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Giovedì 28 Marzo 2024

Casalvecchio Siculo

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COMUNE DI CASALVECCHIO SICULO

 Indirizzo: Via Provinciale 1 – 98032 Casalvecchio Siculo (ME)

Telefono centralino:  0942.761082 -Fax Municipio:  0942.761091

Stato: Italia

Regione: Sicilia

Provincia:Messina

Zona:Italia Insulare

Latitudine:37° 57' 32''N

Longitudine:15° 19' 23''E

Altitudine: 370 m s.l.m.

Superficie:m². 36.112.844

Perimetro: m. 33.004

Comuni limitrofi: Antillo, Castroreale, Forza d'Agrò, Furci Siculo, Limina, Santa Lucia del Mela, Sant'Alessio Siculo, Savoca.

Rimiti È oggi la frazione più popolosa di Casalvecchio e dista dal centro circa 18 Km. Secondo la tradizione locale, Rimiti deve il suo nome al termine "eremiti". Con ogni probabilità i suoi primi abitanti erano dunque degli anacoreti, come del resto Sant'Onofrio,il patrono di Casalvecchio, e visto che, sopra Rimiti sorge una località disabitata chiamata “Monaci”. Alcune famiglie colonizzarono l’interno spingendosi fino alle soglie di Pizzo Vernà (1286 mt) e nacquero borghi che ancor oggi si chiamano “Palazzu” e “Pagghiarisi” dove si esercitava prevalentemente la pastorizia. La chiesa, di recente costruzione è dedicata al culto della Madonna del Carmelo.

Misitano Si trova a circa 16 Km dal centro di Casalvecchio. E' presente la chiesa della "Madonna della Sacra Lettera". E' sede di un plesso scolastico.

Fadarechi Frazione situata sulla strada provinciale Casalvecchio – Antillo, deve il suo nome agli alberi di melicucco. Ciò che rende notoria la terra di Fadarechi nel circondario è la rinomata acqua di “ Panagosto ” ( leggi voce relativa), una fonte di acqua sorgiva che si trova poco prima dell’ingresso del paese. Tanta gente, soprattutto nel periodo estivo, attratta dalla "fama" creata dal passaparola sorto intorno a quest’acqua, viene numerosa per attingerla.

San PietroSi trova sulla sponda sinistra del fiume Agrò. Deve il suo nome alla presenza dell'Abazia normanna dei SS Pietro e Paolo d'Agrò (leggi voce relativa). È sede di una fiera annuale (leggi voce relativa)

Mitta Dista circa 10 Km. dal centro. La chiesa, dedicata a San Sebastiano, risale al sec. XVIII e sin da allora il culto per il santo è molto sentito e viene portato in processione il 20 gennaio.

San Carlo È un piccolo borgo. Nelle immediate vicinanze si segnala una fonte di acqua sorgiva molto apprezzata.

Ed inoltre

Pietrabianca, Pietrabianca inferiore, Paratore, Passo Carrera, Contura, Rafale, 

 

Abitanti: 1.152

Densità: 35 ab./km²

Nome di Abitanti:Casalvetini, in Dialetto Casaluvicchioti

 

Sito Internet:  http://www.comune.casalvecchiosiculo.me.it

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Codice Fiscale:00378410831

Codice Istat: 083012

Codice Catasto:B918

 

Santo Patrono:Sant’Onofrio

Giorno festivo: 12 giugno

Stemma:

Gonfalone:

Da vedere:

Chiesa Madre, è dedicata a Sant’ Onofrio Anacoreta, patrono del paese. E’ un’opera in stile barocco del XVII° secolo. Conserva un culto antichissimo che risale al 1117, quando Re Ruggero II autorizzò la ricostruzione della basilica dei SS. Pietro e Paolo d’Agrò e, nel “Diploma di Donazione” di terre e di beni ai monaci basiliani, fece cenno proprio al culto di S. Onofrio.

Come risulta dagli antichi documenti è Chiesa Matrice fin dal 1522, avendo avuto come filiali le altre chiese minori di San Nicolò, di San Teodoro Martire e della SS. Annunziata.

La Chiesa è sicuramente molto antica, ma non è dato sapere con precisione quali e quante trasformazioni abbia subito nel corso dei tempi. L’attuale struttura religiosa fu ricostruita dopo una frana che la divise in due.

