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Martedì 7 Maggio 2024

Santa Lucia del Mela

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Indiririzzo: Piazza Duomo 1 - 98046 Santa Lucia del Mela (ME)

Telefono centralino: 090.9359774 - Fax Municipio:090.935736

Stato: Italia

Regione: Sicilia

Provincia: Messina

Zona: Italia Insulare

Latitudine: 38° 8' 37,68'' N

Longitudine: 15° 16' 59,16'' E

Altitudine: 215 m s.l.m.

Superficie: 82,89 km²

Perimetro comunale:

Comuni limitrofi:

Barcellona Pozzo di Gotto, Casalvecchio Siculo, Castroreale, Fiumedinisi, Furci Siculo, Gualtieri Sicaminò, Mandanici, Merì, Pace del Mela, Pagliara, San Filippo del Mela, San Pier Niceto.

Frazioni: Femminamorta, San Giovanni (Pancaldo)

Abitanti: 4 755  (31-12-2011)

Densità: 57,37 ab./km²

Nome di Abitanti: Luciesi

Sito Internet: www.santaluciadelmela.net

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Codice Fiscale:00150050839

Codice Istat: 083086

Codice Catasto: I220

Santo Patrono: Santa Lucia

Giorno festivo: 13 Dicembre

Descrizione Araldica dello Stemma:

Blasonatura: fondo azzurro, col monte d'oro movente dall'angolo destro della punta, cimato da una torre del medesimo, e la S. Lucia al naturale movente delle nubi nel cantone sinistro del capo.

Lo scudo accollato nell'aquila spiegata di nero, coronata d'oro

Decreti:

Da vedere:

Il Castello - Santuario

Il Castello arabo (837-851), svevo (1228), aragonese (1322) è stato protagonista della storia millenaria della città. Ospitò Federico II° che poteva dedicarsi alla caccia, suo svago preferito, sui monti vicini ricchi di selvaggina.

Lontano dalle ingerenze dei vescovi delle vicine diocesi, nella "sua" Prelatura, poté preparare quella che fu definita "la crociata maledetta".

Nel nostro Castello riecheggiavano i versi della scuola poetica siciliana ed una tradizione popolare vuole che nella prigione, sotto il vano della torre cilindrica (scoperta nel '67 durante l’esecuzione di lavori) abbia finito i suoi giorni suicida, Pier delle Vigne, Protonotaro dell’imperatore, caduto in disgrazia, che proprio a Santa Lucia doveva godere una stima particolare dal popolo come attesta una via del centro storico a lui dedicata.

Ristrutturato ed ampliato da Federico II° d’Aragona sovente fu teatro di eventi cruenti e sanguinosi. Nel ’600, decaduto alle funzioni di difesa, abbandonato ed in rovina viene ceduto dal proprietario don Francesco Morra principe di Buccheri, a Mons. Simone Impellizzeri, Prelato del tempo (1673), che provvede subito alla ristrutturazione.

La torre quadrangolare, pericolante, viene abbattuta per fare posto alla costruzione di un Santuario dove, al centro di una maestosa cornice barocca, viene collocata nel 1674 la stupenda statua marmorea della Madonna della Neve di Antonello Gagini (1529), proveniente dalla chiesetta rurale di contrada San Giuseppe.

Da allora la dolce Castellana, dall’alto veglia sulla città.

Nel 1695, nei locali ristrutturati, viene trasferito dal Palazzo Vescovile, il Seminario che diviene in breve tempo un rinomato centro di studi. Maestri insigni e personalità eccelse ne hanno percorso la storia.

Basti ricordare il luciese Abate Antonio Scoppa, letterato, ambasciatore a Parigi del regno delle due Sicilie ed accademico di Francia ed il filosofo Pasquale Galluppi, natio di Tropea, che da giovinetto ebbe a studiare nel nostro seminario, divenendo professore di Teologia Dogmatica.

Viene considerato un luciese d’adozione e molto opportunamente la locale scuola Media gli è intitolata.

Ai piedi dello scalone d’ingresso, statua marmorea di San Michele Arcangelo attribuita al Calamech (1572), proveniente dalla diruta chiesa di San Michele.

All’interno della torre cilindrica, è collocata una preziosa biblioteca con incunaboli, cinquecentine e testi molto antichi. Dal belvedere del Castello incantevole panorama.

L’occhio spazia da Capo Calavà a Capo Vaticano in Calabria con sullo sfondo, a fare da corona, le sette perle dell’Arcipelago Eoliano.

Le Chiese:

Basilica - Cattedrale

Tempio ruggeriano del 1094 ad una sola navata e col prospetto rivolto verso il Palazzo Vescovile, venne ricostruito tra il 1607 ed il 1642, a tre navate divise da 12 poderose colonne in granito, con cupola ultimata un secolo dopo.

Il prospetto che dà sulla Piazza Mons. Antonio Franco è impreziosito da un magnifico portale marmoreo di Gabriele de Baptista (1485).

Solenne e vasta, di stile rinascimentale, custodisce numerose e preziose opere d’arte. Ricordiamo: la statua marmorea della Patrona Santa Lucia (sec. XV) attribuita al Laurana; Il grande dipinto (mq 24) dell'"Assunzione" che occupa l’intera parete di fondo dell’Abside, di Fra Felice da Palermo (1771); la tela di "San Biagio" di Pietro Novelli (1645); la tavola del "San Marco" di Deodato Guinaccia (1581); la statua in alabastro roseo dell'"Ecce Homo" attribuita ad Ignazio Marabitti (1771); la tela del "Martirio di San Sebastiano" di G. Salerno (sec. XVII); il "fonte battesimale" di Gabriele de Baptista (1485); la tela dell'"Immacolata" di Filippo Iannelli (1676); le sculture della Cappella del Sacramento di Valerio Villareale (1773 - 1854) impreziosita dal gruppo dell'"Ultima Cena"; "Crocifisso Ligneo" d’Ignoto (1665).

