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Venerdì 19 Aprile 2024

Roccafiorita

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Indirizzo: Piazza Autonomia 1 - 98030 Roccafiorita (ME)

Telefono centralino: 0942 726039- Fax Municipio:0942 726039

Stato: Italia

Regione: Sicilia

Provincia: Messina

Zona: Italia Insulare

Latitudine: 37° 55' 54,84'' N

Longitudine: 15° 16' 5,52'' E

Altitudine: 723 m s.l.m.

Superficie: 1,14 km²

Perimetro comunale:

Comuni limitrofi: Antillo, Limina, Mongiuffi  Melia

 Abitanti: 226  (31-03-2012)

Densità: 198,25 ab./km²

Nome di Abitanti: Roccafioritani

Sito Internet: http://www.comunediroccafiorita.it

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Codice Fiscale: 87000330834

Codice Istat: 083071

Codice Catasto: H405

Santo Patrono: S. Giuseppe

Giorno festivo: 19 Marzo

Descrizione Araldica dello Stemma:

D'argento, al leone di rosso coronato d'oro. Ornamenti esteriori del Comune

Blasonatura del Gonfalone - Drappo partito di bianco e di rosso, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma con l'iscrizione centrata in argento: Comune di Roccafiorita. Le parti di metallo ed i cordoni sono argentati. L'asta verticale è ricoperta di velluto dai colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia è rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome

Simboli: Leone - Colori: Argento, Oro, Rosso

Decreti:

Da vedere:

Santuario Madonna dell’Aiuto

Si trova sulla cima del monte Kalfa, è stato costruito dai combattenti reduci della seconda guerra mondiale, in onore alla Madonna dell’Aiuto.

La struttura architettonica della chiesetta è molto semplice divisa in tre navate con quella centrale che porta ad un piccolo abside a pianta semi circolare.

La volta dell’ abside è impreziosita da un affresco che raffigura l’effige della Madonna. Sull’altare centrale è posta una piccola statua della Madonna, realizzata di recente (agosto 2006), dono di un devoto residente negli U.S.A..

Due lastre marmoree ubicate al termine delle due navate minori, raccontano la storia del santuario. Il portale centrale e quello laterale, sono stati realizzati in bronzo con bassorilievi, che raffigurano scene della storia del Santuario.

Chiesa Maria Santissima Immacolata

Unica chiesa di Roccafiorita, ricostruita nel 1888 dopo un violento incendio che la distrusse agli inizi dell’ottocento, dove e possibile ammirare dodici statue di Santi e Madonne, tra cui S. Filippo e la Madonna dell’Aiuto, due affreschi di recente realizzazione e particolari portali in bronzo.

Nelle pareti attigue all’altare della chiesa si possono ammirare due affreschi, realizzati dall’Accademia di Belle Arti “Mediterranea” di Messina, raffiguranti uno “l’Annunciazione dell’Angelo a Maria” e l’altro “l’Emmaus”, rappresentando l’inizio e la fine del percorso terreno del Figlio di Dio.

Porte realizzate in bronzo ricchi di bassorilievi e decorazioni , che raffigurano, quello centrale l’effigi di s. Filippo e della Madonna dell’Aiuto con il monte kalfa e l’Etna; quello laterale l’immagine dell’Immacolata Concezione.

Statua lignea, ubicata nella chiesa madre, costruita nel 1902 da un artigiano di Gallodoro, che la portò in Francia per una mostra internazionale, dove si classificò al secondo posto.

Statua di S. Pio

Statua bronzea, realizzata dall’artista Ettore Giulio Resta, per volere di una devota e donata al paese. La statua è situata nella villetta comunale nel piazzale adiacente Via Fontana Nuova.

Grotta storica

grotta dove si trova una piccola effige della Madonna dell’Aiuto, situata tra le rocce di un canyon naturale al centro del paese.

Belvedere

Punto panoramico con annessa piazzetta situato alla sommità della rocca al centro del paese, da dove è possibile ammirare tutto il paese e la valle sottostante.

