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Venerdì 19 Aprile 2024

San Salvatore di Fitalia

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Indirizzo: Via Colonnello Musarra 2 -  98070 San Salvatore di Fitalia (ME)

Telefono centralino:0941486452 - Fax Municipio: 0941486625

 

Stato: Italia

Regione: Sicilia

Provincia: Messina

Zona: Italia Insulare

Latitudine: 38° 3' 33,48'' N

Longitudine:  14° 46' 45,48'' E

Altitudine: 603 m s.l.m.

Superficie: 14 km²

Perimetro comunale:

Comuni limitrofi:

Castell'Umberto, Frazzanò, Galati Mamertino, Mirto, Naso, Tortorici

Frazioni:

Bufana, Daino, Dovera, Fiorello, Grazia, Pagliazzo, San Biagio, Sant'Adriano, Santa Lucia, Sant'Andrea, Sant'Antonio Mallina, Santa Maria Cuma, Scrisera

Abitanti: 1.386 (30-11-2011)

Densità: 99 ab./km²

Nome di Abitanti: Fitalesi

Sito Internet: http://www.comune.sansalvatoredifitalia.me.it

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Codice Fiscale:84004140830

Codice Istat: 083082

Codice Catasto: I147

Santo Patrono: San Calogero Eremita

Giorno festivo: 20 Agosto

Descrizione Araldica dello Stemma:

Blasonaturadello Stemma: d'argento all'aquila coronata di nero, caricata in cuore, dalle sigle d'oro del Nome SS. Di Gesù (IHS) - D.M. 3 maggio 1907

Blasonatura del Gonfalone Blasonatura: drappo di giallo, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dallo stemma comunale con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto giallo, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento

Decreti: D.P.R. del 26 giugno 2008

Da vedere:

Santuario di San Calogero

Fortemente provata dai movimenti franosi che si svolgevano nell'area vicina, verso la seconda metà del XIX sec., cadde l'antichissima cappella del glorioso San Calogero.

La statua, allora, trovò ricovero in una ricca cappella della chiesa del SS. Salvatore. Questa situazione, però, non poteva durare a 1ungo e, nel 1885, veniva progettata la costruzione di un santuario, in area vicina a quella della chiesa antica.

Si demolirono alcune casupole e si ricavò, tramite un riempimento, una vasta zona per la costruzione del nuovo edificio.

La struttura, come nel progetto, prevedeva una pianta a croce latina, navata unica, transetto, abside centrale e due campanili agli angoli del transetto.

La costruzione venne iniziata ed interrotta alla navata, che venne chiusa con l'abside, omettendo la costruzione di transetto e campanili. Nel 1900 i lavori si conclusero.

Nel 1901, al suono delle bande musicali di Naso e Ficarra, il nuovo santuario venne aperto per la festa. Lesionato dal terremoto che distrusse Messina, il santuario venne restaurato nel 1911.

Nel 1922, fu fatta rifare la volta della Chiesa, arricchendo il centro di essa con un affresco raffigurante San Calogero con cerva e cacciatore, opera del professore Giuseppe Ferraù.

Nel 1925, fu fatto costruire il campanile e rifondere la vecchia campana. Nel 1947, dopo la crisi del periodo bellico, si pensava di migliorare il prospetto del santuario, tuttavia il progetto dell'opera non veniva eseguita.

Un recente restauro della struttura, accoglie i sempre più numerosi pellegrini che vengono a venerare il Santo.

Chiesa Madre del SS. Salvatore

costruita in epoca normanna, ampliata nel '500 e modificata radicalmente sul finire del '700, al suo interno si trova una Madonna scolpita, attribuita al Gagini (1520) e un trittico marmoreo raffigurante la trasfigurazione.

Restano, ancora oggi, le splendide testimonianze della Chiesa di S. Maria ('500), i palazzi Catalano dell'800 e del vescovo (XV sec.), la villa S. Andrea, Barone, S. Maria Cuma, Doruso e la torre del Capitano.

Festa Patronale:

Tipica è la festa patronale di S. Calogero che i filatesi celebrano con quattro processioni e con una solenne festa che si svolge nei giorni 18-19-20 del mese di agosto.

Eventi Culturali:.

Eventi Gastronomici:

Sagra del miele

Anche in questa occasione l'esaltazione del territorio è d'obbligo. Il miele, il nettare che deliziava i palati degli dei dell'Olimpo è una presenza stabile nell’economia fitalese.

Gli apicoltori grazie al laborioso operare delle api, riescono ad ottenere mieli di ottima qualità dai gusti e fragranze più svariati.

Del resto da una "terra che produce frutti", il passo per ottenere una tale prelibatezza è breve.

Nata come "Sagra del Miele" per valorizzare l'ottimo prodotto del nostro territorio, nel corso degli anni si è evoluta in una festa sempre più ampia, al pregiatissimo miele si è associata una presentazione dei prodotti gastronomici del territorio fitalese, come olio, fragole, prodotti caseari, salumi, pane, dolci e piatti tipici.