Fu ubicata trasversalmente rispetto ad una chiesa esistente in precedenza, in quanto la facciata centrale, dapprima rivolta ad ovest verso il monte, adesso viene rivolta a sud verso il mare.

Duramente danneggiata dal terremoto del 1908, che colpì Messina in modo devastane, fu ricostruita nel 1934 per volere dell’Arcivescovo di Messina S.E. Mons. Angelo Paino.

La struttura religiosa ha un impianto a navata unica, si presenta ricchissima di fregi, pitture, disegni, affreschi ed opere d’arte e dell’ originale stile barocco, la Chiesa conserva, oltre il pavimento a mosaico in pietra locale e di Taormina con disegni tutti diversi, un artistico soffitto ligneo a cassettoni, contenenti piccole roselline dorate, sorretto da mensole a cariatidi, due delle quali sul lato nord est hanno la particolarità di avere mezzobusto caprino e mezzo umano.

 La Regia Soprintendenza all’Arte Medievale della Sicilia stabiliva che “il tetto della Chiesa Madre di Sant’Onofrio deve ritenersi opera monumentale dati i precedenti che dichiarano quel tetto opera pregevolissima”.
Le pareti e le vetrate hanno notevoli decorazioni artistiche eseguite tra il 1943 ed il 1945 dal pittore Tore Calabrò (celebre, tra l’altro, per aver modellato la statua della Madonnina del Porto di Messina) il quale, invitato dal casalvetino Domenico Puzzolo Sigillo, durante la seconda guerra mondiale, trovò ospitalità a Casalvecchio Siculo, dal 1943 al 45, e qui ebbe l’incarico dall’ Arciprete Rev. Mario D’Amico di ideare un trono che ospitasse l’antico mezzobusto ligneo di Sant’ Onofrio.

L’artista, non solo eseguì l’incarico, ma volle dimostrare la sua riconoscenza per la calorosa ospitalità ricevuta dai casalvetini arricchendo la chiesa di innumerevoli pregi, quali pitture sui vetri, oli su tela ed affreschi murali.

All’interno della chiesa, tra le innumerevoli opere di rilevanza artistica, si possono ammirare anche l altare maggiore risalente al 1700, in marmo con colonnine tortili ed il tabernacolo in argento;

Una pila per l’acqua santa, posta su un capitello ricco di decorazioni in stile bizantino e presumibilmente proveniente dalla Chiesa dei SS. Pietro e Paolo;

Il seicentesco fonte battesimale in pietra locale e di forma ottagonale;

sei altari delle navate laterali; una lastra tombale con iscrizione in latino, risalente al 1711.

Ma certamente l’elemento più rilevante è la pregevolissima statua di Sant’ Onofrio Anacoreta, in parte fusa, in parte sbalzata e finemente cesellata in argento, opera dell’artista messinese Giuseppe Aricò, eseguita nel 1745.

La statua pare sia stata eretta a spese del popolo, per voto, al suo protettore per la preservazione dell’abitato casalvetino dalla peste messinese.

Del santo protettore vi è, inoltre, un mezzobusto in legno del ‘500, opera di un artigiano locale, collocato nell’abside della chiesa.

Pregevoli tele, tra le quali quella di Gaspare Camarda eseguita nel 1622, paramenti sacri ed alcuni oggetti in argento la cui fattura risale ai secoli XVII e XVIII, oltre a quanto già citato, fanno di questa chiesa un inestimabile museo in ci è forte il connubio tra culto e arte

Chiesa di S. Teodoro Martire, Stefano Bottari la fa risalire al ‘500 e vi si conservano tele del pittore ed umanista secentista casalvetino Antonino Cannavò. Molto interessanti i ruderi dall’annesso convento degli Agostiniani Scalzi.

Chiesa della SS Annunziata Anch’essa risale al ‘500.

È di stile barocco ed è ricca di pregiati stucchi seicenteschi. vi si può ammirare una tela dl secolo XVII ed una scultura lignea della Madonna con angelo annunziante eseguita a Napoli nel 1742 da Franciscus de Nardo.

Chiesa di S. Nicolò, risale al secolo XVI è la più antica tra le Chiese filiali del paese.

