Indirizzo:Via Umberto I – 98030 Floresta (ME)
Telefono centralino: 0941662036 - Fax Municipio:0941662266
Stato: Italia
Regione: Sicilia
Provincia:Messina
Zona:Italia Insulare
Latitudine:37° 59' 13''N
Longitudine:14° 54' 29''E
Altitudine:1275 m.s.l.m. (il paese più alto della Sicilia)
Superficie:m². 31.038.310
Perimetro:m. 26.224
Comuni limitrofi: Montalbano Elicona, Raccuja, Randazzo (CT), Santa Domenica Vittoria, Tortorici, Ucria
Frazioni:
Abitanti:637
Densità: 21 ab./km²
Nome di Abitanti:Florestani
Sito Internet:www.comunefloresta.me.it
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Codice Fiscale: 01582160832
Codice Istat: 083022
Codice Catasto: D635
Santo Patrono:S. Anna
Giorno festivo: 26 luglio
Stemma:
Gonfalone:
Da vedere:
Chiesa Parrocchiale, dedicata a Sant'Anna, ha qualcosa di sacrificato, annessa com'è, a destra e a manca agli altri fabbricati.
Il tempio è quello che fece erigere il feudatario del luogo Antonio Quintana Desegnas, e che, come si è detto, era dedicato a San Giorgio Martire, verso il 1750, è stato ampliato, ed il titolo di Parrocchia, da San Giorgio, è passato a Sant'Anna.
L'interno della chiesa, a tre navate, con stucchi sulla volta, oltre a due statue di mediocre fattura (quella della Madonna assunta in cartapesta, e quella lignea del Crocifisso), custodisce un gruppo in legno, raffigurante nel 1929 dall'allora Parroco del luogo Sac. Basilio Capizzi.
Chiesa di S. Antonio,
Palazzo Scalisi,
Palazzo Lando.
Festa Patronale:
12 giugno di un tempo non molto lontano, tanto da resistere ancora nella memoria degli anziani, gruppetti di Florestani giravano a piedi per il paese con "i vertuli" (bisacce) cariche di prodotti della terra e dell'attività pastorizia, donati dai paesani per il santo. Era per S. Antonio da Padova, che si festeggia il 13 giugno.
Mano mano che i vertuli si riempivano venivano svuotati nella dispensa della chiesa e la questua ricominciava finché tutto il paese era stato girato.
La generosità dei paesani era risaputa e il santo poteva stare tranquillo: la festa sarebbe stata ricca e bella. Gli allevatori, che ancora adesso costituiscono la categoria più produttiva di Floresta, offrivano la cosiddetta "mungiuta", cioè tutto il latte della mungitura del giorno delle loro bestie per il santo.
26 luglio arriva la festa più bella del paese: "S. Anna".
Anche per S. Anna si praticava e si pratica tuttora la questua nei giorni che precedono la festa e qualche giorno prima si tiene ancora una grande fiera del bestiame, un'occasione ancora per mettere in mostra le bestie più belle, intrecciare rapporti economici e realizzare qualche buon affare.
I bovini la fanno naturalmente da padrone, ma non mancano gli ovini, i cavalli, i famosi sanfratellani, asini, muli e altri animali. Sembra un grande zoo all'aperto.
Il corso principale diventa un bazar ricco e coloratissimo con interessanti banconi carichi di attrezzi e oggetti di rame, cuoio, ferro, ottone, legati alla pastorizia; grandi campanacci con collari in legno finemente cesellati a mano per i bovini, attrezzi per tosate, per mungere, per la lavorazione del latte e così di seguito.
Tradizionale manifestazione di S. Anna è anche "a 'ntinna" ,uno dei momenti più originali della festa, e anche dei più antichi tanto che i vecchi la ricordano sempre.
La tradizione voleva che i membri della commissione per la Festa di S. Anna guidassero una sorta di spedizione composta da volenterosi e qualche pariglia di buoi nel bosco il pomeriggio del 23 luglio, dopo che la fiera del bestiame chiudeva i battenti.