Pregevole il coro in noce intagliato attribuito a Giovanni Gallina da Nicosia (1650) e gli splendidi armadi della sacrestia che custodiscono artistici e preziosi paramenti ricamati in oro, argento e pittoresco.

Del tesoro della Cattedrale (ostensori, reliquiari ex voto d’oro e d’argento) ricordiamo il reliquiario in argento dorato della Santa Spina, di orafo messinese (sec. XIV); il reliquiario d’argento dorato della "Santa Croce" (sec. XVI), una "mano argentea" con reliquia di Santa Lucia di Francesco Bruno, uno dei più rinomati argentieri messinesi del '600.

Nelle cappelle laterali si trovano: la Statua di Santa Lucia del 1512, prossima agli stilemi di Domenico Gagini; l'urna di metallo e cristallo con il corpo incorrotto del Servo di Dio Mons. Antonio Franco, oggetto di particolare devozione.

Chiesa dell’Annunziata

Monumentale chiesa (sec.XV), a tre navate divise da 10 colonne di granito, delle quali due di stile corinzio, diverse dalle altre di stile dorico, si presumono provenienti dal tempo di Diana.

Il prospetto presenta un magnifico portale del 1587 raffigurante l'Annunciazione.

Sul lato sinistro si innalza il maestoso campanile coronato dai merli guelfi e ghibellini agli angoli.

L’interno presenta un magnifico soffitto ligneo con mensole originarie del 400 e pregevoli opere d’arte.

Sul primo altare di destra si può ammirare in tutto il suo splendore e la sua magnificenza la tavola della "Madonna delle Grazie" di Ignoto (sec. XV) il dipinto più antico e pregevole della città; la grande tela dell’Annunciazione di Antonio Biondo (1599); la tavola della "Circoncisione" di N.S.G.C., attribuita alla scuola di Polidoro da Caravaggio (sec. XVI); la splendida tavola della "Madonna delle Mercede" di Antonio Giuffrè (sec. XVI); la tela di "Sant’Antonio da Padova" di Ignoto (sec. XVII); un magnifico fonte battesimale 1572); un tabernacolo di scuola gaginesca (sec. XVI).

Notevoli le settecentesche decorazioni in stucco, di grande pregio gli armadi della sacrestia (1751), ed un ostensorio d’argento (sec. XVI).

Interessante museo parrocchiale nell’adiacente palazzo Vasari.

Chiesa del Sacro Cuore

La Chiesa ed il convento di Santa Maria del Gesù (Sacro Cuore) risalgono alla prima metà del 1500.

La Chiesa, ad un’unica navata, è stata ricostruita nel 1881, l’adiacente chiostro con 24 colonne in pietra arenaria è del 1521.

Sul portone principale del prospetto, un’aquila reale di marmo riccamente istoriata. L’interno presenta: "l’estasi di San Francesco", tela di A. Biondo (1600), tra le più belle opere del '600 siciliano; la tela dei "SS. Cosma e Damiano" del Rodriguez (1620); bel "Crocifisso ligneo" attribuito a Frate Umile (1630); "Fonte Battesimale" del Calamech (1567); mausoleo del Barone Pancaldo (sec. XVI).

In una sala dell’attiguo Convento delle interessanti statue lignee (sec. XVI e XVII).

Chiesa di san Nicola

Chiesa del tardo medioevo con bel campanile, l’interno è ad un’unica navata con bel soffitto ligneo.

Presenta alcune tele di pregevole fattura, una statua lignea di Santa Lucia e al centro di un ricco altare, statua in marmo di San Nicola, di scuola gaginesca (1570) e nell’abside alcuni affreschi raffiguranti episodi della vita del Titolare. Interessanti sono gli armadi della sacrestia.

Chiesa del Rosario

Eretta nel secolo XVI a ridosso della Cattedrale per celebrare la vittoria della flotta Cristiana su quella turca a Levanto.

Divenne la chiesa dei nobili luciesi come attestano le iscrizioni sulle lapidi sepolcrali. Presenta degli interessanti affreschi ed un pregevole dipinto della "Madonna Del Rosario" del Guinaccia (1574).

Chiesa dei Cappuccini

La Chiesa ed il convento dei Cappuccini vennero edificati nel 1610 in posizione amena ed incantevole ad un tiro di sasso dalle mura della città.

Nella chiesa troviamo le luminose tele dell'"Assunzione", di "Sant’Anna", dell’"Adorazione dei Magi" e della "Deposizione" di Fra Felice da Palermo (sec. XVIII); statua lignea di "S. Felice da Cantalice" attribuita ad un frate cappuccino dello stesso convento (sec. XVII); grandioso tabernacolo ligneo (1685).

Sotto la chiesa troviamo la Cripta con i corpi mummificati dei notabili del tempo. In un lungo corridoio del convento sono esposti alcune tele che raffigurano guarigioni per intercessione dei santi (ex voto).

Chiesa di San Giovanni

 Nell’antico feudo normanno di Pancaldo, oggi Borgo di S. Giovanni, frazione di S. Lucia del Mela, incastonata nel Palazzo baronale si trova l’antica chiesetta dedicata agli Apostoli Pietro e Paolo ed al Battista raffigurati sulla pregevole tela dell’altare maggiore.