All’interno esiste un prezioso grande dipinto su legno della scuola Antonelliana dedicato a San Nicolò. Si esercita anche il culto si Sant’ Antonio da Padova, di cui esiste una statua originale in legno che risale al ‘500 circa realizzata da artigiani locali del tempo..

Convento degli Agostiniani scalzi,

Monastero dei SS. Pietro e Paolo di epoca arabo-normanna,  uno dei monumenti più complessi della Sicilia.

Fondata da monaci basiliani venne ricostruita nel 1117 e in seguito fu restaurata nel 1172 da Gherardo il Franco per conto di Teostericto, come riporta un'epigrafe greca incisa sul falso architrave del portale maggiore.

Molto singolari risultano gli effetti cromatici creati dall'alternanza di fasce di mattoni, pietra lavica, pietra calcarea ed arenaria, essa rappresenta al contempo un mirabile compendio di influenze bizantine, arabe e normanne.

L'esterno presenta una decorazione a lesene ed arcatelle intrecciate e motivi a dente di sega, la facciata principale è preceduta da un portico, racchiuso tra due torri, l'interno è a tre navate, le quali sono divise da colonne corinzie che sostengono archi a sesto acuto, lungo l'asse della navata centrale si elevano due cupole, una su un alto tamburo, è ondulata a spicchi; l'altra, nell'area del transetto poggia su un tamburo ottagonale.

Piazza Vecchia (sec. XVII)  Era il centro del paese medievale dove si svolgevano tutte le attività artigiane e commerciali del tempo con la presenza delle varie botteghe di falegnameria, alimentari, osterie, depositi per il baco da seta, ecc.

In seguito la piazzetta è stata notevolmente trasformata con la distruzione degli archi esistenti fino agli anni settanta. Attualmente si può ammirare un portale di notevole fattura in pietra arenaria.

Museo parrocchiale

Acqua Ruggia (sec. XII)Così chiamata perché la leggenda narra che vi si fermò a bere il conte Ruggero II.

La fontana è caratterizzata da artistiche formelle in ceramica rappresentanti storia di vita contadina e l’immagine del santo padrono Sant’Onofrio. L’acqua sgorga da due mascheroni scolpiti in pietra locale.

Vi sono annessi un caratteristico lavatoio coperto e un antico abbeveratoio per animali.

Acqua fontana Si trova nella parte inferiore del paese e l’acqua sgorga dalla bocca di un mascherone scolpito in pietra locale. Annessi un abbeveratoio per animali e un lavatoio antico.

Acqua Fadarechi o Panagosto Da questa fontana sgorga un’acqua particolarmente ricercata per le sue benevoli qualità quasi oligominerali. Ha un rivestimento in formelle di ceramica rappresentanti immagini di vita contadina.

È completata da un abbeveratoio e da un lavatoio.

Ruderi Girando per il paese si possono notare diversi portali in pietra arenaria di notevole fattura spesso contrassegnate dalla croce simbolo dei Cavalieri Templari di Malta

Tribbone Vengono così chiamati, nel dialetto locale, particolari sottopassi tipici dell’architettura medievale araba, si tratta infatti di volte a botte costruite in mattoni e pietra che permettono il congiungimento delle case al di sopra delle viuzze pubbliche.

Monumento ai caduti E’ un’opera realizzata dallo scultore Nino Ucchino.

È in acciaio inox con un’altezza di 4,50 m. impaginato a forma piramidale con due immagini contrapposte: al vertice si staglia una figura che simboleggia l’utopia della libertà e della giustizia, in basso emerge una figura che simboleggia la violenza subita e la caduta della dignità umana. A fianco sono state poste le lapidi con i nomi dei caduti casalvetini in tutte le guerre

Zona Naturalistica "Piano Vernà" Una interessante escursione si può effettuare incamminandosi in mezzo ai boschi e salendo fino ai 1286 m. del "Pizzo Vernà" una delle cime più alte dei monti Peloritani da dove si può godere un meraviglioso paesaggio che spazia dalle Isole Eolie alle coste della Calabria.

Lungo il percorso ci si può fermare in vari spazi attrezzati e curati dal Corpo Forestale.

Gole Ranciara Si trovano al confine dei territori di Casalvecchio e Limina. Sono state formate nel corso dei secoli dall'erosione provocata dalle acque della fiumara d'Agrò.

