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Lunedì 7 Ottobre 2024

Limina

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COMUNE DI LIMINA

 

Indirizzo: Piazza Municipio, 1 - 98030  Limina (ME)

Telefono centralino: 0942726055 - Fax Municipio:0942726023

Stato: Italia

Regione: Sicilia

Provincia:Messina

Zona:Italia Insulare

Latitudine: 37° 56' 30''N

Longitudine: 15° 16' 19''E

Altitudine: 552 m s.l.m.

Superficie: m². 10.155.138

Perimetro comunale: m. 14.650

Comuni limitrofi: Antillo, Casalvecchio Siculo, Forza d'Agrò, Mongiuffi Melia, Roccafiorita

Frazioni:

Abitanti:1.006

Densità: 93 abitanti/Km²

Nome di Abitanti: Liminesi o liminoti  

 

Sito Internet: www.comune.limina.me.it

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Codice Fiscale: 80006220836

Codice Istat:083040

Codice Catasto: E594

Santo Patrono:S. Sebastiano

Giorno festivo:20 Gennaio

Descrizione Araldica delloStemma:Troncato dalla fascia diminuita di azzurro: il PRIMO, d'oro, all'aquila di nero, allumata di rosso; il SECONDO, d'oro, ai quattro pali di rosso. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante d'oro, il motto, in lettere maiuscole di nero, UNIVERSITAS LIMINAE. Ornamenti esteriori da Comune

Blasonatura del GonfaloneDrappo partito di azzurro e di rosso

Caratteristiche Stemma

Partizione del Campo: Troncato

Simboli: Aquila

Colori: Azzurro, Nero, Oro, Rosso

Decreti: D.P.R. 30 marzo 2004 concessione di stemma e gonfalone

Da vedere:

Chiesa di San Filippo d'Agira, costruita nel 1930 sul sito di un precedente tempio risalente al XVIII secolo.

Chiesa madre dedicata a San Sebastiano martire,benedetta nel 1935,  è costruita sullo stesso posto dell'antica Chiesa – Cappella (risalente all’ anno 1000) che era rimasta aperta al culto fino al 1908, ma che in seguito alla vetustà dell'edificio e dei danni causati dal terremoto si era resa inagibile. Nella Chiesa vi sono cinque altari  in marmo, un fonte Battesimale  di marmo rosso e due Acquasantiere di pietra.

inoltre si conservano: la statua del santo patrono San Sebastiano, un crocifisso ligneo del 1507.

Chiesa della Madonna delle Preci (Sancta Maria Precum) del 1397 (XIV secolo) sorta sull'antica sinagoga del IX secolo essendo posta nell'antico ghetto ebraico della Judeca, ove sino all'XI secolo vi era una ricca colonia di ebrei sfuggiti alla persecuzione dell'alto Egitto da parte del Califfo Omar (detto il pazzo), il quale imponeva loro la conversione all'Islam o l'abbandono immediato dell'Egitto.

All’interno, di quello che è rimasto, si può notare : Un altare in muratura restaurato, Un fonte Battesimale con il monogramma IHS ( nome di Gesù), i diversi tipi di pavimento che vi furono nel corso degli anni, la  Nicchia della conservazione degli Olii  Santi, il fonte Lavabo in Sagrestia, quattro Cripte per la sepoltura dei Notabili e degli Ecclesiastici del tempo, la prima di queste Cripte  era la fossa comune, la Statua  Maria SS. delle Preghiere in legno del Gangeri risalente al 1860, Quadro  di San Filippo D’Agira di Garufi  Santo del 1958 e nella sommità, sotto il tetto dell’altare c’è una nicchia  che era la finestra con la stella di Davide 

Santuario di San Filippo si trova localizzata in località Passo Murazzo, a sei Km. dell'abitato, sulla riva destra del Torrente Agrò e nelle vicinanze del Torrente Caprinaro.

E' l'unica che attualmente svolge le funzioni di Santuario e ricorda il passaggio del Santo in tale località avvenuto nell'anno '66 d.c., vi si celebra annualmente la vigilia della festa di San Filippo, giorno 11 Maggio, con la partecipazione di una grande moltitudine di devoti.

La mancanza di documenti non permette di stabilire con esattezza il periodo al quale risale il tempio, ma dai racconti arrivati fino ai nostri giorni si ha notizia che la realizzazione dell'edificio dovrebbe risalire al periodo compreso fra il 1915 e il 1922.

