratteristica produzione artigianale delle "ciaramelle" che sopravvive solo per la passione di un artigiano, il Sig. Mammana Francesco, che riesce ancora oggi, da una pelle di capra o di pecora, a ricavare questo meraviglioso strumento.
Interessanti, poi, sono alcuni luoghi come "u cuozzu saracinu" dove la tradizione vuole ci siano ancora i resti di tombe saracene.
Il fascino dell'antico, infine, che si respira lungo le piccole e strette stradette del centro storico, il ricco patrimonio culturale, le tracce delle attività scomparse (interessanti i resti di un mulino ad acqua in contrada "Sciara" potrebbero costituire i presupposti indispensabili per il rilancio economico e turistico di questo incantevole paesino dei Nebrodi.
ITINERARI CONSIGLIATI
Itinerario d’arte moderna:
Nel 1989 per iniziativa dell’imprenditore Antonio Lo Presti sono state idealizzate diverse sculture che si snodano lungo la Fiumara di Tusa:
Itinerario naturalistico:
Collina del Salvatore, Bosco Montagna-San Giovanni, Monte d’Ariddu, Piazzetta della Pace (punto panoramico).
Itinerario storico-architettonico:
Castello del XIII secolo eretto ad opera dei Ventimiglia di Geraci; Chiesa Madre della seconda metà del sec. XVII sorta sull’antica chiesa madre dedicata alla natività di Maria e la chiesa dei Santi Luca e Biagio; Convento dei Frati Minori Francescani del sec. XVII; chiesa di San Carlo Borromeo del 1630.
Etimologia (origine del nome)
Denominato in passato Castelluccio (diminutivo in -uccio di Castello). Il nome attuale fu assunto nel 1863 con l'aggiunta della specifica che probabilmente è dovuta ad un'interpretazione sbagliata del nome precedente
Il Comune di Castel di Lucio fa parte di:
Regione Agraria n. 1 - Montagne interne Nebrodi nord-occidentali
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