Con le loro piccole cascate e con le notevoli formazioni rocciose ricordano vagamente quelle ben più famose del vicino Alcantara.

Nei tempi passati erano presenti alcuni mulini e vi si curava il lino e la canapa. Sulla sponda sinistra (zona Mitta) si possono ancora oggi notare i ruderi della struttura di una delle prime centrali elettriche costruite in Sicilia realizzata dalla famiglia Mastroieni.

Nel secondo dopoguerra il sito era stato scelto per la costruzione di una diga, ma il progetto non andò in porto.

 

Festa Patronale:

Festa del Patrono S. Onofrio Anacoreta – Tradizionalmente viene trasferita dal 12 giugno (suo giorno canonico, e in cui si svolge solo una semplice processione) alla seconda domenica di settembre. Si svolge durante l’intera settimana con varie manifestazioni.

Ogni sera si svolgono diverse sagre: della salsiccia, dei maccheroni, della porchetta, del pane condito, tutte “innaffiate” dal vino locale ed accompagnate da vari gruppi musicali. Una serata è dedicata alla commedia teatrale.

Il sabato pomeriggio si svolge il tradizionale gioco delle “pignatte e musticheddi”: si tratta di una variante dell’albero della cuccagna, infatti vari concorrenti bendati si alternano nel tentativo di colpire con un bastone delle pentolacce di terracotta ripiene di premi o acqua e appesi in alto su una fune fra gli schiamazzi e il disturbo degli spettatori. La serata del sabato si conclude con un concerto sinfonico della banda comunale e con il divertentissimo “sciccareddu”.

Si tratta di un asinello stilizzato fatto di canne, legno e carta e ricoperto da innumerevoli giochi pirotecnici portato sulle spalle da una persona che ballando al suono della banda gira per la piazza spaventando e divertendo la folla.

La domenica, nel primissimo pomeriggio, accompagnato ed annunciato dal suono di un tamburo, gira per le strade del paese il caratteristico “camiddu", un cammello di legno e stoffa con due persone sotto e un “cammelliere” che lo tiene a bada. Si tratta di una antica tradizione che affonda le sue radici nella storia e nelle beghe politiche con la vicina Savoca: infatti un tempo rappresentava un vero e proprio sfottò nei confronti di Savoca, che vista da Casalvecchio ha proprio l’aspetto di un cammello.

Propriamente il cammelliere (Casalvecchio) doma e controlla il riottoso cammello (Savoca). In serata si svolge la sontuosa processione della preziosa statua d’argento di Sant’Onofrio. Chiudono i festeggiamenti spettacoli musicali e fuochi d’artificio

Le Varette – Processione ogni Venerdì Santo alle ore 17.00;

’A Cerca – Si tratta di una particolare Via Crucis notturna, che si svolge la notte fra il giovedì e il venerdì santo. Ad essa partecipano le rappresentanze delle due confraternite di S. S. Annunziata e quella di San Teodoro.

I fedeli si riuniscono nella piazzetta di S. Teodoro e allo scoccare della mezzanotte preceduti dai confrati, vestiti con il tradizionale abbigliamento con tunica bianca e cappuccio, partono in processione per le vie del paese seguendo il tragitto delle stazioni della Via Crucis.

I confrati portano una grande croce, lanterne accese, trascinano delle catene e fanno suonare le ”troccole” particolari strumenti di legno. I fedeli recitano canti e ripetono delle strofe in dialetto siciliano:

Fraz. Misitano – Madonna della Lettera – Ultima domenica di Luglio

Fraz. Mitta – San Sebastiano – ogni 20 di Gennaio

Eventi Culturali:.

Festa della fraternità e della pace

E’ un rito tradizionale che risale al 1760 e si svolge fra le due confraternite di San Teodoro e della Santissima Annunziata, nei giorni delle rispettive feste e vuole ricordare la riappacificazione avvenuta fra le due confraternite.

Particolarmente attesa è la data del 25 marzo quando gli stendardi delle due chiese portati dalle rispettive confraternite si incontrano e si incrociano in un particolare “abbraccio “ che sancisce una vera e propria unione e fratellanza fra le due comunità.