Villetta Comunale

Area situata al centro del paese tra Piazza Autonomia e Via Fontana Nuova, attrezzata con comode panchine, dove poter sostare tra la quiete degli alberi e i profumi intensi dei fiori.

Caratteristiche abitazioni

Antiche costruzioni i cui muri sono realizzate con pietre a “facci i vista” (pietre sagomate e sfaccettate da abili scalpellini) e tetti spioventi rivestiti di tegole di terracotta.


Sorgive secolari

Nella zona sud- orientale del paese si trovano le sorgenti “Canale” e “Fontana” da cui sgorga acqua fresca e pura. Adiacenti ad esse, nel passato, erano situati antichi lavatoi, oggi sostituiti con fontane ornamentali. La sorgente “Fontana” con la piazzetta antistante e il gazebo attrezzato con panche e tavolo, risulta essere un luogo accogliente dove soffermarsi per un pic-nic. A circa un chilometro a nord del paese, in contrada S.Leo, si trova un’altra sorgiva, circondata dalla natura incontaminata.

Gazebi

Strutture di legno, attrezzate con tavole e panche, situate in alcuni punti del paese e lungo la strada che porta al monte Kalfa.

Monte Kalfa

Monte che sovrasta il paese di Roccafiorita, situato a mille metri sul livello del mare. Per la presenza del santuario è divenuto luogo di preghiera e devozione, meta di numerosi pellegrinaggi.

È un luogo di grande suggestione sia per il senso di pace che pervade chi vi giunge, sia per la splendida vista che si gode dalla sommità della roccia. Il monte si affaccia sulla Valle d’Agrò ed è possibile vedere buona parte del torrente e tutti i paesi della valle, fino al mare e alle coste calabresi. Volgendo la sguardo a nord si gode una visione superba dei Peloritani, fino al Pizzo Novara che li separa dai Nebrodi.

La panoramica dal lato sud consente di osservare l’Etna con la sua cima innevata e le sue pendici fino al mare. Ad ovest è possibile ammirare la natura incontaminata del feudo Gerasia, con la sua ricca vegetazione della macchia mediterranea.

Oltre al santuario, sulla cima del monte, oggi, si trovano la casa del pellegrino, grande struttura attrezzata con 60 posti letto, cucine bagni, e un grande salone, che a richiesta, viene affittato per feste, meeting e convegni. Inoltre è stata realizzata un’altra struttura che doveva ospitare un ristorante in grado di soddisfare le esigenze culinarie e alimentari di chi giungeva, ma attualmente non è utilizzato all’uopo.

Via Crucis monte Kalfa

Sul lato est della montagna è stata realizzata nella roccia una piccola, ma suggestiva “Via Crucis”, che culmina con una statua del Cristo Risorto.

Il venerdì pomeriggio dell’ultima settimana di agosto, durante i festeggiamenti in onore della Madonna dell’Aiuto, viene celebrata una funzione della “ Via Crucis” ripercorrendo le stazioni incastonate nel costone roccioso.

 Itinerari religiosi

Visita alla chiesa Maria S. Immacolata di Roccafiorita, con pellegrinaggio al Santuario della Madonna dell’Aiuto.

Giro per le vie di Roccafiorita alla scoperta delle icone di San Pio, Santa Lucia, San Michele Arcangelo, Madonna della Catena, la Divina Pastora e la Madonna del Rosario.

Visita alla grotta storica con la statua della Madonna dell’Aiuto.  

Visita alla statua di S. Pio.

Breve escursione per visitare i santuari siti nei comuni limitrofi a Roccafiorita; Madonna della Catena a Mongiuffi, Madonna della Libera a Melia, S.Filippo a Limina e Passo Murazzo.

Itinerari naturalistici

Percorso con partenza da Roccafiorita, per il monte Kalfa e ritorno utilizzandola strada comunale, da fare a piedi, in bici o in macchina (3 km circa).

