Indirizzo:Piazza S. Maria - 98030 Gallodoro (ME)
Telefono centralino: 0942.36105 - Fax Municipio:0942.37101
Stato: Italia
Regione: Sicilia
Provincia:Messina
Zona:Italia Insulare
Latitudine: 37° 54' 6''N
Longitudine: 15° 17' 35''E
Altitudine: 388 m s.l.m.
Perimetro: m. 13.615
Superficie: m². 6.894.130
Comuni limitrofi: Forza d'Agrò, Letojanni, Mongiuffi Melia
Frazioni:
Abitanti:409
Densità: 68 ab./km²
Nome di Abitanti:Gallodoresi
Sito Internet:www.comunegallodoro.com
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Codice Fiscale: 87000430832
Codice Istat:083031
Codice Catasto:D885
Santo Patrono:S.S. Maria
Giorno festivo: 16 Agosto
Stemma:
Gonfalone:
Da vedere:
Chiesa S. M. Maddalena di origine Greca.
Ruderi della chiesa dell’Abbazia di S. Nicola (XII sec.).
Chiesa M. SS. dell’Assunta di stile romanico (XIV sec.). Dopo la recente ristrutturazione si presenta come una Chiesa Rinascimentale, ricca di quadri, argenti e paramenti sacri ed un Gonfalone ligneo risalente al XIV secolo, che presenta nella parte frontale una raffigurazione della Madonna con il Bambino, opera di Antonello de Saliba.
Inoltre, contiene al suo interno delle vere e proprie opere d'arte:
La Crocifissione di Gesù, opera del XVI secolo, mostra nella sua parte centrale Gesù Crocifisso e ai suoi lati i due ladroni; nella parte inferiore figurano la Madonna che piange, Giovanni rivolto con lo sguardo al Signore, e i soldati romani che continuano a inveire contro Gesù; ancor più in basso è raffigurato un teschio, simbolo del peccato sconfitto dalla resurrezione del Cristo.
Nel dipinto, chiaro e luminoso, i colori rosso, verde, rosa, azzurro e bianco si mescolano tra loro conferendo all'intera opera un'immagine semplice e delicata pur nell'intensità emotiva espressa dalla scena.
Il Transito di San Giuseppe, nel quadro compaiono San Giuseppe adagiato tra le braccia di Gesù, la Madonna in atto di contemplazione e Dio che emana la sua luce attraverso una candida colomba: sullo sfondo gli Angeli recano una corona di fiori mentre assistono la scena principale. I colori più evidenti della tela sono il blu dei mantelli e il rosso pallido del vestito di Gesù. Di notevole effetto è il gioco di chiaro-scuri proposto dall'autore.
La Dormizione e Assunzione di Maria Vergine, risalente al XVII secolo, è divisa in due parti principali: quella inferiore mostra la Vergine Maria dormiente, circondata e protetta dagli Apostoli; nella parte superiore è raffigurata l'incoronazione in cielo della Madonna, accompagnata da un coro di Angeli gloriosi, mentre Gesù pone sul capo della madre la corona illuminata dallo Spirito Santo.
Dominano la scena il giallo, il rosso, il bianco, tutti colori d'intensa vivacità che sembrano dare alle forme vitalità e naturalezza.
Chiesa di S. Sebastiano (XVII sec.)in origine in stile romanico,con portale centrale di stile barocco.
Biblioteca Comunale (palazzo in stile liberty).
Palazzo Mangano
Numerosi Palmenti e Frantoi interamente scavati nella roccia
Festa Patronale:
Festa Patronale di M. SS. dell’Assunta , detta anche festa della Riconciliazione o degli Stendardi (14-15-16 Agosto); rappresenta un momento di fratellanza tra paesi limitrofi (Gallodoro - Forza d’Agrò).
Festa Patronale di S. Teodoro (9 Novembre). “Agosto a Gallodoro” ricco di manifestazioni culturali e ricreative con teatro, musica, sport, folklore, sagre.
Festa di S. Lucia con la luminaria;
Eventi Culturali:.
Eventi Gastronomici:
Eventi sportivi:
Curiosità:
Mercati e mostre:
Risorse:
L'attività economica prevalente è l'agricoltura. I prodotti maggiormente coltivati sono l'uva da mosto, gli agrumi e le olive.