Una lapide ricorda che la chiesa venne rifatta nel 1900 dalla baronessa Vincenza Galluppi.

La Chiesa anche se in territorio Luciese, momentaneamente è sotto la giurisdizione ecclesiastica del comune di San Filippo del Mela.

Chiesa di Santa Maria 

Il piccolo tempio sorge sulla sponda destra del torrente Floripotema ed è molto antico e di non poca importanza, se già agli inizi del 1300, al pari delle più importanti chiese urbane (Cattedrale e San Nicola), ha dovuto versare anch’essa ai collettori pontifici la sua quota di Decime.

Una preziosa tavola della "Natività della Vergine", attribuita alla scuola di Polidoro da Caravaggio (1587), posta al centro dell’edicola, dal 1970 si trova in Episcopio.

Chiesa di Santa Caterina

E’ molto antica, presumibilmente edificata sui resti di un altro tempio.

Crollata nel 1780 e ricostruita nel 1926.

Resti di affreschi forse di epoca bizantina sono ormai scomparsi. Presenta una pregevole ancona cinquecentesca in pietra arenaria dove al centro spiccava una stupenda statua marmorea di Santa Caterina d’Alessandria del Gagini (1536) che attualmente si trova nel Museo di Messina.

Sulle pareti laterali vi è una statua di Santa Rita da Cascia, monaca agostiniana, che volle imitare la passione di Cristo; ebbe conficcata sulla fronte una spina staccatasi dal Crocifisso davanti al quale stava pregando.

Il 22 maggio giorno della sua festività in Santa Lucia del Mela vengono benedette le rose, che dopo vengono essiccate ed usate come medicina oculistica.

Chiesa della Misericordia o di Santa Maria Assunta

Il tempio dedicato alla Madonna Assunta sorge in contrada Misericordia, a pochi passi dal torrente Mela.

Esternamente non presenta nessuna particolare caratteristica, mentre al suo interno, ad unica navata, si può ammirare la piccola statua che viene portata in processione il 15 Agosto (giorno dei festeggiamenti).
In S. Lucia del Mela, la devozione della Madonna Assunta doveva essere nel popolo profondamente radicata da sempre, se il 22 ottobre 1769 il neo Prelato Mons. Scipione Ardino, consacrato Vescovo titolare nel marzo dello stesso anno, credette bene di consacrare e dedicare alla Assunzione della Vergine - elevandola nel contempo alla dignità di Basilica - la vetusta Cattedrale normanna, ricostruita dalle fondamenta nei primi decenni del secolo XVII.

In seguito a tale solenne dedicazione e consacrazione (a perpetuo ricordo è stata mirata un'iscrizione in marmo sulla porta della navata destra della chiesa che dà in sacrestia) venne commissionato al cappuccino Fra Felice da Palermo il quadrone grande (m. 4 x 6) dell'Assunzione che, inaugurato il 25 dicembre 1771, venne collocato nella parete di fondo dell'abside, dietro l'altare maggiore, dove tuttora si ammira.

Chiesa di San Francesco

La Chiesa ed il convento omonimo (trasformato in ospedale nel 1902 e successivamente nella casa di riposo per anziani "Luigi Calderonio") sorsero ad opera dei frati Cappuccini nei primi anni del '600.
I 2/3 della Chiesa sono stati abbattuti per far posto ad una piazzetta. In essa troviamo pregevoli dipinti, le statue lignee dell’Immacolata e di Sant’Antonio da Padova ed un grande crocifisso (opera del sec. XVII).

Dal belvedere di San Francesco, Giuseppe Garibaldi (come ricorda una lapide apposta sul muro della chiesa) il giorno precedente lo scontro decisivo di Corriolo, contemplò i luoghi delle operazioni militari.

Chiesa di Sant’Antonio Abate

 Risale al sec. XVI ed era la Cappella privata del sindaco.

Troviamo una bella statua del santo eremita ed una commovente scultura lignea del Gesù Morto.

Le Chiese chiuse al culto:

Chiesa di San Giuseppe

Chiesa del 1400-1550.

Gestita a suo tempo dalla confraternita di San Giuseppe; luogo dove venne portata per la prima volta la statua della Madonna Della Neve del Gagini.

In essa Mons. Antonio Franco (morto in odore di santità) soleva fare insieme ai Luciesi numerosi pellegrinaggi.

La chiesa venne chiusa dopo che i confrati chiesero il castello per potervi portare la Madonna della Neve e porla su un alto monte a protezione dei Lucesi. Attualmente sono visibili alcuni resti, consistenti in delle nicchie.

Chiesa di San Sebastiano

Chiesa del 1400-1500.

Situata vicino alla cattedrale e all’episcopio; essa veniva gestita da una confraternita omonima, attualmente è sala per ragazzi.

Chiesa della Candelora o Purificazione

La chiesa Santa Maria della Visitazione detta comunemente della Candelora, subì restauri nel secolo XVIII, ma fu poi trasformata in sala per conferenze. 

Monastero e Chiesa di Sant’Antonio

Situato sotto la cattedrale ed affidato alle suore che seguivano la regola benedettina; aveva un suo cappellano ed un altare dedicato a Sant'Antonino.

Dopo le leggi di soppressione il monastero fu venduto a dei privati che lo adibirono ad abitazione privata.

Chiesa di San Dionigi

Situata in contrada "Gesù e Maria", anch’essa aveva un proprio cappellano, fu chiusa al culto nei primi del '900.

Chiesa di San Michele Arcangelo

Chiesa del sec. XV situata in Via Facciata, con un’unica navata; si accedeva tramite un portale a tre cuspidi ed aveva accanto un ospedale (che doveva essere probabilmente un convento francescano).