Profumi e sapori si fondono in una serata che non è una mera presentazione di prodotti, ma una guida attenta alla scoperta dei sapori, dove gli abbinamenti ben studiati deliziano il palato dei degustatori fanno sì che si esaltino a livello olfattivo e gustativo le diverse varietà sia del miele che degli altri prodotti.

Tutto ciò induce il turista gastronomico alla scoperta di emozioni forti attraverso i sapori che nascono da questi accostamenti di cibarie.

Da anni per esaltare ancor di più la prelibatezza della cucina fitalese, presentata anche attraverso concorsi culinari, viene valorizzata l'opera dell'artigianato locale, dove il lavoro attento dell'artigiano crea dell'autentiche opere d’arte.

E mentre i sapori hanno il sopravvento sui sensi degli uomini, il centro storico si trasforma così in una "Vetrina d'Arte", ed esalta ancora di più i manufatti di fabbri, falegnami, ricamatrici, pittori, scultori ed ogni altro genere di artisti ed artigiani.

È un appuntamento da non perdere quindi, San Salvatore di Fitalia e la sua gente accoglie il visitatore dando il meglio di se, offrendo un percorso gastronomico-artistico e storico in una gioiosa atmosfera di festa addolcita dal miele...

Sagra delle castagne

Ormai da tempo la quercia, il sughero ed il castagno cercano di riconquistare terreni che dominavano ancor prima che l'uomo abitasse questo territorio.

Queste piante vengono lasciate prosperare in quei terreni difficili da coltivare, ed esse fanno a gara per dominarli.

Al castagno però il contadino fitalese lascia volentieri spazio a discapito degli altri alberi.

Da ciò nasce l'idea di omaggiare il frutto del principe della montagna, nasce così un altro appuntamento gastronomico a San Salvatore di Fitalia è la Sagra della Castagna, di solito coincide con l'ultimo weekend di ottobre.

Tra musica e balli la castagna viene proposta in tutte le versioni culinarie, dalla semplice e gustosa caldarrosta alle squisite tagliatelle alle castagne o alla succulenta zuppa di castagne e porcini, il menu e ricco di tante altre squisitezze che si conclude a tarda serata con un buffet di golosissimi dolci ovviamente a base di castagne.

La giovialità della gente, la buona cucina e l'ottimo vino sono i presupposti per trascorrere un'allegra serata fra canti balli ed una convivialità che non ha eguali, dove il forestiero è l'ospite più gradito.

Eventi sportivi:

Curiosità:

Mercati e mostre:

Risorse:

Nei primi anni del secolo l'economia era come oggi prevalentemente agricola ad eccezione di alcune botteghe artigianali, oggi quasi del tutto scomparse, per la lavorazione del ferro battuto, la produzione di manufatti in cotto ed, in particolare, per la tessitura della tela.

Oggi l'agricoltura rimane la principale attività economica del paese. Esiste, poi, un moderno frantoio per la molitura delle olive.

Centri culturali:

Numeri Utili:

Siti nel Comune:

http://www.santuariosancalogero.org

http://www.prolocosansalvatoredifitalia.it

http://www.illochetto.it

http://www.casalidimargello.it

Impianti sportivi:

Strutture Ricettive:

Azienda Agricola "Il Lochetto" Cell. 333 36 48 988

Villaggio agrituristico Casali di Margello Tel. 0941 486225

Personaggi Illustri:

Come si arriva:

Cenni storici:

Pare che l'origine del toponimo Fitalia risalga al primo processo di ellenizzazione della regione, avvenuta in epoca classica, prima della conquista romana (V secolo a.C.).

Il toponimo infatti trova vari riscontri etimologici nel greco classico, i Greci arrivati in questa vallata, trovarono un terreno adatto alla coltivazione e lo chiamarono Fytalìa, ossia terreno produttivo o adatto alla coltivazione di alberi da frutto.

Il nome Fitalia viene fatto risalire anche alla leggenda dei fitalidi, famiglia ateniese il cui eponimo era Fitalo.

Si presume che il mare occupasse parte della vallata del Fitalia, qui nel punto di confluenza delle due fiumare, chiamate del "Fitalia" e del "Panaghia", in una posizione strategica per la comunicazione ed il commercio (punto di contatto tra i Greci provenienti dal mare, ed i Siculi dell'entroterra), sorge Fitalia.

Questo primo insediamento abitativo, ebbe anche la funzione di confine naturale tra i territori delle due città sicule Aluntium (oggi S. Marco D'Alunzio) e Agatyrnon (Capo D'Orlando).