Eventi Gastronomici:

Sagra della Salsiccia, per la festa di S. Onofrio (Settembre)

Eventi sportivi:

Curiosità:

Una leggenda popolare locale racconta che nella zona "Seleno" si rifugiò una piccola comunità Greca fuggita dalla vicina Naxos (l'attuale Giardini-Naxos) distrutta dal tiranno siracusano Dionisio nel 403 a. C..

A Casalvecchio nel 1959 sono state girate alcune scene del film "L'Avventura" di Michelangelo Antonioni.

Uscito nel 1960  il film è uno dei più complessi e interessanti della filmografia di Antonioni e rappresenta uno dei capolavori del regista ferrarese essendo il primo della trilogia detta dell'"incomunicabilità".

Fra gli attori si possono annoverare Monica Vitti, Gabriele Ferzetti, Lea Massari.

Altre scene sono state girate a Taormina, Messina, Noto, Milazzo e Isole Eolie.

Mercati e mostre:

Fiera mercato dei Santi Pietro e Paolo - Antica fiera – Si svolge annualmente il 27 giugno nei pressi della basilica omonima all’incrocio fra il torrente Agrò e il “vallone Unni”.

È un mercato che si svolge sin dai tempi più remoti, ed infatti un tempo era uno dei più importanti di tutta la Sicilia, durava ben undici giorni e si poteva acquistare di tutto, dagli animali ad ogni altro tipo di mercanzia.

Attualmente si è notevolmente ridotta ed è molto rinomata soprattutto per la tradizionale carne d’agnello infornata che può essere degustata sul posto in luoghi appositamente attrezzati

Risorse:

L'agricoltura e l'allevamento. I prodotti agricoli tipici sono: le olive, l'uva, i limoni e il grano gli allevamenti presenti sono quelli di bovini e ovini.

Centri culturali:

Museo Privato Etno Antropologico.

Numeri Utili:

Azienda Unita' Sanitaria Locale N.5 Guardia Medica  - Piazza Croce, Tel. 0942.761121

Farmacia Pino Pina Sara  Via S. Onofrio, 75 - Telefono: 0942.761128;

Siti nel Comune:

http://www.osterianormanna.com

Strutture Ricettive:

Osteria Normanna da Gaetano -  Via Sant'Onofrio 3  - Tel. 0942.761110 – Cell. 393.7777528

 

Personaggi Illustri:

Giovanni Carini, matematico

Fra Ludovico di Gesù Maria Agostiniano Scalzo dal 1665. Strenuo difensore dell’autonomia di Casalvecchio Siculo nel sec. XVII. Appoggiò il partito dei “Merli”, composto dalla piccola borghesia, contro il partito dei “Malvizi” (l’aristocrazia feudale). Morì il 18 marzo 1672.

Cannavò Antonino Umanista e pittore sec XVIII. Di lui si occupò il giornale l’Ora di Palermo con un articolo pubblicato il 16.03.1907 con il sottotitolo “Un pittore casalvetino del sec XVIII. Rivestì tra l’altro la carica di Commissario del S. Uffizio dell’Inquisizione in Casalvecchio. Morì il 7 gennaio del 1763.

Onofrio Abate Casablanca Maestro di Belle Arti e di Filosofia, prof. Di Diritto Canonico e dott. in Sacra Teologia. Esaminatore Sinodale della Gran Corte Archimandritale della città di Messina e primo Arciprete del paese di Casalvecchio dal 1795 al 21 dicembre del 1812 giorno della sua morte.

Onofrio Costa Generale di brigata della Guardia di Finanza. Scrisse il libro tascabile “Agenda del Finanziere” pubblicato nel 1926 raggiungendo la 29.ma edizione nel 1966. Morì a Genova il 25 febbraio del 1968.

Giuseppe Cannavò Laureato in Farmacia, fu Sindaco di Casalvecchio nel 1906 e più volte consigliere dell’Ordine dei Farmacisti. Nacque il 5 ottobre 1870 e morì il 26 marzo 1928.

Letterio Cannavò Professore Ordinario dell’Università di Messina, direttore della scuola di Specializzazione di Malattie infettive, Presidente dell’Amministrazione Provinciale, Commissario del Consorzio Antitubercolare, membro del consiglio Nazionale dell’Ordine dei Farmacisti e membro di numerose commissioni scientifiche nazionali e internazionali.