I più esperti sceglievano un pioppo che avesse un tronco dritto e alto poco più di 20 metri, poi si abbatteva a colpi di accetta e lo si trasportava , trainato da buoi fino alle porte del paese al Serro Marchese.
Dopo l'abbattimento era consuetudine una grande "mangiata" nel bosco per tutti i partecipanti a base di provole, pane di casa e vino; era già una festa.
L'operazione successiva prevedeva il taglio della chioma di un grande agrifoglio che veniva inchiodata con lunghi chiodi e vecchi cerchi di botte alla cima del pioppo di modo che il tutto raggiungesse i 26 metri.
Il numero 26 (giorno della festa di S. Anna) era d'obbligo anche nel numero di provole legate e inchiodate in cima all'antenna.
Le provole, regalate dagli allevatori di Floresta, venivano legate all'albero in una sorta di rito e l'operazione era motivo di prestigio per tutti coloro che erano invitati a parteciparvi.
Nel momento in cui occorreva alzare l'antenna, lo spiazzo brulicava di paesani che si davano da fare con corde, scale, forcelle e la forza delle braccia "spingiri 'a'antinna" non era affatto facile, era richiesta forza e abilità.
Un tempo la gara era più varia e entusiasmante. Aveva inizio con due corse, una riservata ai ragazzi e una ai più grandi, da un punto prestabilito fin sotto l'antenna ; ai primi arrivati di ciascuna gara toccavano in premio le prime due provole.
Dopo le corse aveva luogo "a pitrulata"; con lanci forti e precisi di pietre ogni partecipante provava a far cadere qualche provola e qualcuno ci riusciva.
Per le provole che restavano in cima, ed erano tante, i pochi florestani che possedevano un fucile provavano a farne cadere ancora qualcuna.
Alla fine, l'ultima fase della gara, che era la più affascinante e anche la più pericolosa: i paesani provavano a scalare i 26 metri dell'antenna lungo il tronco del pioppo che era stato abbondantemente spalmato di grasso di pecora. Solo pochi riuscivano nell'impresa.
La cosiddetta "mungiuta i S. Anna", la raccolta del latte per la festa; "l'a'ntinna", erigere il pioppo di 26 metri, sono scomparsi, ma la processione è sempre bella e raccoglie attorno al fecolo tutto il paese.
Il 19 settembre S. Giuseppe, santo lavoratore per eccellenza, tanto da meritarsi una festa nella bella stagione, l'ultima grande festa prima di Natale.
Nei giorni 17 e18 che precedono la festa non poteva mancare l'ultima grande fiera del bestiame prima che l'inverno imbianchi i pascoli di candida neve e spinga i pastori verso valle.
La festa si tiene in settembre e sembra una buona "scusa" per tenere quest'ultima fiera, ma le tradizioni più autentiche legate al padre dei santi sono quelle di marzo quando ancora gli ultimi freddi invitano a buoni piatti di fave cotte e a gustare i tradizionali "panuttedda i San Giuseppi" (pagnotte di San Giuseppe).
Un tempo, le famiglie che avevano fatto voto al santo preparavano i panuttedda e la voce correva per le stradine del borgo fino alle orecchie dei ragazzini che la mattina del 19 sapevano perfettamente a chi presentarsi per avere in dono un un panutteddu.
Adesso si preparano ancora ma, ci raccontano con tono di mestizia, si preparano in panificio: i bimbi ne fanno ancora scorpacciate, ma non è la stessa cosa. (fonte: www.florestanet.com)
Eventi Culturali:.