In questo ospedale furono curati numerosi malati di peste; in esso prestavano aiuto morale e religioso i monaci, con il servo di Dio Mons. Antonio Franco.

Attualmente esiste il portale a 3 cuspidi ed un altare in pietra in cui si intravedono delle colonne ed un'ancona con due angeli oranti rivolti verso l’Eucaristia.

Chiesa di Santa Maria dell’Arco

Fu eretta nel 1446 sotto il titolo di San Rocco e San Sebastiano.

Distrutta dai terremoti, venne riedificata nel 1674 col nome di S. Maria dell’Arco, perché vicina all’arco della cinta muraria del paese. Ora la chiesa è stata trasformata in salone per convegni.

Chiesa Santissima Trinità

Chiesa di proprietà privata situata in contrada Serri ed attualmente chiusa al culto.

Chiesa di San Cristoforo

Chiesa di proprietà privata situata in contrada Baiamonte.

Attualmente esistono solo il campanile ed alcuni resti delle pareti laterali.

I Palazzi:

Il Palazzo Vescovile

Costruito nel 1608 da Mons. Rao Grimaldi (35° Prelato), il quale acquistata la "casa grande" semidiruta sita in Piazza Maggiore (Piazza Duomo), a fianco della "Casa della Città" ( Municipio), per onze 300 (£. 3825) affida l’esecuzione dei lavori al maestro Vincenzo Ferriato da Novara di Sicilia (suo è anche il progetto della Cattedrale).

Quando l’edificio fu terminato Mons. Rao, con atto dell’otto Novembre 1613 ne fece donazione al Re come abitazione dei Prelati successori.

Il Palazzo riuscì bello ed elegante, splendidamente costruito con vive pietre scolpite e con annesso un grazioso giardinetto.

Nel prospetto, bel portale bugnato che termina con due pilastri sopra i quali sono scolpite le armi gentilizie di Mons. Rao.

Subì danni ingenti in seguito al terremoto del 5-7 febbraio 1783.

Negli anni '20 Mons. Ballo (58° Prelato), lo rese assai decoroso con pavimenti di marmo policromo e damaschi alle pareti.

Abbellì la Cappella con un artistico altare del 1757 su cui troneggia una statuetta marmorea della "Madonna di Trapani".

Le numerose opere d’arte che si trovano nei vari saloni fanno parte del Museo diocesano della Prelatura alla cui realizzazione ha profuso tante energie Mons. Raffaele Insana, Vicario Foraneo e parroco della Cattedrale.

Il Palazzo Comunale

Sorge nella medievale Piazza Duomo.

Al centro del prospetto stemma marmoreo del Comune rappresentato da un’aquila recante un’effige di Santa Lucia.

L’archivio storico del Comune è uno dei più completi e interessanti dalla Provincia.

Vi si custodiscono, rilegati in pergamena, importanti collezioni di documenti e manoscritti delle più remote antichità, la maggior parte riguardante le varie attività amministrative: Corte Civile, Corte Giuratoria e "Insinue" del notaro Parisi che vi sunteggiò intorno al 1750 gli atti più importanti degli antichi notari in una "Giuliana" di 11 volumi e le "scritture" di Don Marco Cocuzza.

Il Palazzo Basile-Vasari

Si trova nella caratteristica piazzetta Bando e risale al 1600. Il prospetto che non ha subito alcuna manomissione nel tempo, oltre il magnifico portale in pietra presenta lo stemma nobiliare della famiglia.

Feste Patronale:

Numerose sono le feste religiose tradizionali che si tramandano da molti secoli, di generazione in generazione, in un misto di fede e di folklore, che sovente si fondono e diviene impercettibile la distinzione tra sacro e profano.

Epifania

Detta comunemente "u Batticimu". Il 6 gennaio la processione ha inizio dalla chiesa di Santa Caterina e si snoda per le vie del paese.

L’attrattiva peculiare che caratterizza il sacro corteo è rappresentata da molti fanciulli in pittoresco costume e con indosso oggetti preziosi. Pastorelli, contadinelle, cacciatori, fornai ecc. recano frutta, cacciagione, conigli, colombe, uccelli, dolciumi. Fanciulle offrono biancheria e preziose coperte ricamate a mano.

Sant’Antonio

Il giorno della festa (17 Gennaio) sin dalle prime luci dell’alba la chiesetta si presenta gremita di fedeli che, perpetuando la secolare tradizione portano via delle immaginette del Santo da apporre nelle stalle a protezione degli animali o nelle case per scongiurare i pericoli del fuoco. La domenica successiva ha luogo la processione.

San Biagio

Il 3 febbraio in Cattedrale si festeggia solennemente il compatrono. Un tempo, la mattina presto i possessori di asini, muli o cavalli conducevano le loro bestie per tre o più giri intorno alla Cattedrale per invocare dal Santo la protezione.

Dopo la Messa solenne celebrata dal Vescovo intorno alle 11, ha inizio la processione.

I fedeli si accostano devotamente alla reliquia (un braccio d’argento con la mano dorata benedicente).

Durante la giornata i piccoli pani benedetti vengono distribuiti in chiesa.

Consumati devotamente serviranno a preservare la gola dalle malattie.

San Giuseppe

Si festeggia il 19 Marzo nella medievale chiesa dell’Annunziata. Viene portata in processione un’artistica statua lignea del XVIII secolo.

Al ritorno, dopo i tradizionali fuochi d’artificio, la Messa solenne con numerosa partecipazione di popolo.