Centri culturali:
Numeri Utili:
Farmacia: Girmenia Dr. Vincenzo - Piazza S. Maria, 1 Tel. 0942.36064
Siti nel Comune:
Strutture Ricettive:
Ristorante Anna - Viale Europa, 48 Tel. 0942.627892 - 0942.656080
Ristorante Noemi - Via Alessandro Manzoni, 8 0942.37162 - 0942.37338
Personaggi Illustri
Come si arriva:
Strade Statali
Gallodoro è a pochi chilometri dalla strada statale 114 che collega Siracusa con Messina e dalla strada statale 185 che mette in collegamento S. Biagio con Giardini Naxos.
Autostrade
Gallodoro è nelle vicinanze della autostrada A18 che collega Messina con Catania con uscita Taormina Sud direzione Messina.
Cenni storici
Le origini del Centro possono farsi risalire al neolitico, secondo la tradizione orale Gallodoro risale ad epoca remotissima; sorgeva anticamente col nome di Bocena o Picena, una città greca situata nella zona compresa tra Quartara e Sant'Anna, dove secondo vecchie testimonianze, in seguito a lavori campestri, alcuni contadini hanno trovato tombe, monete, anfore ed altri oggetti vari.
Un'altra zona archeologica potrebbe essere considerata il monte Castellaccio situato a sud-est del centro abitato.
Gli abitanti in seguito alla carenza d'acqua lo abbandonarono e si trasferirono, alcuni a Gallodoro, altri a Mongiuffi Melia.
Ancor oggi sul monte restano ruderi di un'antica chiesa dedicata a S. Leonardo.
Il nome di Gallodoro deriva dal latino Gallus aureus, cioè "Gallo d'oro" storpiatura in volgare di "Vallo d'oro".
Posto tra Fortia (Forza d’Agrò) e Taormina, prende il nome dalle miniere d’oro (ma ve ne erano anche d'argento, di piombo e di rame), aperte nel secolo XVIII, fornendo al paese cospicui guadagni.
E’ ubicato in una vallata racchiusa da pendii di monti derivati dai Peloritani .
Scrive Vito Amico che il paese, secondo Ansalone e Minutoli, fu "negli antichi tempi" proprietà di Niccola Crisafi, Regio Razionale, Stratigoto di Messina.
Nel 1632 il Borgo, messo in vendita dal Demanio Regio, venne acquistato da Francesco Reitano, insignito del titolo di Marchese, ai Reitano rimase in possesso fino al 1678, quando i regi consultori trasferirono il diritto sulla terra di Gallodoro alla famiglia Vigos, originaria di Genova nell’anno 1678.
Gallodoro ebbe in passato importanza nel campo ecclesiastico, fu infatti casa parrocchiale ed antico eremo dei Padri Gesuiti, espulsi il 14 aprile 1768 dal viceré D. Giovanni Fogliari di Aragona.
Un altro monastero sorgeva, nella zona cosiddetta "ospidalieri" risalente al 1793; testimonianza di ciò è una croce in pietra che porta la suddetta data.
Il paese, ricadente nel circondario di Taormina, costituiva con Letojanni un unico centro, nel censimento del 1652 contava 1246 abitanti e 305 case, un secolo dopo (1760) gli abitanti erano 1196 ma le case erano aumentate a 584 e nello scorcio del 1852 gli abitanti erano 1133 e il paese era costituito da oltre 930 case.
Oggi Gallodoro si presenta con un centro urbano di tipo collinare con caratteristico intreccio di strade e viuzze che si ammontano.
Nel secolo XIX esportava l'olio dei suoi oliveti, ma non mancavano vigneti, gelseti, ficheti d'India e boschi di castagni. Ma l'occupazione maggiore della popolazione era quella nelle miniere e quella dell'artigianato.
Quest'ultima fu fiorente sicuramente 50 anni fa soprattutto per quanto riguarda l'attività tessile e dello scalpellino.
Tuttora si conservano attrezzi antichi a testimonianza di questi mestieri.
Il paese è stato frazione del Comune di Letojanni-Gallodoro, fino al 1952, quando la legge del 26 novembre n. 52, ne sancì l'autonomia.
Etimologia (origine del nome)
Nei documenti è menzionato con il nome di Gallus aureus in riferimento alla presenza di miniere d'oro in loco, anche se alcuni ritengono l'ipotesi poco veritiera perché non spiegherebbe il termine gallo che potrebbe, però riferirsi all'insegna di un'antica locanda.
Il Comune di Gallodoro fa parte di:
Regione Agraria n. 6 - Montagna litoranea dei Peloritani
Patto Territoriale Valle dell'Alcantara
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