Percorso con partenza da Roccafiorita, per il monte Kalfa e ritorno, utilizzando la vecchia strada, che costeggia la montagna, da fare a piedi o in montain-Bike.

Percorso alternativo per gli amanti dell’avventura e gli sportivi, che da Roccafiorita, lungo alcune trazzere che si inerpicano nelle coline dell’entroterra, porta a Graniti paese del parco fluviale dell’Alcantara, da percorrere con fuoristrada e moto-cross. ( 7-8 Km circa).

Percorso naturalistico, attraverso la vecchia strada mulattiera recentemente ripristinata, con partenza da Roccafiorita fino alla contrada “Dietro Kalfa” e ritorno, da percorrere rigorosamente a piedi.

Il percorso è delimitato da staccionate di legno che rendono meno faticoso il cammino, tra le scalinate e le ripide discese.

Questo itinerario prevede la visita alle 8 icone di Santi che si trovano in piccole nicchie lungo il percorso. E’ in fase di progettazione la ristrutturazione per renderli più fruibili dal pubblico.

Percorso per gli amanti dell’equitazione con raduno ed escursioni a cavallo.

Partenza da S. Alessio Siculo, lungo il greto del torrente Agrò fino a Scifì (frazione di Forza D’Agrò), proseguendo lungo la strada sterrata in contrada “fuottu” fino a Roccafiorita e ritorno (10-12 Km)

Festa Patronale:

Le feste religiose più importanti di Roccafiorita sono quelle di S. Filippo e della Madonna dell’Aiuto.
Molti altri Santi sono venerati con profonda devozione, ma i festeggiamenti in loro onore sono in misura alquanto minore, compresa la festa patronale di S. Giuseppe.

Madonna dell'Aiuto

La statua della Madonna dell’Aiuto, che è venerata a Roccafiorita ha una storia molto recente.

Tutto iniziò nel 1923, quando tre fanciulli di Roccafiorita, Alessandro e Carmelo Occhino, fratelli, e Filippo Occhino, loro cugino, comprarono alla fiera di S. Pietro una statuetta della madonna e la collocarono in un’icona nella via principale del paese decidendo che, da grandi, avrebbero costruito una statua della Vergine più grande, dedicandole una chiesa.

Passarono gli anni ed ognuno dei tre seguì la sua strada, Filippo entrò in Seminario, Alessandro partì per l’America e Carmelo fu richiamato alle armi.

Nel 1942, Carmelo Occhino, divenuto Sergente maggiore dell’aeronautica, si trovò impegnato in una dura battaglia e circondato da fuochi incrociati, invocò la Madonna, che lo aiutasse.

Immediatamente i bombardamenti cessarono e lui era miracolosamente salvo.

Il Sergente Maggiore, ritornato a Roma, commissionò alla ditta di Arte Sacra “La Rosa” la statua di una Madonna con il titolo dell’Aiuto.

Sotto la sua guida, in breve tempo, la statua fu terminata.

Prima di farla spedire a Roccafiorita Carmelo Occhino fece trasportare la statua al Palazzo Apostolico, dove vi rimase per tre giorni e il 2 marzo 1943 ricevette la benedizione di Papa Pio XII.
Uscita dal Vaticano la statua doveva essere spedita alla volta di Roccafiorita, ma era il periodo più critico della guerra.

Le ferrovie non accettavano spedizioni, ma con l’aiuto di persone influenti, Carmelo Occhino, ottenne il permesso di spedire la cassa, contenente la statua, sullo stesso treno con il quale viaggiava lui.
Il viaggio era irto di pericoli, ma miracolosamente il treno giunse incolume a S. Teresa di Riva e da qui la statua fu portata al paese su un carretto.

I combattenti decisero che, finita la guerra, si sarebbe edificato un santuario per questo Simulacro della Vergine.

Si scelse di edificare il santuario sul monte Kalfa, la montagna che sovrasta il paese.

Si lavorò intensamente, per tracciare una mulattiera, che permettesse alla Madonna di giungere in cima al monte.