Il giorno della festa è tradizione in ogni casa, preparare le "crespelle" di San Giuseppe.

 

Venerdì Santo

Il Venerdì Santo si ripete una devozione secolare suggestiva e commovente.

Otto artistiche varette riccamente infiorate sfilano per le vie principali accompagnate dalle meste note della banda musicale.

Chiude la processione il Vescovo che, sotto il baldacchino, reca la preziosa reliquia della Croce. Sono da ammirare l’ordine, la compostezza, la fede del popolo, che con preghiere e canti rivive il dramma della Croce.

Molti bambini con costumi recanti i segni della Passione sfilano accanto alle rispettive statue. Particolare commozione suscitano quelli vestiti da angioletti ricoperti di preziosi che accompagnano l’urna del Gesù Morto.

Corpus Domini

In questa solennità la processione si avvia dalla Cattedrale. Il Vescovo con indosso il ricco piviale bianco recante l’artistico ostensorio prende posto sotto il baldacchino. Precede il clero in paramenti sacri seguito da fitte ali di fedeli. Lungo il tragitto drappi e coperte preziose pendono dai balconi e davanzali mentre fantasiose composizioni floreali abbelliscono le strade.

Madonna della Neve

E’ la più antica, popolare e solenne festa religiosa e risale ad un secolo prima dell’esecuzione della meravigliosa statua del Gagini (1529). Difatti in aperta campagna, in contrada delle Celle (come risulta da un manoscritto dell’Archivio della Curia Vescovile) esisteva già una chiesa dedicata alla Madonna della Neve. Da qui si è tramandata l’usanza di chiamarla Madonna delle celle che col tempo venne confusa col nome di "Madonna degli Uccelli" ("'a Madonna 'a ceddi").

Il bellissimo simulacro viene esaltato dagli studiosi e dagli intenditori d’arte, il  Di Marzo così si esprime: "delicata e bellissima opera del Gagini, fra le più alte lasciateci dall’artista". La festa solenne del 5 Agosto viene preceduta da un novenario.

Il prospetto del Castello viene sfarzosamente illuminato, il pendio del colle ("'a costa 'a Madonna") viene disseminato di luci multicolori.

Nelle campagne la sera si accendono dei falò, tradizione che si ricollega alle devozione pagana del nostro territorio alla dea Lucina.

Nella mattinata del 5 Agosto molti fedeli gremiscono il Santuario.

Alle ore 10 viene celebrata la Messa solenne, dal Vescovo.

Il pomeriggio una bella statua lignea (copia dell’originale) su un’artistica vara infiorata viene portata in processione con la partecipazione delle massime autorità civili e religiose e con gran moltitudine di persone provenienti anche dai centri vicini.

Molti Luciesi fanno ritorno al paese natio e sul filo della memoria riaffiorano immagini, ricordi, si provano sentimenti che i lunghi anni di lontananza non sono riusciti a scalfire.

Festa della Patrone Santa Lucia

Il 13 dicembre sin dalle prime ore del mattino la Cattedrale viene gremita da un’imponente folla di fedeli che incessantemente rendono onore alla Santa protettrice degli occhi.

Tale sentita devozione nel nostro centro è antica da più di 900 anni, allorquando il Conte Ruggero nel 1094 dedicò la chiesa alla Santa Siracusana.

Ed appunto nella splendida Cattedrale, ad ulteriore riprova della devozione dei Luciesi, la Santa è variamente raffigurata.

La troviamo, in una magnifica statua marmorea sull’altare della Cappella di fondo; in un affresco sulla parete laterale della navata sinistra mentre viene trascinata dai buoi sul luogo del martirio; un altro affresco al centro dell’arco trionfale; nella lunetta del portale marmoreo; nel drappo settecentesco di velluto rosso, schienale del senato luciese.

Subito dopo la messa solenne celebrata dal Vescovo, intorno alle 11:30, ha inizio la processione con a capo le autorità civili e religiose e con la partecipazione di numerosi fedeli (molti, per voto, camminano a piedi nudi) recanti i ceri. Il giorno della festa in Piazza Duomo si tiene la fiera.

Festa dell’Assunta

Il 15 Agosto, in contrada Misericordia in un'amena e graziosa chiesetta si festeggia la Madonna dell'Assunta. Emozionante vedere gruppi di devoti a piedi nudi recare fasci di odoroso basilico per lasciarlo in chiesa a disposizione di quanti ne vorranno portare per devozione in famiglia.

Festa della Madonna della Provvidenza

La festa della Madonna della Provvidenza, si svolge la domenica successiva il 15 Agosto, in Contrada San Nicola, in montagna.

La vigilia della festa ha luogo la sagra del pane caldo fra canti e balli popolari. Alle 17 ha inizio la processione.

In segno di abbondanza ed auspicio di raccolto copioso, lungo il suo percorso, del grano viene sparso a piene mani.

Non meno caratteristica è la colazione a sacco all’ombra degli alberi e nei pressi della chiesa si ha l’opportunità di ristorarsi ad una fresca e limpida sorgente.

Le casette di montagna che ospitano per l’occasione amici e conoscenti, si trasformano in piccole trattorie, luogo ideale per gustare squisite carni al forno.

 Commemorazione di Mons. Antonio Franco

Mons. Antonio Franco, patrizio napoletano, nominato Prelato di Santa Lucia e Cappellano Maggiore del Regno, fece il suo ingresso nella sede luciese il 18 Maggio 1617.

Uomo di straordinaria virtù finì santamente di vivere, non ancora quarantaduenne, il 2 settembre del 1626. E da allora, in questo giorno una folla immensa si accalca in Cattedrale sin dalle prime ore del mattino.

