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Martedì 23 Aprile 2024

Sant'Angelo di Brolo

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 Angelo di Brolo-Stemma 1

Indirizzo: Via I Settembre, 23 - 98060Sant’Angelo di Brolo (ME)

Telefono centralino: 0941.533719 - Fax Municipio:0941.533010

Stato: Italia

Regione: Sicilia

Provincia: Messina

Zona: Italia Insulare

Latitudine: 38°6'52"20 N

Longitudine: 14°53'3"48 E

Altitudine: 314 m s.l.m.

Superficie: 30,39 km²

Perimetro comunale:

Comuni limitrofi:

A est: Gioiosa Marea, Montagnareale; a nord: Brolo, Piraino; a ovest: Ficarra, Sinagra; a sud: Librizzi, Raccuja, San Piero Patti

 Frazioni e località:

Altavilla, Annunziata, Barba, Basia, Calabrò, Calli, Cancello, Cartelli, Catticelli, Cavallo Pastorio, Centri, Ciminniti, Colantoni, Coniglione, Contura, Crupi, Cuvalo, Fonte, Fornace, Fosso Pino, Gallo, Gesù e Maria, Giardino, Guzzipodo, Irianni, Licastro, Lisicò, Lunella, Maddalena, Mannarà, Melano, Mezzagosto, Mosè, Nunziatella, Ortina, Pagliara, Papa, Perrizzi, Petraro, Piano Croce, Pietà, Pozzo Danile, Provvidenza, Raò, Rinaloro, Rocca Bianca, Rocche, Russo, San Biagio, San Carlo, San Gregorio, San Silvestro, San Simone, Santa Domenica, Santa Maria lo Piano, Santa Marta, Sant'Orsola, Santa Venera, Santo Leo, Santo Pietro, Scarapullì, Scrisà, Serrantini, Sillita, Soccorso, Spezzina, Staglianò, Stagnataro, Sulipani, Trumbì, Vallone Canneto, Vetriolo, Zifrò

Abitanti: 3.300 (30-11-2011)

Densità: 108,59 ab./km²

Nome di Abitanti: Santangiolesi

Sito Internet: http://www.comune.santangelodibrolo.me.it

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Codice Fiscale:00108980830

Codice Istat: 083088

Codice Catasto: I283

Santo Patrono: San Michele Arcangelo

Giorno festivo: 29 Settembre

Descrizione Araldica dello Stemma:

Blasonatura del Gonfalone

Decreti:

Da vedere:

Chiesa del SS. Salvatore - del XVII sec - è stata tra le più importanti del centro, infatti, con le chiese dei Santi Filippo e Giacomo, di San Nicolò e di S. Maria aveva il potere e la dignità di Matrice.

Oggi il tempio del SS. Salvatore, recuperato e riaperto al culto dopo circa ottanta anni, è sede del Museo diocesano di Arte Sacra, costituito da preziosi pezzi in argento, paramenti e arredi sacri, provenienti dal convento basiliano e dalle altre chiese conventuali del paese.

Chiesa di S. Maria, che lo storico Vito Amico definisce, anche per la sua austera bellezza, «la prima e la più antica, bella di magnificenza non volgare e di elegante fabbrica».

La pianta della chiesa a croce latina, a tre navate, fu ricostruita nel 1534.

All'interno, nell'ultimo archivolto laterale sinistro, vicino al transetto, c'è un'epigrafe "O mater dei memento mei", proveniente da una chiesa più antica, danneggiata dal sisma del 1450.

Dietro la chiesa, a ovest, troviamo il sottopassaggio detto «U Cappelluni» - XVI sec - ricavato mediante un arco a sesto acuto del 1755, come riportato dall'incisione nella chiave della sua volta. All'interno della chiesa si possono ammirare il magnifico organo del 1700 di Annibale Lo Bianco, dei paliotti del XVII- XVIII sec. ricamati a mano su seta con fili d’oro e d’argento, e numerose opere d'arte, tra cui la statua lignea del patrono "San Michele Arcangelo", la cui festività ricorre il 29 settembre.

Varcando «U cappelluni» si percorre la via Piave, dove sulla destra è sito l'ex carcere borbonico e da dove non si può fare a meno di volgere lo sguardo verso l'alto su uno scorcio suggestivo del prospetto principale della chiesa del SS. Salvatore.

Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo - XVII sec -. Anche questa è a croce latina, a tre navate, con la splendida facciata di stile barocco che ripropone figure di animali e grandi cornicioni.

Sulla destra si erge la torre campanaria eretta nel 1650, la chiesa era in passato nota anche per la tradizionale cerimonia, con gli antichi riti del battesimo greco con la benedizione dei lauri, celebrata

tutt'oggi a Sant'Angelo.

"U bagghiu", un antico cortile arricchito da un portale in legno, prima di arrivare in P.zza Vittorio Emanuele, fulcro della vita pubblica del paese, dove si svolgono le manifestazioni d'intrattenimento turistico del luogo.

Monumento ai Caduti della Grande Guerra, sulla piazza alberata si affacciano alcune case gentilizie con portali scolpiti in pietra arenaria.

Da qui una scalinata in pietra porta all'ex Convento delle Clarisse e all'ex chiesa di S.Chiara, - XVII sec - oggi Teatro Comunale.

All'interno del sito si può ammirare un prezioso soffitto a cassettoni in legno scolpito.