Si racconta che la costruzione della Chiesa sia avvenuta grazie al lavoro e alla partecipazione gratuita dei cittadini Liminesi che contribuirono portando pietre, legname, e tegole delle locali fornace e che anno dopo anno hanno reso possibile la realizzazione dell'opera.

La Chiesa, di non grandi dimensioni (circa 90 mq.), aveva anticamente la copertura a falde con le tegole di fabbricazione locale.

Nel 1950, a causa delle precarie condizioni, e stata sostituita con un solaio piano e durante questi lavori la campana che si trovava posta nel timpano della facciata è stata spostata altrove chiudendo la stessa apertura.     

Venti Murales, di notevole interesse artistico risultano dipinti eseguiti sui muri di alcuni edifici e risalenti al 1985, opera di dieci pittori peloritani.

Festa Patronale:

Festa del patrono San Sebastiano: 20 gennaio, la domenica successiva, la processione.

Il programma delle celebrazioni religiose ha inizio con le novene in onore del santo: queste sono nove giornate di preghiera; nel giorno di festa si celebrano tre messe ( ore 08.00, 11.30, 16.00 ), verso le ore 16.30 vi è la solenne processione del Simulacro di San Sebastiano per le vie principali del paese, al rientro la benedizione e bacio della reliquia del santo patrono.

Festa della compatrona Madonna delle Preghiere: 15 agosto

Festa di San Filippo: 11, 12 maggio e la domenica in prossimità dell'ottavo giorno.

 I festeggiamenti si svolgono da sempre nel mese di maggio con la partecipazione di una moltitudine di fedeli provenienti da tutti i paesi vicini; nei tempi antichi questi si svolgevano solo in due giornate il 12 e l'ottava della festa, mentre tra la fine dell' 800 e i primi del '900 è stata introdotta tra le celebrazioni, la discesa alla località passo murazzo nelle vicinanze del luogo dove si racconta sia passato nel 66 d.c. durante il suo viaggio verso la città d'Agira.

Dal 1969 è diventata costante un'altra giornata a lui dedicata, svolta giorno 16 agosto, in concomitanza del rientro al paese natio di molti emigranti liminesi in occasione del periodo estivo.

Eventi Culturali:

Premio di Poesia Dialettale Siciliana "Bizzeffi" (mese di Agosto)

Eventi Gastronomici:

Eventi sportivi:

Curiosità: Un testo di storia antica, conservato nell'Università di Messina, riporta la notizia che a nord di Limina, intorno al 260 a.C., fu combattuta una battaglia fra Romani e Cartaginesi, mentre questi ultimi tentavano un'incursione verso la zona Jonica.

Mercati e mostre:

Risorse:

La presenza nel territorio di vasti boschi e pascoli, consente una notevole attività nei settori della zootecnia e dell'agricoltura i cui prodotti più importanti sono il frumento, le olive, le nocciole e le mandorle.

Centri culturali:

Numeri Utili:

Carabinieri: 0942 725004
Farmacia: 0942 726027

Guardia Medica: 0942 726192
Scuola Materna: 0942 726442

Scuola elementare e media: 0942 726285
Ufficio di Collocamento: 0942 726000

Ufficio Postale: 0942 726028 - 0942 726419
Arcipretura Parrocchia San Sebastiano: 0942 726024
Ass. Turistica Pro Loco Limina: 333 752466

Siti nel Comune:

 http://www.cateno.it/

 http://www.arcipreturalimina.it/

http://www.liminanotizie.net/

Impianti sportivi:

Campo di calcio

Strutture Ricettive:

Bar Caffetteria Rosticceria Occhino Lidia - P.zza Marconi – tel. 0942.726402
Bar Saglimbeni Alfio - Via Siligato

Bar "Lanterna" di Saglimbeni Maddalena
Ristorante Pizzeria "La Botte" - Via Calipò - tel. 0942.726174
N&C Pub - P.zza XXV Aprile - tel. 3394188889

Personaggi Illustri:

Come si arriva:

In Auto Da Messina:  Autostrada A18 ME-CT uscita di Roccalumera procedere sulla Strada Statale 114 in direzione Catania fino al bivio di S. Alessio Siculo.

In Auto Da Catania:  Autostrada A18 ME-CT uscita di Taormina procedere sulla Strada Statale 114 in direzione Messina fino al bivio di S. Alessio Siculo.