Il Vescovo celebra la messa solenne per ottenere la glorificazione del Servo di Dio (il popolo l’ha sempre chiamato "Beato", ma tale non è ancora stato proclamato dalla Chiesa) di cui è in corso il processo di beatificazione.

 I fedeli si avvicendano con riverenza alla sua urna (posta nella cappella di Santa Lucia) che custodisce in mirabile stato di conservazione le sue spoglie mortali.

Festa di Maria Bambina

L’8 settembre, il giorno della natività della Madonna, nella chiesetta agreste si può ammirare custodita in una teca di vetro una piccola statua in cera di Maria che viene portata in processione.

Festa del Santo Natale

Il Natale, a Santa Lucia del Mela, si può vivere ancora nella semplicità e genuinità delle buone tradizioni. Caratteristiche sono le "cone", nicchie col Bambinello decorosamente abbellite con agrumi, "spinipulici" e luminarie collocate nelle diverse zone del paese e sotto le quali durante il periodo della novena, un gruppo strumentale esegue le tradizionali nenie natalizie.

Si possono visitare i numerosi presepi allestiti con tanta cura, partecipare alle sfilate del presepe vivente lungo i caratteristici vicoli medievali che si snodano dalla Cattedrale e alle processioni del Bambino Gesù, che la notte di Natale si avviano dalle numerose Chiese.

Eventi Culturali:

Durante il periodo natalizio presso il parco urbano comunale, ha luogo la rievocazione del Presepe Vivente a cura dell'associazione culturale "Antiche Torri".

Nel mese di Agosto ha luogo la rievocazione del Corteo Storico Medievale, organizzato dall'associazione Antiche Torri.

Eventi Gastronomici:

Sapori E Dintorni

Eventi sportivi:

Rassegna Cavallo Indigeno

Curiosità:

"Urbs deliciae nostrae" l’appellativo attribuito dall’Imperatore Federico II alla cittadina di Santa Lucia come luogo ameno di villeggiatura e di caccia. Il sovrano, avvalendosi di un privilegio accordato daPapa Urbano IIal suo predecessoreConte Ruggero, stacca il territorio luciese dalladiocesidiPattie lo assegna al suo Cappellano Maggiore del RegnoGregorio Mostaccio, al quale spettava il diritto di sedere nel Parlamento Sicilianoall'undicesimo posto, anno1206.

Papa Pio IX il 20 gennaio 1864 sopprime il privilegio concesso nei secoli ai sovrani ma, conferma e erige Santa Lucia del Mela ed il suo territorio in "Prelatura nullius".

Essa comprende i Comuni di Santa Lucia del Mela, San Filippo del Mela, Pace del Mela,Gualtieri Sicaminò e rispettivamente le frazioni di San Giovanni,  Archi, Cattafi, Corriolo, Olivarella, Giammoro, Soccorso.

Beato Cherubino Mostaccio, dei frati minori osservanti, nacque a S. Lucia nel 1545 e morì nel convento di S. Nicolò ad Agrigento il 30 agosto1587; fu conosciuto per le sue virtù e per i miracoli fatti da vivo ed anche dopo la morte. Il decreto di beatificazione fu rilasciato il 27 giugno1624 dal Pontefice Urbano VIII.

Beato Innocenzo Milazzo, dei frati minori osservanti, nacque a S. Lucia intorno ai primi dieci anni del XVI secolo e morì il 26 novembre del 1595 nel convento di Santa Maria di Gesù a Piazza Armerina e fu sepolto nella stessa chiesa. Fu un eccellente predicatore, ebbe il dono delle profezie e durante la propria vita guarì molti infermi. Presso il suo sepolcro e per la sua intercessione, anche dopo la morte, avvennero prodigi e miracoli.

  1. BeatoAntonio Franco, nacque aNapoliil 26 settembre1585da famiglia nobile. Fu nominato Cappellano Maggiore diSiciliae Prelato ordinario della Prelatura Nullius di S. Lucia, dove morì il 2 settembre1626. I luciesi da secoli, grazie alla sua intercessione ottengono grazie.

Sua Santità Benedetto XVI, in data 14 gennaio 2011, ha approvato il decreto di riconoscimento delle sue virtù eroiche. Il 2 settembre 2013 nella Basilica Cattedrale di Messina si è svolto il solenne rito di Beatificazione.

Vescovo-Prelato Mons. Carlo Santacolomba istituì nel 1788 a S. Lucia del Mela la prima scuola normale-elementare in Sicilia.

Nel 2007 furono girate alcune scene del filmIl 7 e l'8, interpretato dal duo comicoFicarra e Picone.

Cronologia dei sindaci:

Dal 18 giugno1990 al 01 dicembre1993 Giuseppe Trifirò

Dal 02 dicembre 1993 al 25 giugno 1994 Stefano Cambria (Commissario)

Dal 26 giugno 1994 al 23 maggio 1998 Pasquale Calderone

Dal 24 maggio 1998 al 26 maggio 2003 Santo Pandolfo

Dal 27 maggio 1998 al 16 giugno 2008 Santo Pandolfo

Dal 17 giugno 2008 al 09 giugno 2013 Antonino Campo

Dal 10 giugno 2013 a tutt’oggi Antonino Campo

Mercati e mostre:

Risorse:

L'economia del paese si basa sull'agricoltura, sulla pastorizia (un tempo floridissima) e sull'artigianato. Santa Lucia del Mela è luogo di produzione del famoso vino “Mamertino” già conosciuto ai tempi dei romani.