Il 24 maggio 1945, giorno sacro a Maria Ausiliatrice, la statua fu portata per la prima volta sul monte Kalfa.

Subito dopo iniziarono i lavori per la costruzione del santuario che fu inaugurato venerdì 25 agosto 1950.

Quello stesso giorno la Madonna fu portata in processione da Roccafiorita al santuario.

Il giorno successivo si svolse una breve processione lungo il dorsale della montagna e la domenica la statua fu riportata in paese. Secondo questo programma, ogni anno, l’ultima settimana di agosto è dedicata a festeggiamenti in onore della Madonna dell’Aiuto.

Il santuario è diventato meta di pellegrinaggi di fedeli e devoti alla Madonna, divenendo uno dei santuari più conosciuti della provincia di Messina.

San Filippo D'Agira

S. Filippo d’Agira è un Santo molto venerato in tutta la Sicilia, anche a Roccafiorita esiste un suo simulacro e il 12 maggio e l’ultima domenica di giugno si svolgono i solenni festeggiamenti.

Tale culto ha sicuramente origine dalla vicinanza con il paese di Limina, dove da molti secoli si venera con profonda devozione.

Ricerche storiche fanno risalire al 66 d.C. il passaggio del Santo nei territori di Limina e Roccafiorita, durante il suo viaggio verso Agira

Tante sono le leggende legate alla fede dei fioritani per questo Santo, ma fra tutte è degna di essere menzionata quella che racconta di un operaio impegnato nella ricostruzione della chiesa (1888), distrutta da un incendio, in cui si era salvato solo il tabernacolo con la statua di S. Filippo, che prese un po’ di calce e la gettò sul viso della statua di S. Filippo dicendo: “Tutti i Santi si sono bruciati ed è rimasto solo faccia nera”. In quell’istante l’operaio rimase cieco e mentre chiedeva perdono, lavò il viso alla statua, riacquistando immediatamente la vista.

Il colore scuro con cui è raffigurata l’effige del Santo, secondo alcuni, non è dovuto alle sue origini africane, ma per l’indelebile segno del nerofumo lasciato dai demoni che Lui ricacciava tra le fiamme dell’inferno.

A ciò si ricollega anche la tradizione di portare a spalla la statua correndo e ballando, facendogli fare i caratteristici giri, che rievocano la lotta del Santo contro gli spiriti maligni.

Il simulacro di Roccafiorita ha caratteristiche simili a quello di Limina, ma da quest’ultimo differisce per le minori dimensioni e peso.

La “vara”, (fercolo in cui è posta la statua), è stata ristrutturata di recente, e riportata ai suoi antichi splendori con decori intarsiati sul legno e impreziosite da rivestimenti con foglia d’oro.

La festa si svolge in due giornate: il giorno in cui ricorre la sua morte (12 maggio) e “l’ottava” (dopo otto giorni).

L’ottava a Roccafiorita non ricade dopo i canonici otto giorni, in quanto coincide con quella di Limina e di tutti gli altri paesi in cui si venera il Santo; pertanto si è pensato di posticiparla all’ultima domenica di giugno.

Il 12 maggio il simulacro viene portato in processione per le vie del paese accompagnato dalla banda musicale e fuochi d’artificio per poi concludersi con i tradizionali balli e giri in piazza.

Il giorno dell’ottava i festeggiamenti assumono un tono maggiore, sia per la partecipazione di più fedeli, sia per la varietà di riti e tradizioni che caratterizzano la festa.

Gli spari a colpi di cannone del mattino danno inizio ai festeggiamenti; in ogni casa serpeggia l’aria di festa e fervono i preparativi. I bambini abbelliscono con fiori e nastri le loro piccole Statue di S.Filippo, imitando le gesta dei grandi. Alle 11,00 la S. Messa e a seguire la solenne processione per le vie del paese. Nel pomeriggio, spettacolare e suggestiva l’uscita del Santo dalla Chiesa. Un folto numero di giovani e ragazzi che indossano magliette verdi e foulard rossi si issano sulle spalle la statua e escono correndo alla volta della località “Calvario”.