Francesco Cannavò Presidente Nazionale dell’Ordine dei Farmacisti Italiani dal 1964 al 1985 e membro di numerose commissioni scientifiche nazionali e internazionali.

A suo none è stata istituita una Fondazione di Formazione e Ricerca.

Francesco Trimarchi Magistrato. Consigliere di Cassazione. Ha presieduto i Tribunali di Caltagirone e di Catania. Morì nel 1961

Luciano Crisafulli Condottiero dei valorosi “Cento Montanari Casalvetini”, volontari Garibaldini.

Domenico Puzzolo Sigillo Avvocato, presidente dell’Archivio Storico di Stato di Messina.

Studioso della storia locale e del Messinese. Autore di varie pubblicazioni. Morì il 15 febbraio del 1962.

Francesco Muscolino Nobile figura di educatore. Nacque l’1 aprile 1860 e morì l’11 Novembre 1936. Autore di numerose pubblicazioni educative.

A suo nome è intitolato il plesso della scuola elementare di Santa Teresa di Riva.

Mario D’Amico Arciprete, nato a Letojanni il 2 marzo 1910 fu prete e arciprete di Casalvecchio dal 1935 fino al 24 gennaio 1995 data della morte.

Si dedicò incessantemente alla vita parrocchiale e sociale del paese e si interessò fattivamente al restauro e alla valorizzazione della chiesa dei Santi Pietro e Paolo DAgrò.

Autore di varie pubblicazioni riguardanti la storia di Casalvecchio e dell’intera valle d’Agrò. Si adoperò per la creazione e la cura del museo parrocchiale. Cittadino onorario di Casalvecchio.

Banda Musicale Il corpo bandistico casalvetino è stato istituito nel 1866 in memoria dei Cento Montanari Casalvetini. La sua scuola musicale ha "sfornato" nei decenni innumerevoli ed ottimi interpreti. Infatti è frequentata anche da giovani di vari altri paesi.

l primo maestro fu il sig. Giovanni Giunta e per diversi anni è stata diretta dal maestro Di Mento ed in seguito dal maestro Giovanni Alibrandi, attualmente è diretta dal maestro casalvetino Carmelo Curcuruto

Come si arriva:

In Auto: S.S. 114 Orientale Sicula, da Catania e Messina sino a Santa Teresa di Riva al bivio  per la S.P. 19, Km 6;
In Autostrada A 18 uscita Roccalumera (Me) proseguendo verso Santa Teresa di Riva al bivio  per la S.P.19, Km 6;

In Treno: Stazione ferroviaria di Santa Teresa di Riva

 

Cenni storici:

Situato sui monti Peloritani, meridionali, alle pendici SE del monte Sant'Elia il comune di Casalvecchio Siculo è un paese di antico insediamento il nome originario del paese era Palachorion, che in greco - bizantino vuol dire vecchio casale, secondo quanto attesta un atto aragonese del 1351.

Il nome fu poi mutato in quello attuale in epoca araba.

Dall'inizio dell'età normanna sino al sec. XVIII rimase sotto la giurisdizione di Savoca divenne comune autonomo nel 1793 e fu frazione di S. Teresa di Riva dal 1928 fino al 1939, quando divenne comune autonomo.

Caratteristica è la festa in onore del patrono S. Onofrio, che si tiene la seconda domenica di settembre, durante la quale sfila in processione anche la statua di un cammello in ricordo del cammello su cui Ruggero II entrò vincitore in Sicilia nel 1060.

Subì, infatti, l'influsso sia dei Bizantini che degli Aragonesi.

Di queste due presenze restano ampie testimonianze quali vecchi palazzi e antiche chiese e monasteri.

La vocazione di Casalvecchio Siculo è quella di una comunità dedita all'agricoltura.

La coltivazione di frutteti e della vite erano attività abbastanza diffuse nel passato, ma avversità naturali ne provocarono il ridimensionamento.

Etimologia (origine del nome)

E' un composto di Casale e vecchio, con evidente significato, la specifica, che identifica la posizione geografica, fu aggiunta nel 1862.

Il Comune di Casalvecchio Siculo fa parte di:

Regione Agraria n. 3 - Alto Fantina e Alto Mela

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