Il “Mamertino” può fregiarsi di essere un prodotto biologico ed è stato incluso tra i vini ad indicazione Geografica Tipica Sicilia.

Di grande rilevanza anche la produzione di miele.

I prodotti caseari ancora oggi si possono trovare in tutta la loro genuinità.

L'artigianato può vantare un'antica lavorazione del legno ed una consolidata tradizione nella lavorazione del ferro e del marmo.

Anche l'industria dolciaria può avvalersi della bravura e dell'esperienza di “maestri pasticceri”.

È molto apprezzato il delizioso torrone luciese.

Rinomati ristoranti dove si possono gustare i tipici piatti della gastronomia locale sono molto frequentati dagli amanti della buona cucina.

Ancora non è del tutto scomparsa a S. Lucia l'arte della lavorazione dell'erica sicché non è difficile trovare utensili vari finemente intagliati.

Bravi orafi e cesellatori con il loro ingegno e con la loro arte perpetuano un'attività che da sempre è stata fiorente a Messina e Provincia.

Centri culturali:

All'interno della torre cilindrica del Castello è collocata una preziosa biblioteca con incunaboli, cinquecentine e testi molto antichi.

Archivio Storico Comunale, fra i più importanti e completi della provincia di Messina.

Biblioteca Comunale - Palazzo Socio-Culturale, viale P. Nenni 2

Museo Diocesano della Prelatura, sito nei vari saloni del Palazzo Vescovile. Al suo interno vi sono conservati paramenti ed oggetti sacri, preziose oreficerie ed argenterie del XVIII e XIX secolo, tesoro della Cattedrale. Pinacoteca con quadri dal 1500 al 1800. Documentazione etnografica sulla cultura contadina.

Museo Parrocchiale chiesa S. Maria Annunziata, situato nel Palazzo Vasari.

Numeri Utili:

Siti nel Comune:

http://www.agriturismoparra.it

http://www.agriturismovasari.it

Impianti sportivi:

Palazzetto dello Sport

Stadio Comunale

Palestra Comunale

Strutture Ricettive:

Agriturismo Parra – C.da Bassovalle tel 090.935764 – 360531699

Agriturismo Vasari – C.da Casale tel 090 935995

Personaggi Illustri:

Gregorio Mostaccio, di origine luciese. Fu il primo prelato dell'antica Prelatura Nullius.

Giacomo da S. Lucia, Arcivescovo di Messina dal 1474 al 1480, nominato arcivescovo in partibus di Filippi e vescovo di Patti, professore dietologia e ministro provinciale dei frati minori in Sicilia.

Beato Innocenzo Milazzo, nato a S. Lucia nei primi dieci anni del XVI secolo, morì a Piazza Armerina il 26 novembre 1595.

Beato Cherubino Mostaccio (1545-1587), nato a Santa Lucia del Mela, morì nel convento di S. Nicolò ad Agrigento il 30 agosto 1587

  1. BeatoMons. Antonio Franco(1585-1626), Prelato ordinario della Prelatura1617-1626. Morì a S. Lucia del Mela il 2 Settembre 1626

Filippo Jannelli, (1621-1696),pittore, ha dipinto varie opere per le chiese di Santa Lucia del Mela, è sepolto nella Cattedrale.

Giacomo Coccia, (1762-1829),vescovo, morto aSan Filippo del Mela.

AbbateAntonio Scoppa, (1763-1817) nato a Santa Lucia del Mela Ambasciatore a Parigi e accademicodiFrancia

Diego Basile, dottore in legge, fu giudice criminale a Santa Lucia del Mela nel 1797-98.

Pasquale Galluppi (1770-1846), filosofo. Studiò e insegnò nel Seminario di Santa Lucia del Mela.

Emanuele Pancaldo, (1800, 1890) patriota, eroe del Risorgimento.

Michele Basile (1832 - 1907), patriota, scrittore e docente di Geografia politica all’Università di Messina.

Ludovico Fulci, (1849-1934), nato a Santa Lucia del Mela, fu un docente di diritto penale all'Università di Messina, un politico, senatore del Regno d'Italia.

Ruggero Vasari (1898–1968), fra i maggiori fondatori del Futurismo.

Carmelo Maggio, storico luciese.

Mons. Salvatore Cambria, cancelliere della Curia di Palermo.

Fu ispettore onorario dei monumenti della Prelatura di S. Lucia, morto nel 1989.

Padre Giovanni Parisi T.O.R. (1897-1992), storico, vicario generale della Prelatura.

Mons. Vito Guidara, protonotaro apostolico, illustre studioso, per molti anni delegato vescovile, morto nel 1995.

Francesco Paolo Fulci (nato nel 1931), Ambasciatore dal 2011 è Presidente del gruppo industriale Ferrero International.

Giuseppe Campione, nato (nel 1935) a Santa Lucia del Mela, docente universitario, già Presidente della Regione Siciliana.

Come si arriva:

In auto 

Percorrendo l'autostrada A20, Messina-Palermo, uscire allo svincolo di Milazzo. Proseguendo sulla Strada Statale 113, in direzione Palermo, si giunge ad Olivarella. Svoltando a sinistra si arriva, dopo circa 4 Km, al centro di Santa Lucia del Mela.

In treno 

Chi viaggia in treno può servirsi della stazione di Milazzo, il collegamento con Santa Lucia del Mela è assicurato anche da pullman e taxi.