In Aereo: Aeroporto Fontanarossa di Catania - Aeroporto di Reggio Calabria

In Pullman: Autolinee Jonica Trasporti  - Autolinee Interbus

Cenni storici:

Nel 66 d. C. passò da Limina S. Filippo Siriaco o d'Agira e sostando in una contrada del paese denominata "Passo Murazzo" vi fondò una comunità cristiana.

Il Santo viene tutt'oggi solennemente festeggiato ogni anno nel mese di maggio ed anche il 16 agosto con una manifestazione religiosa tramandata da secoli che si può definire unica sotto l'aspetto della tradizione popolare e religiosa. In essa infatti si fondono visibilmente credenza popolare e profonda fede cristiana.

Le prime notizie documentali su Limina risalgono all'anno 1200. Dei periodi antecedenti si hanno solo informazioni frammentarie.

A partire dal 1200 si hanno notizie più definite che vengono in gran parte riportate dal "Lexicum Topographicum Siculum" dell'abate benedettino Vito Amico edito nel 1757 e ripubblicato, tradotto in italiano, nel 1855 dal Di Marzo - Palermo...

A queste notizie si può aggiungere che, agli inizi del 1500, sotto il dominio di Carlo V, in Sicilia si verificarono frequenti episodi di tumulti popolari; nel marzo-aprile del 1516 anche a Limina ebbero inizio sedizioni e tumulti, che si protrassero per circa 8 mesi, durante i quali la Baronessa di Limina Francesca Porcu non esercitò nessuna autorità fino al 18 dicembre dello stesso anno, quando si arrivò ad un accordo.

Per privilegio del Cardinale Giannetto Doria, Arcivescovo di Palermo e luogotenente del Re, datato 22 ottobre 1610 ( confermato l'11/03/1613 ), il Marchese di Limina Pietro Balsamo riceveva il diritto di abitare - licentia populandi - il feudo sito non molto distante dell'abitato chiamato "Acqua della Grutta", futura terra di Roccafiorita (A. Cascio / "Roccafiorita: dal feudo al centro popolato").

Nella seconda metà del 1700 nasceva a Limina Giuseppe Evola, storico, poeta ed insigne latinista, al quale poi gli é stata intitolata una via del paese.

Nel 1733 Giovanni Scaldara ricevette da Ferdinando di Borbone il diritto di esercitare la professione di notaio nel territorio di Limina e Roccafiorita.

Sulla scorta di alcuni documenti ritrovati nell' archivio parrocchiale si evince che Limina in passato dedicò al culto almeno 10 Chiese (di cui 3 suburbane) e 11 Cappelle.

Il patrimonio ecclesiastico a Limina era valutato, nel 1774, in tutto once 2294 come per stima fatta da Filippo di Lapi Ventura, Giuseppe Caracciolo e Francesco Saglimbene Birrittella.

Un'oncia siciliana (antica unità monetaria) era pari a 26,5 gr. di oro; si divideva in tre ducati d'argento ed ogni ducato era composto di dieci tarì.

Questo vastissimo patrimonio serviva al mantenimento del clero e delle Chiese, nonchè per l'elemosina a cui erano obbligati i Frati del Convento di S. Francesco. Inoltre permetteva la sopravvivenza di una quota della popolazione liminese che aveva queste terre in conduzione.

C'é da precisare che gli ecclesiastici dovevano possedere un proprio patrimonio personale tale da permettere una vita agiata.

Oggi il patrimonio ecclesiastico é stato disperso e delle tre Chiese urbane rimaste sono funzionanti solo quelle di S. Sebastiano e S. Filippo

Padre Basilio da Naso, Cappuccino a Savoca, nel giugno del 1948 completò con grandi difficoltà due ricerche - eseguite con l'ausilio dell'opera prima citata - relative alla vita di due illustri laici cappuccini liminesi del 1600.

Più esattamente si tratta di Fra Giuseppe nato a Limina nel 1623 e morto a Taormina nel 1718, dove era entrato all'età di vent'anni nel Convento dei Cappuccini; e di Fra Bernardo (i cui resti imbalsamati oggi si trovano nelle famose Cripte di una antica Chiesa di Savoca) nato a Limina verso l'anno 1693 e morto a Savoca (ove divenne Laico Cappuccino del relativo Convento ) all'alba dell'otto giugno 1777.

Nel 1753 nel vastissimo territorio del Marchesato di Limina si trovavano 6 miniere ed una fonderia piccola, ad un solo fuoco, che assieme a quella a due fuochi sita a Fiumedinisi (ME) rappresentavano l'unico esempio esistente sui Monti Peloritani.