Presepe Vivente
Infiorata
Infrumentata
Eventi Gastronomici:
Ottobrando Festa d’Autunno a Floresta
I mestieri e la cucina dei monti Nebrodi a cura dell’Associazione Commercianti Floresta
Sagra del granturco e dei “Fasoli a Crucchitto
Sagra della provola con il miele
Festa dei funghi a cura dell’Associazione Tarassaco
Sagra del Suino Nero dei Nebrodi
01 luglio Sagra della Ricotta
Eventi sportivi:
Dorsale dei Nebrodi in mountain bike
Motoraduno in natura
Curiosità:
Mercati e mostre:
Estate: mostra del ricamo artigianale
Fiera del Bestiame (23-25 luglio)
Risorse:
Il territorio di Floresta più che alle colture (frumento, granturco, patate) si presta allo allevamento del bestiame.
L'attività armentizia, infatti, rappresenta la principale fonte di reddito per il paese.
Fiorente è la tradizionale lavorazione artigianale dei prodotti lattiero-caseari come le famose "provole" e la ricotta fresca.
Centri culturali:
Numeri Utili:
Carabinieri Tel 0941 662160- 0941 662022
Distaccamento Forestale Tel 0941 662033
Centro visite Parco dei Nebrodi (Floresta) Tel 0941 662036
ANAS centro neve Tel 0941 662000
Guardia Medica Via Baratta, 12 - Tel. 0941-662152.
Siti nel Comune:
Strutture Ricettive:
Dove mangiare.
Ristorante" Il Fienile" Piazza Vittorio Emanuele - Tel 0941.662313
Per chi preferisce rimanere tra le antiche pietre del centro storico di Floresta, il ristorante “Il fienile” offre cucina tipica dei Nebrodi in un ambiente particolarmente accogliente
Trattoria tipica "Don Santo" C/Da Favoscuro
Dal 1947 nel territorio di Floresta la trattoria tipica Don Santo offre ai propri clienti una vasta gamma di piatti tipici di Floresta e dei Monti Nebrodi , dai sapori antichi e genuini come il castrato e la salsiccia.
Ristorante Maneggio "Villa Ribot" Tel 0941 662315 Cel 333 3874474
A casal Floresta immerso nel verde del Parco dei Nebrodi il ristorante maneggio "Villa Ribot" offre ai suoi clienti le specialità della cucina Florestana,castrato alla brace, agnello,suino indigeno dei Nebrodi , Funghi e provola.
Dopo il pranzo vi è anche la possibilità di escursioni a cavallo tra i sentieri del Parco dei Nebrodi.
Agriturismo il Noceto Località Purritto Tel 333.6447651
L’agriturismo il Noceto grazie alla sua posizione ,consente di godere quanto di più bello offre la natura: un panorama mozzafiato,solide querce rigogliosi abeti nonché laghetti e ruscelli. La casa rurale è perfetta per chi ama la montagna e vuole scoprire le bellezze di Floresta e del Parco dei Nebrodi.
Dove dormire:
Da Nunzio Appartamentino composto da: 6 posti letto, cucina, camera matrimoniale, cameretta, bagno. Termoriscaldato. Nuovo Arredamento Tel. 3381621410
Bed and breakfast Mamma Rosa tel. 0941 662057 333 1899146
Affittacamere Casa Verbena Via Sant'Antonio, 12 Tel. 0941.662015 Il Fienile 0941/662313 |
I Bar:
Central Bar di Calabrese Giovanna Via Umberto I° n. 121
Bar Due Pioppi Via Umberto I°,. 295 - Tel 0941.662124
Bar F.P. di Pedalina Francesca Via Umberto I° n. 178 - Tel 338 4339260
Personaggi illustri:
Mons. Antonio Gimmillaro, uomo coltissimo, eccellente umanista, autore di pregevoli pubblicazioni, in maggior parte di contenuto agiografico, morto nel Dicembre del 1981 a Patti, dove svolse per lunghi anni la sua intensa attività di religioso, sia come Canonico del Capitolo della Cattedrale Pattese, sia come insegnante di materie letterarie, filosofiche e teologiche di quel Seminario.