Cenni storici:

Le origini di Santa Lucia del Mela (l'antica ManKarru), cittadina collinare dell’entroterra tirrenico, si perdono nella notte dei tempi. Reperti archeologici, tra i quali due tombe del secolo II a.C. rinvenute nel 1970 in contrada Càttera, e le notizie storiche-letterarie, che ritroviamo in molti libri e in vari documenti di analisti di luoghi, attestano la presenza, in tutta la valle del Mela, di insediamenti greco-romani.

L'antico nome ManKarru viene abbandonato per fare posto a quello cristiano di Santa Lucia nel 1094, quando il Conte Ruggero, per adempiere al voto che aveva fatto in caso di vittoria sugli Arabi, fece innalzare una Chiesa ai piedi del Castello dedicandola alla martire romana Santa Lucia di cui era gran devoto.

Al nome di Santa Lucia viene aggiunto il toponimo Mela subito dopo l'unificazione d'Italia, per distinguerla da altri Comuni omonimi.

Trae il suo toponimo dal torrente Mela dal quale Milazzo prese nome e nel cui porto sfociava.

Parallelo al Mela scorre il Floripotema, che sbocca ad est di Milazzo nei pressi di Archi.
Tra questi due torrenti, sul declivio del Makkaruna o ManKarru, sorge Santa Lucia del Mela.

Sembra che anteriormente si chiamasse "Facellino", come il torrente sulla cui sponda sinistra, Padre Giovanni Parisi (eminente scrittore e storico) ubica un tempio dedicato alla dea Diana Facellina (o Artemide), dal quale proverrebbero le colonne della Chiesa dell'Annunziata.

Sono stati molti, gli studi che Padre Giovanni Parisi ha dedicato alla ricerca della precisa ubicazione, nella valle del Mela, del tempio dedicato a Diana Facellina.

La stessa valle ove doveva sorgere, dipendente e non molto distante dal Facellino, l’Artemisio (così denominato per riferimento ad Artemide), luogo di convegno e rappresentanza del Tempio e il Nauloco, arsenale e bacino navale dell'Antica Grecia. Nella stessa zona ebbero sede, secondo la mitologia greca, i pascoli mitici delle vacche sacre al Dio Sole.

Attraverso periodi non sempre fulgidi, caratterizzati da insediamenti Arabi, Svevi, Angioini ed Aragonesi, spicca la data del 1206, con l'istituzione della ¹"Prelatura Nullius" da parte di Federico II° di Svevia.

Con Federico II° d'Aragona il Castello, distrutto dalle continue incursioni, venne ricostruito e la città venne cinta da robuste mura.

Santa Lucia del Mela, fu anche sede di un'importante Giudecca, quartiere in cui abitava una numerosa comunità ebraica.

Fiorentissima fu in Santa Lucia del Mela l'industria della tessitura della seta, con l'allevamento del baco, il cui bozzolo, grezzo o filato, veniva largamente esportato; furono anche presenti, le lavorazioni metallurgiche e l'attività mineraria dovuta allo sfruttamento di una galena argentifera.

La città, in quanto demaniale, poteva vantare molte famiglie nobili. Magnifiche chiese, palazzi, fontane, avanzi di architettura medievale e rinascimentali fanno di Santa Lucia del Mela una città, meta d'obbligo per gli amanti del turismo culturale.

In periodi, diciamo più recenti, la cittadina ha avuto l'onore di ospitare il grande eroe Garibaldi, che ancora oggi viene ricordato con un'iscrizione in marmo sulla parete della Chiesa di San Francesco e con una via a lui dedicata.

Oggi Il territorio del Comune di Santa Lucia del Mela, tra i più estesi della provincia (poco meno di 83 km²), presenta una splendida varietà di paesaggi.

Dalle più alte vette dei Monti Peloritani, allo sguardo estasiato da tanta bellezza, si offre la visione dei versanti tirrenico ed ionico.

Luoghi selvaggi ed ancora incontaminati presentano una ricca varietà di flora, querce millenarie, boschi autoctoni. Risalendo il torrente Mela e le sue limpide acque perenni, si arriva alla felce gigante preistorica, che vi vegeta da almeno 60 milioni di anni.

La fauna è assai varia: troviamo ghiri, merli, corvi, falchi, istrici, gatti selvatici, ricci, martore e lepri.

 In località, Posto Leone (1020 m.) dove da anni è in atto un'opera di forestazione, trovasi un accogliente rifugio per i forestali ed un suggestivo laghetto, meta di escursionisti e campeggiatori che, previa autorizzazione, numerosi accorrono anche dal versante ionico.

Interessanti percorsi montani a piedi o a cavallo alle sorgenti del torrente Mela o alla Rocca Timogna (1180 m.), si possono organizzare avvalendosi dell’esperta guida di Nicola Amico conoscitore di territorio montano.

Il centro abitato si trova a soli 7 km dallo svincolo autostradale di Milazzo. Dista circa 42 km da Messina, ad appena 13 km da Milazzo e 10 km da Barcellona Pozzo di Gotto.

Etimologia (origine del nome)

Si riferisce alla santa a cui è intitolata un'antica chiesa. La specifica si riferisce al nome del fiume che a sua volta deriva dal greco melas, ossia "nero", in riferimento al colore delle acque.

Il Comune di Santa Lucia del Mela fa parte di:

E’ incluso nell'itinerario enogastronomico Strada del Vino della Provincia di Messina.

Regione Agraria n. 3 - Alto Fantina e Alto Mela

Patto Territoriale Milazzo

Gemellaggio

 Santa Lucia (Stato), dal 1999

 Plovdiv, dal 2009, “Town twinning” (gemellaggio fra città), atto di fratellanza 2 dicembre 2009

Fonte:

http://www.comune.santaluciadelmela.me.it -  http://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Lucia_del_Mela

 

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