Nella corsa i portatori gridano “Aria”, come incitamento per non soccombere alla fatica, e per chiedere spazio alle persone che ostruiscono il passaggio.

Una volta giunti al “Calvario” (località limitrofa al paese) la statua viene fatta girare attorno alla croce, tre volte in senso orario e tre volte in senso antiorario, per poi procedere alla recita delle Litanie.

Successivamente, si rientra in paese e si prosegue verso la località “Serro”, attraverso una strada sterrata caratterizzata da salite e stretti tornanti, e una volta giunti a destinazione si effettuano gli stessi giri attorno alla croce. Al ritorno si procede al tradizionale “Giro dei Miracoli” per tutte le vie del paese dove il Santo viene portato di porta in porta per ricevere le offerte dei suoi devoti.

Ogni famiglia attende con trepidazione l’arrivo del simulacro di S. Filippo davanti alla propria casa e molti preparano dolci e bevande da offrire, in onore del Santo, a tutti.

I festeggiamenti proseguono fino a tarda sera e si concludono con la tradizionale distribuzione, ai fedeli, dei garofani rossi che ricoprono le colonne della vara.

Anche se le tradizioni legate a questa festa sono diverse in ogni paese in cui si venera, resta una forte devozione e fede per S. Filippo che da tutti viene invocato con il grido:

“Cu cchiù beni lu voli, cchiù forti lu chiama”. Viva S.Fulippu”.

Eventi Culturali:.

In occasione dei festeggiamenti, in onore della Madonna dell’Aiuto, vengono organizzate dall’Amministrazione Comunale, manifestazioni cultuali e ricreative che allietano le serate e richiamano a Roccafiorita molti turisti.

Eventi Gastronomici:

Eventi sportivi:

Curiosità:

Con una superficie totale di 1,14 kmè il comune per dimensioni più piccolo della Sicilia e dell'intera Italia insulare ed il comune meno popoloso della Sicilia.

Mercati e mostre:

Risorse:

Roccafiorita è ricca di prodotti tipici poco conosciuti, in quanto vengono prodotti solo per il consumo familiare.

Si produce un buon vino, frutto di piccoli vigneti e di lavorazioni tradizionali e stagionature in botti di rovere; si produce un olio extra vergine d’oliva, leggero e poco acido, che si presta benissimo pure per la frittura e per l’alimentazione dei neonati.

È possibile, pure, assaggiare miele e pane casereccio cotto nei tradizionali forni a legna.

Nei mesi primaverili è possibile assaggiare fave e piselli teneri, e carciofini selvatici, che crescono spontaneamente nelle campagne circostanti.

Di una certa importanza anche l'allevamento, sia quello bovino che quello ovino, i cui prodotti, come il foraggio e la ricotta, sono diffusi in tutta la riviera ionica.

Praticamente assenti le altre attività; l'artigianato è rappresentato da una sola officina di ferro battuto.

Centri culturali:

Numeri Utili:

Siti nel Comune:

Impianti sportivi:

Strutture Ricettive:

Ristorante "La Fermata" Via F. Bonanno, 1 - Tel. 0942-726333

Personaggi Illustri:

Principi: Pietro Balsamo, marchese di Limina, e Francesco Bonanno, cavaliere della guerra di Spagna.

Come si arriva:

A Roccafiorita si arriva percorrendo la strada provinciale 12, che inizia a nord di Sant’Alessio e che si snoda dolcemente fino alla frazione di Scifì, costeggiando il greto del torrente Agrò.

Dopo Scifì il percorso comincia ad insinuarsi tra le colline e si giunge così alle strette curve del passo Murazzo; comincia a questo punto una serie di tornanti che fanno intravedere paesaggi diversi e sempre più ampi. Superata Limina, la strada prosegue in mezzo a campagne odorose e verdeggianti, fino giungere a Roccafiorita. 