Come si arriva:
Floresta è stata, fino a tempi relativamente recenti, uno dei comuni più isolati della Sicilia: basti pensare che la Strada Statale 116, lungo la quale si sviluppa il centro abitato, fu aperta solo nel 1908 ed il manto d'asfalto fu completato appena nel 1962.
Fortunatarnente oggi la situazione è notevolmente migliorata: il tracciato della statale è stato ripreso e rettificato nei punti più tortuosi, per cui raggiungere Floresta è diventato una piacevole passeggiata sia dal versante tirrenico sia da quello jonico.
Da Catania il paese si raggiunge in auto seguendo la S.S. 284 circumernea fino a Randazzo (km 65), e quindi lungo la 116 (km 17) in circa 1h,30, oppure seguendo l'autostrada Catania-Messina fino all' uscita di Fiumefieddo e quindi la SS 120 fino a Randazzo e la S.S. 116 fino a Floresta (85 km circa).
Poco meno s'impiega da Taormina, sia che si segua la S.S. 185 della Valle dell'Alcantara fino a Francavilla (22km), quindi la provinciale per Mojo-Randazzo (21 km), sia che si preferisca la S.S. 114 fino a Fiumefreddo (7 kin) e poi la 120 per Randazzo (30 km), proseguendo infine lungo la 116 fino a Floresta.
Da Messina sono 110 krn lungo il versante jonico (in autostrada tino a Giardini o Fiuniefreddo) percorribili in meno di due ore; in alternativa, è possibile percorrere l'itinerario che segue il versante tirrenico (autostrada A20 fino a Patti e poi la provinciale per S. Piero Patti fino a Floresta).
Da Palermo si segue l'A20 fino a Cefalù (54 km),poi la S.S. 113 fino a Capod'Orlando (88 km), prima di inoltrarsi verso la montagna lungo la S.S. 116.
Abbastanza soddisfacenti anche i collegamenti pubblici, sia quelli ferroviari (stazione FS di Capo d'Orlando, da Messina e Palermo; stazioni FS e Circumetnea di Randazzo, rispettivamente da Messina-Taormina e da Catania) sia quelli automobilistici (da Capo d'Orlando e da Catania-Randazzo), effettuati da SAIS e AST, normalmente in coincidenza con gli orari di arrivo e di partenza dei treni.
Cenni storici:
Floresta, il paese dei Nebrodi più alto della Sicilia (1275 m.s.m.) è posto in bella posizione, sullo spartiacque tra le alti valli dell'Alcantara e del Naso.
Incerte sono le origini del borgo che si crede sia stato fondato nei primi anni del seicento nell'attuale Rocca di S. Giorgio che dista circa un chilometro dall'esistente centro abitato.
Il Primo Insediamento
L'attuale sito del comune, nell'antichità era sicuramente utilizzato dai romani, quale rifornimento di legname, per le loro navi, vista anche la vicinanza con la costa tirrenica della sicilia.
Gli Abitanti dovevano essere quasi sicuramente gli schiavi adibiti al taglio ed al trasporto dei fusti, si pensa che un apposito edificio li ospitasse assieme ai loro carcerieri.
Questo primordiale insediamento sarebbe poi stato abbandonato nei secoli bui del medioevo, per via delle difficoltà di comunicazione ed approvvigionamenti nei periodi invernali, solitamente innevati.
Tuttavia sia il DE VITA che il GIUNTA citano le fonti di informazione che hanno portato a tale storia, che potrebbe essere basata su tradizioni tramandate oralmente, non verificate ed opinabili.
E' sicuro che il luogo era abbastanza noto e frequentato, almeno da pastori, da tempi immemorabili.
Infatti era solito che i mandriani catanesi negli ultimi mesi di primavera lasciassero i magri pascoli del Simeto e si trasferissero con i loro armamenti all'alpeggio, lungo gli antichi tratturi della transumanza, percorrendo con giorni e giorni di lento e faticoso cammino quelle piste che oggi, trasformate in neri nastri d'asfalto, noi percorriamo in poche ore.