 Ricca era l'attività estrattiva su tutto il territorio di piombo e rame; a tal proposito l'orafo Pietro Gambadauro nel suo manoscritto di "Mineralogia", scritto nel 1798, fa un'eloquente considerazione: « Limina sei tanto cara quanto aspra, impregnata come sei nelle tue viscere. ... . La scoperta dei tuoi minerali é cosa antica »

Nel 1848 Limina partecipò ai moti per l'indipendenza nazionale, capeggiati da un certo Filippo SAGLIMBENI inteso "Sirpulla", il quale, dopo la rioccupazione da parte delle truppe borboniche, fu arrestato e condannato; da allora non fece più ritorno a Limina.

Nel 1863 gli elettori erano due e votavano nel collegio di Francavilla (ME). Nel 1864 aveva 301 ettari di territorio e 356 abitanti; la guardia nazionale aveva 52 militi attivi e 3 di riserva. La parte mobile era costituita da 20 militi.

Durante tutto il periodo feudale Limina ebbe annesso il villaggio di Pagliara (ME). Alla fine del secolo scorso la valle d'Agrò vide sorgere le società di "Mutuo Soccorso".

A Limina ne nacquero due:

■ la "Società Operaia di Mutuo Soccorso", che, sorta nel febbraio del 1880, raggruppava contadini operai e artigiani;

■ e la "Società Agricola di Mutuo Soccorso", cui diedero vita nell'anno 1888 in prevalenza proprietari terrieri e mezzadri.

Questi sodalizi hanno rappresentato un importante punto di riferimento nella vita politica, socio-culturale ed economica del paese.

Agli inizi del corrente secolo la popolazione assoluta di Limina (residente, legale) non superava 2456 abitanti, quella relativa (presente, di fatto) 2185 abitanti; l'estensione territoriale ammontava a 1800 ettari. Il suo bilancio non superava le undicimila lire di entrata, senza tenere conto del sussidio del Governo per il terremoto (1908); l'anagrafe segnava non più di trenta proprietari principali, quattrocento piccoli proprietari, centosettanta nullatenenti.

Il terremoto del 1908 flagellò lo sventurato comune con danni che il calcolo fa salire ad oltre centomila lire.

Al tempo dell'unificazione nazionale Limina ebbe i suoi garibaldini e nelle due guerre mondiali ha dato il suo contributo di sangue con 41 morti e 6 dispersi; i suoi figli parteciparono alla lotta partigiana, in cui perse la vita la medaglia d'oro tenente Antonino Siligato al quale sono stati dedicati un monumento ed una via del paese.

Delle numerose opere d'arte andate perdute a causa della distruzione delle chiese e del castello, dovuta ai movimenti franosi sviluppatisi in seguito alla distruzione dei boschi che circondavano il centro abitato, é rimasta una statua marmorea di probabile scuola Gaginiana  raffigurante l'Annunziata (un tempo sita nella omonima Chiesa dell'Annunziata che oggi ospita la locale stazione dei Carabinieri) ed alcuni quadri in parte restaurati, tutti custoditi nella Parrocchia di S. Sebastiano Martire.

Per quanto riguarda gli immobili aventi pregio storico-artistico meritano menzione, oltre ad alcune costruzioni sparse per l'abitato e agli innumerevoli intagli in pietra - portali, finestre, balconi e decorazioni varie - che adornano moltissime facciate, il Cimitero Monumentale e la Chiesa delle Preghiere (un tempo porta del centro collinare), in via di restauro.

Detta Chiesa risale al tempo della dominazione spagnola in Sicilia (1396) e forse unica in tutta la Sicilia per gli stucchi e per il rivestimento interno del tetto in legno intagliato. Un tempo la stessa Chiesa possedeva un frantoio contiguo (si intravedono ancora oggi i ruderi) ed un ricco patrimonio terriero stimato 396 onze.

Fonte:  http://www.comune.limina.me.it

Etimologia (origine del nome)

Etimologicamente al nome di "Limina" viene data una duplice origine: secondo alcuni deriverebbe dal greco "Limnè" che significa "Palude", per via dei terreni acquitrinosi che si trovavano sul suo territorio; secondo altri dal latino "Limen" che sta per "Confine" in quanto delimitava di fatto i territori di Taormina e di Messina.

Il Comune di Limina fa parte di:

  • Regione Agraria n. 3
  • Alto Fantina e Alto Mela

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