Quando le truppe normanne a seguito di Ruggero irruppero nella vallata, la realtà abitativa di questo territorio era particolarmente fiorente. Dal luogo di confluenza delle due fiumare, guardando l'attuale paese di San Salvatore di Fitalia, all'epoca si trovavano: a sud il villaggio SS. Salvatore che in seguito diede l'origine ed il nome al castello; ad oriente, in contrada Rocca del Fitalè, vi era il villaggio del Fitalia anch'esso successivamente divenuto castello; a poca distanza dal villaggio Fitalia, sul versante sinistro della collina, vi era il villaggio Kami o Cuma (poi chiamato Santa Maria di Cuma ed oggi S. Maria di Roma); nel territorio dell'attuale comune, si trovavano anche i villaggi diS. Giorgio, Fani, Kubli, Kallegra; ed in fine sorgevano numerose torri di avvistamento. Tre torri erano in contrada Rocca di Fitalè, poi, la torre diKami o Cuma, la torre di Castinnuzzu (nell'attuale territorio di Castell'Umberto - contrada Colamarco); sempre sul versante sinistro della collina vi erano le torri di Sant'Adriano Vecchio, Ruggeri e quella di Callegra o Giugà o Villa; altre tre torri in contrada Vischetto o Boschetto proprio al confine con il comune di Tortorici. Mentre ad occidente, a partire da Fitalia verso Galati, si trovavano la torre di Daino chiamata anche Torre D'Amato e poi la torre in contrada Casteddu, in contrada Kimera o Kiumera, in contrada Torre Capitano, in contrada Scrisera e al confine con Galati la Torre di contrada Fani o Bufana.

Nei documenti scritti, Fitalia compare per la prima volta, in uno dei primi diplomi del conte Ruggero, quando nel 1082, istituì la diocesi di Troina.

Da quel momento, le vicende del popolo del Fitalia furono strettamente legate alla politica del tempo ed alla risistemazione della Chiesa siciliana.

In questo periodo medievale il territorio venne diviso tra le due diocesi, ognuna delle quali aveva una entità giuridica propria, possedeva villani e gestiva il territorio.

Questo comportò anche la separazione della popolazione che venne divisa in base al cognome all'una o all'altra giurisdizione.

Il popolo del Fitalia fu sottoposto a continue vessazioni quali: "...a l'obbligo di portare lo zucco in collo, lo porcello, la gallina, l'ova, le nove giornate di zappare, et altre angarie come villani e vassalli (...) non possono andar ad habitar in altre parti senza licenza del Vescovo".

L'habitat del Fitalia cessò definitivamente sul finire del XIV secolo e si sviluppa così la terra del SS. Salvatore, questa, viene riconosciuta giuridicamente da parte della corona per opera di Vinciguerra Aragona.

Il 28 dicembre 1828, un Diploma Apostolico del Pontefice Pio VII, pose fine alla spartizione del territorio a scapito delle due diocesi, per la gestione del potere temporale il territorio del Fitalia venne interamente assegnato alla Diocesi di Patti, ma la "cura delle anime" veniva assegnata a due Parrocchie interamente indipendenti l'una dall'altra ognuna con il proprio Arciprete e Clero: quella del SS. Salvatore e quella di Santa Maria.

Oggi, di molte vicende se ne ha memoria scritta grazie alle pazienti ricostruzioni archivistiche e bibliografiche del geometra Antonello Pettignano, attento studioso e grande conoscitore della storia di S. Salvatore di Fitalia.

La storia del paese di S. Salvatore di Fitalia è, strettamente legata al culto del Santo patrono S. Calogero, e dei fasti della terra del S.S. Salvatore ne resta poca testimonianza.

La maggior parte dei monumenti sono andati perduti come il Palazzo dell'Universitas, la Badia, il Peculio Frumentario, il Convento di San Francesco con annessa cappella di San Calogero (fondato nel 1615 e distrutta da una frana nella metà dell'ottocento), il Monastero di San Bartolomeo dell'ordine di S. Benedetto (fondato presumibilmente verso il '500 e andato distrutto verso il 1880), la Chiesa di Santa Margherita (del 1537 d.C.) e la Chiesa di Santa Caterina D'Alessandria, il Monte di pietà (fondato nel 1816)la cinta muraria ecc... Fortunatamente, altri monumenti restano a testimoniare gli antichi splendori, come la Villa di Sant'Andrea, la Villa Barone, il "Casino" di Santa Maria di Roma, Duruso, i ruderi di Torre del Capitano e poi il tessuto urbano rimasto quasi invariato, il palazzo Catalano dell'800, il palazzo del Vescovo, palazzo Stazzone, la Chiesa di Santa Maria Assunta (del 500) e la maestosa basilica del "Salvador Mundi" (fondata in epoca bizantina), a questi si aggiunge "l'ospedale" intestato a San Calogero (costruito nei primi anni del '900 sul luogo dove sorgeva il vecchio convento con l'annessa cappella di San Calogero).

Queste opere hanno resistito alle incurie del tempo e alle continue modifiche dell'assetto urbanistico, per testimoniare i tempi che videro il mutare del territorio da un insieme di piccoli villaggi a centro urbano.

 

Etimologia (origine del nome)

Precedentemente denominato Santissimo Salvatore, si riferisce al santo a cui è intitolata la chiesa parrocchiale. La specifica si riferisce al limitrofo torrente Fitalia (dal greco phutalia, vigna)

Il Comune di San Salvatore di Fitalia fa parte di:

 Regione Agraria n. 8 - Colline litoranee di Patti

Associazione Nazionale delle Città della Nocciola

Fonte: http://www.comune.sansalvatoredifitalia.me.it/it/turismo

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