Il sito di Floresta era un piccolo agglomerato di cubburi (dal latino cubitus, giaciglio) e mannare, quando all'inizio del XIV secolo, venne infeudato da Federico D'ARAGONA al nobile Peregrino De Pactis, Maestro Giustiziere e Protonotaro del regno, quale appannaggio per le alte cariche ricoperte.
Per successioni varie e per atti dotali nei secoli successivi, il feudo pervenne al nobile spagnolo Antonio Quintanas Duegna che, con privilegio dato da Federico III di Spagna l'11 gennaio del 1619, fu nominato Marchese "della Foresta di San Giorgio e Grassetta"; passò poi agli Ardoino, ai Moncada d'Alcontres ed infine agli Stagno d'Alcontres, che lo tennero fino all'abolizione dei privilegi feudali, sancita dalla nuova costituzione borbonica nel 1812.
Pochi anni dopo, nel 1820, la piccola comunità veniva eretta in Comune autonomo.
Successivamente a causa delle precarie condizioni di vita del piccolo Comune dei Nebrodi, del pesante isolamento - soprattutto in periodo invernale - e dell'economia asfitica, al limite della sopravvivenza; gli abitanti, fino ad anni abbastanza recenti sono ricorsi all'emigrazione per cercare in terre lontane migliori condizioni di vita.
Attualmente la diffusione della motorizzazione e la migliore viabilità, la costruzione del Parco dei Nebrodi, e infine la progressiva affermazione di una coscienza ecologica, che spinge sempre più l'individuo alla ricerca di valori genuini e di una vita a contatto con la natura, pongono Floresta al centro di uno sviluppo turistico assai interessante.
Floresta, inoltre, è un luogo rinomato di villeggiatura soprattutto per gli sport invernali e la possibilità di escursioni ai vicini monti Pojummoru, Polverello, Castellazzo e Punta d'Inferno.
Ambiente e territorio
Il territorio di Floresta è inserito nella splendida cornice del Parco dei Nebrodi con i suoi 2682,5 ettari di territorio sui 3109 complessivi.
L'abitato, raggruppato intorno alla Chiesa di S. Anna, risalente al 1750 ma più volte restaurata, presenta impianto urbanistico ed architettura semplice.
Il territorio del comune è caratterizzato dalla vasta estensione boschiva, tanto che si racconta che il paese fu fondato da alcuni rifugiati che per scappare dalla polizia spagnola si rifugiarono tra la fitta vegetazione del territorio.
La presenza di una così vasta area boschiva, offre la possibilità di effettuare escursioni durante una rilassante passeggiata per cercare funghi presenti in abbondanza durante le stagioni primaverile, estiva ed autunnale.
Da un'alta roccia dei Nebrodi Floresta guarda la Sicilia, accovacciata all'ombra dei boschi più verdi, più alti e più antichi, lassù dove ancora volano le aquile e le stagioni hanno conservato i loro colori.
Se pensi ai suoi 1.275 m. di altitudine, che ne fanno il più alto comune dell'isola, Floresta può sembrarti lontana, quasi irraggiungibile, eppure è lì a poco più di mezz'ora dalle coste dello Jonio e da quelle del Tirreno.
Quando arrivi a Floresta, sono i boschi a darti per primi il benvenuto, poi le case, le pietre, i vicoli. i fiori al balcone e la gente, i pastori. i profumi densi, gli odori forti. Se ti fermi e stai qualche giorno impari anche a conoscerla Floresta e ad amada; una capatina in un bar è un ottimo modo per cominciare la giornata. un gustosissimo soffice cornetto o una sfoglia alla ricotta faranno buona compagnia a un caldo caffè.
Una breve escursione a piedi o a cavallo nei boschi attorno al centro abitato (c'è solo l'imbarazzo della scelta) sarà salubre complice di un'aria fresca e frizzante e assieme ti metteranno un appetito al quale non potrai resistere. A Favoscuro (5 Krm dall'abitato verso Randazzo) maccheroni alla disgraziata, agnello, castrato e salsicce saranno degna risposta al tuo appetito.