Lasciata la Statale 114 al bivio di Letojanni, si intravede un percorso di circa 19 chilometri della strada provinciale 11, fatto di una serie di tornanti più o meno comodi che affiancano il fiume Chiodaro, che nasce dalle falde del monte Kalfa.

Superando il bivio per Gallodoro si incontra un paesaggio caratteristico che presenta rocce colorate dagli effetti suggestivi, una bella cascata e una galleria scavata nella viva roccia calcarea. 

La strada continua salendo verso i centri abitati di Melia e Mongiuffi in un paesaggio sempre più vario: il verde degli agrumi vicino al fiume, contrasta con il brullo della parte opposta il quale, risulta punteggiato da ginestre, fichi d’india, vigneti, querce e alberi d’ulivo.

Superato Mongiuffi Melia e il bivio che porta al Santuario della Madonna della Catena, restano pochi chilometri per giungere a Roccafiorita; il paesaggio diventa più ampio, fino a giungere alla caratteristica “Fontana” che dà il benvenuto con lo scrosciare dell’ acqua fresca e pura.

E’ praticamente impossibile perdersi, in quanto la sommità del monte Kalfa è un riferimento inconfondibile che segue il viaggiatore lungo buona parte del tragitto.

Chi non intendesse intraprendere il viaggio in macchina, esiste un buon servizio pullman di linea, che più volte al giorno, collegano Roccafiorita con S. Teresa di Riva

Cenni storici:

Secondo alcuni studiosi, il primo nucleo abitativo di questo paese collinare risalirebbe all'epoca romana.

 Nel 36 a.C., in occasione delle Guerre Civili del I secolo a.C., la città di Taormina si ribellò ai Romani.

In poco tempo la città venne riconquistata dalle legioni romane e molti degli abitanti di Taormina si dispersero per le contrade vicine.

Un gruppo folto di Tauromeniti dovette stanziarsi alle pendici del Monte Kalfa, proprio dove oggi sorgono i paesini di Limina e Roccafiorita.

È altresì probabile che il primo nucleo di Roccafiorita sia stato fondato da genti provenienti dalla più vicina Phoinix, che proprio nel 36 a.C. aveva dato ospitalità per una notte all'esercito di Sesto Pompeo prima della battaglia contro Ottaviano.

Nel corso degli anni, sono state rinvenute, nel territorio di Roccafiorita, numerose tracce di urbanizzazione risalenti all'epoca romana.

Durante il Medioevo il territorio di Roccafiorita era inglobato nel Marchesato di Limina.

Nel 1610 il Marchese di Limina, Pietro Balsamo, decise di fondare una cittadina nel feudo di cui era proprietario. Nacque così Acqua Grutta,dal nome del feudo.

Successivamente il paese cambiò il nome in Rocca Kalfa e infine in Roccafiorita che deriva dal latino medievale Rocca Florida.

Questo piccolo borgo, elevato a Principato, venne popolato da contadini provenienti in massima parte dalla vicina Limina ma anche da famiglie provenienti da tutta la Valle d'Agrò, rimanendo sempre sotto la signoria feudale della famiglia Bonanno e mantenendo sempre una certa autonomia amministrativa dalla vicina Limina.

Nel 1798 il paese arrivò a contare 500 abitanti; raggiunse le 535 anime nel 1831 che divennero 531 nel 1852.

Con l'abolizione del Feudalesimo in Sicilia, nel 1817, Roccafiorita fu eretto a comune autonomo e venne inserito nel Circondario di Savoca.

Il comune di Roccafiorita venne soppresso ad opera del Regime fascista ed aggregato al vicino Comune di Mongiuffi Melia; riacquistò la sua autonomia comunale nel 1947.

Etimologia (origine del nome)

Documentato con il nome di Roccaflorida, è un composto di Rocca e dell'aggettivo fiorito.

Il Comune di Roccafiorita fa parte di:

Regione Agraria n. 3 - Alto Fantina e Alto Mela

Patto Territoriale Valle dell'Alcantara

Fonte: http://www.comunediroccafiorita.it

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