A fianco l'ex asilo d'infanzia -XVII sec-, retto dalle suore di nostra Signora al Monte Calvario, fondato da  Teresa Basile, consorte del senatore Emanuele Basile, il cui mezzo busto è situato nell'atrio dello stesso, oggi Palazzo della Cultura.

Chiesa di S. Domenico - XVI sec-, ex Convento dei Domenicani, fatta erigere nella prima metà del '500 dalla  nobile famiglia Angotta.

 La chiesa ad una navata, è ornata nelle pareti laterali da archi a tutto sesto, raccordati da un'ampia cornice soprastante, la volta e le pareti dell'ampia abside, sono decorate con stucchi di scuola "serpottiana" (Giacomo Serpotta - palermitano celebre per la bellezza dei suoi "putti" e di statue modellate con uno speciale stucco marmoreo - è considerato uno dei più grandi scultori siciliani del '700) di pregevole bellezza, anche per la magistrale modellazione del fogliame e dei motivi raffigurati. Fa blocco

unico con la chiesa il Convento, oggi adibito a Palazzo Municipale.

Chiesa di S. Nicolo - XVI sec - costruita nel 1566, ha pianta a croce latina a tre navate con transetto, il prospetto simmetrico e una superficie semplice, sulla quale si collocano tre portali decorati in arenaria sovrastati da finestre.

Il portale principale è di dimensioni più imponenti rispetto ai laterali e con maggiori elementi decorativi.

Chiesa dell'Addolorata -XVII sec- di stile settecentesco e arricchita da un soffitto in stile barocco con riporti in legno a motivi geometrici e floreali. Voluta dagli Amato, fu posta al servizio dell'ospedale (oggi casa di riposo per anziani).

All'interno di quest'ultima chiesa si trova la statua della Madonna dell'Addolorata, venerata con la tradizionale e suggestiva processione del Venerdì Santo.

Festa Patronale:

Eventi Culturali:

Eventi Gastronomici:

Eventi sportivi:

Impianti sportivi:

Curiosità:

La leggenda più conosciuta è quella di "Pietra Zita", secondo cui nell'omonima località è nascosto un tesoro, intangibile perché difeso dallo spirito di una ragazza, promessa sposa (la zita cioè la fidanzata), rapita e uccisa, non essendosi piegata alle voglie dei briganti.

Mercati e mostre:

Risorse:

Il territorio è in gran parte coltivato a noccioleti la cui produzione viene quasi interamente esportata.

L'economia del paese si basa quasi essenzialmente sull'agricoltura (viti, agrumi, olivi) e sull'allevamento del bestiame.

Rinomato, in particolare è l'allevamento dei suini la cui macellazione e insaccamento delle carni avviene localmente mediante sistemi ancora artigianali attraverso cui si producono i famosi salumi di S. Angelo di Brolo conosciuti in gran parte d'Italia.

Esiste ancora, anche se marginalmente, un'attività artigianale legata alla lavorazione del rame che viene realizzata secondo sistemi tradizionali antichissimi.

Non opportunamente valorizzato questo tipo di artigianato tende purtroppo a scomparire.

Centri culturali:

Teatro Comunale

Museo diocesano di Arte Sacra

Numeri Utili:

Guardia Medica Via S. Francesco di Paola Tel. 0941.533150

Siti nel Comune:

http://www.agriturismoilsole.com

Impianti sportivi:

Strutture Ricettive:

Agriturismo "Il Sole" C/da Scarapullì Tel. 0941.533096  Cell.: 327.2887721

Personaggi Illustri:

Achille Basile, patriota, prefetto, senatore

Luigi Basile, patriota, magistrato, deputato, senatore

Emanuele Basile, patriota, magistrato, senatore

Armando Saitta, Storico, insigne studioso del Giacobinismo italiano

Achille Saitta, scrittore, commediografo

Emanuele Curcio, calciatore

Come si arriva:

Cenni storici:

Centro agricolo dei Nebrodi situato a circa 314 m.s.m.
in una valle circondata da una catena montagnosa sulla destra del torrente S. Angelo.
Le sue origini risalgono all'epoca normanna quando il conte Ruggero, in segno di riconoscenza verso S. Michele Arcangelo per la vittoria riportata sui Saraceni, fece edificare tra il 1070 e 1084 un grandioso Monastero Basiliano dedicato al Santo.
S. Angelo si sviluppò presso il Monastero e rimase sotto la giurisdizione degli abati fino alla seconda metà del secolo XVIII.
Notevole dal punto di vista artistico è il Convento di San Francesco che comprende un interessante chiostro tardo-cinquecentesco e presenta all'interno un dipinto della fine del '500 e un crocifisso seicentesco intagliato da frà Innocenzo da Petralia.
Nel centro storico pregevole è la Chiesa Madre dedicata a Santa Maria e la Chiesa di San Filippo e San Giacomo (XIII sec.) al cui interno si trova il più bel gruppo in marmo dell'Annunciazione di scuola gaginesca.

Etimologia (origine del nome)

Il nome si riferisce ad un antico monastero basiliano dedicato a San Michele Arcangelo. La specifica indica la vicinanza a Brolo.

Il Comune di Sant’Angelo di Brolo fa parte di:

Regione Agraria n. 8 - Colline litoranee di Patti

Fonte: http://www.comune.santangelodibrolo.me.it

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