Dopo la siesta, verso le cinque del pomeriggio a Floresta non si è soliti prendere il tè, ma una merenda con un bel pezzo di provola, pane di casa e un bel bicchiere di vino riesce a fare miracoli.
La sera una passeggiatina lungo il corso magari sorbendo un gelato, sfilando di tanto in tanto nei vicoli, nelle stradine che non conoscono le macchine, angoli suggestivi di pietra antica che tutti i giorni raccontano la loro storia, archi travi in pietra scolpita e cesellata, cagnoli che sostengono strette balconate cariche di fiori, lunghe teorie di canali muschiati, improvvise piazzette riusciranno a incantarti e a farti dimenticare per un momento il frastuono della città.
Se ami tutto questo, benvenuto a Floresta. (fonte:www.parcoalcantara.it).
I grandi complessi boscati, che si estendono per oltre 50.000 ettari, incidono notevolmente sul clima del territorio nebrodense, che si caratterizza per avere, diversamente dalla costa e dal resto dell’Isola, inverni lunghi e rigidi ed estati calde ma non afose.
La temperatura media annua oscilla intorno ai 18° C nella fascia costiera, mentre nella media ed alta montagna è compresa tra i 10° C ed i 12° C.
La piovosità, fortemente correlata all’altitudine e, soprattutto, all’esposizione dei versanti, varia da un minimo di 600 mm. ad un massimo di 1400 mm. Durante l’inverno, la neve ricopre a lungo i monti ed i boschi.(fonte Parco dei Nebrodi).
Itinerari - www.florestagiovane.it/
L’amante dei paesaggi campestri o l’escursionista esperto troveranno nel territorio di Floresta, immerso nel Parco dei Nebrodi, appassionanti itinerari naturalistici. I suggestivi percorsi consigliati si snodano tra colori e odori tipici di un paesaggio incontaminato che sorprenderanno l’avventore in special modo nel periodo tardo primaverile.
Tra maggio e settembre la peculiarità dei numerosi siti esalta le emozioni ed amplifica la sensazione di armonia uomo-natura percepita dal visitatore.
Spensierate camminate o escursioni impegnative, lo scenario rimane sempre l'incanto della natura:Floresta e i suoi dintorni del Parco dei Nebrodi rappresentano la terra promessa di chi ama camminare. Passeggiate cittadine, percorsi panoramici ,Trekking, Mountain Bike, escursioni a cavallo fanno di Floresta e del Parco dei Nebrodi una palestra a cielo aperto.
Bosco di Malabotta Interessante itinerario naturalistico, posto tra la fine dei monti Nebrodi e l’inizio dei monti Peloritani
Giuffrè Escursione naturalistica a otto Km dall'abitato di Floresta tra aceri e querce secolari del Parco dei Nebrodi
Lago Trearie Breve itinerario che da Floresta vi porterà a visitare il laghetto naturale dei Nebrodi che è il più alto di Sicilia
Pizzo Inferno Monte nel cuore del Parco dei Nebrodi dalle cui pendici nasce il fiume Alcantara
Monte Colla Immersi nei profumi e nei coloridella vegetazione dei Nebrod, il monte, con isuoi 1610 m. s.l.m.,offre uno splendido panorama sull’Etna e sulla Val d’Alcantara
Acqua Santa Piccola cappella sui Nebrodi, meta di pellegrinaggio tra Floresta e Tortrici
Lago Piciotto Bacino naturale sito tra Floresta e Tortorici in cui si concentra buona parte della popolazione faunistica del Parco Nebrodi.
Etimologia (origine del nome)
Il nome è una variazione dialettale del termine foresta, forse contaminato da flos, floris, fiore.
Il Comune di Floresta fa parte di:
Regione Agraria n. 2 - Nebrodi nord-orientali
Parco dei Nebrodi
Patto Territoriale Valle dell'Alcantara
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