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Venerdì 26 Aprile 2024

S. Marco d'Alunzio

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Indirizzo: Via Garibaldi – 98070 San Marco d’Alunzio (ME)

Telefono centralino: 041.797139 - Fax Municipio: 0941.797391

Stato: Italia

Regione: Sicilia

Provincia: Messina

Zona: Italia Insulare

Latitudine: 38° 4' 22,44'' N

Longitudine: 14° 42' 5,40'' E

Altitudine: 548 m s.l.m.

Superficie: 26,14 km²

Perimetro comunale:

Comuni limitrofi: Alcara Li Fusi, Capri Leone, FrazzanòLongi, Militello Rosmarino, Torrenova

Frazioni:

Abitanti: 2 093(31-12-2010)

Densità: 80,5 ab./km²

Nome di Abitanti: Aluntini o Sanmarcoti

Sito Internet: www.comune.sanmarcodalunzio.me.it

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Codice Fiscale:84004040832

Codice Istat:083079

Codice Catasto: H982

Santo Patrono:Santi Marco e Nicola

Giorno festivo: 31 Luglio

Descrizione Araldica dello Stemma:

Scudo a punte, posto su una base a forma di cornice di colore giallo, nel quale, in campo azzurro, è raffigurato un leone alato che regge tra gli artigli un libro aperto ed una bandiera; lo scudo è sormontato da una corona e nella parte inferiore è ornato da due fronde di alloro e quercia, decussate in punta e legate dal nastro tricolorato dei colori nazionali

Blasonatura del Gonfalone Drappo rettangolare di colore azzurro raffigurante lo stemma comunale, sovrastato da iscrizione centrata in oro recante la denominazione del Comune

Simboli nello stemma: Leone, Libro, colori: Azzurro

Decreti:

Da vedere:

Chiesa Madre

Chiesa di Sant'Agostino

Chiesa dell'Aracoeli

Tempio d’ercole

Antico tempio di origine greca dedicato ad Ercole. Edificato nel IV sec a.C. esso rappresenta una grande testimonianza dell’età classica nel messinese poiché è l’unico ancora ben conservato della provincia

Utilizzato molto probabilmente per attività sportive collegate al culto di Ercole, era in stile dorico, a pianta rettangolare, con pronao sul fronte, struttura “in antis” e con muri laterali terminanti in due ante tra le quali si innalzavano due colonne.

 La sua costruzione, con struttura isodoma, è in conci rettangolari di pietra tufacea, un particolare tipo di travertino spugnoso estratto, probabilmente, da una cava presente nella valle del Rosmarino. All’inizio del 1600 il portale fu arricchito di fregi e decorazioni marmoree di gusto barocco, ma nei secoli successivi la chiesa subì gravi danni, raggiungendo il totale abbandono nel XIX secolo quando vennero prelevati molti blocchi per essere utilizzati in altre costruzioni.

 Oggi esiste la sola cella, zona sacra riservata ai sacerdoti, (posizionata originariamente all’interno di una vasta area sacrificale) e trasformata dai normanni in chiesa cristiana dedicata a San Marco Evangelista, che mantenne il ruolo di Matrice fino al secolo XVI. Il restauro del 1969 ha permesso a questo antico tempio dorico di continuare a vivere sfidando i secoli

Museo Normanno-Bizantino

Unico per tipologia in Sicilia, ha una struttura architettonica di grande interesse, articolandosi in tre Sezioni: Archeologica, Arti figurative bizantino-normanne e Medioevo nei Nebrodi.

Istituito nel 1997, è ospitato presso l'ex Monastero delle Benedettine fu restaurato e rifunzionalizzato tra il 1994 e il 1997.

La Sezione "Archeologica" comprende un ricco lapidario di epoca greco-romana, numerosi elementi architettonici nonchè reperti ceramici risalenti al periodo che va dal IV sec. a.C. al III sec. d.C. I reperti raccolti in questa Sala, di importanza testimoniale, recano iscrizioni greche e latine. Una saletta, poi, ospita un consistente numero di reperti provenienti da necropoli, alcuni frammenti ceramici e sigilli in bronzo di età medievale.

 La Sezione "Arti Figurative Bizantino-Normanne" è ubicata nell'ex chiesetta detta dei "Quattro Santi Dottori della chiesa d'Oriente" per via dei pregevolissimi affreschi che raffigurano questi personaggi della chiesa orientale.

Qui, è stato ricostruito il ciclo pittorico proveniente dall'abside centrale della chiesa normanna del S. Salvatore extra moenia. Nello stesso salone è custodito un altro affresco proveniente dalla ritrovata chiesetta dedicata a S.Basilio di Cesarea.

 La Sezione "Medioveo nei Nebrodi" comprende alcuni reperti ed una ricca documentazione iconografica che documentano i più singolari aspetti dell'architettura, della scultura, delle arti minori e della cultura dell'intera area nebroidea fino al 1300 - 1400.

 Nell'area circostante il Museo e la chiesa di S. Teodoro sono state rinvenute alcune cisterne di età ellenistica ed un pavimento a mosaico ellenistico-romano che, opportunamente illuminati, fungono da itinerario esterno all'edificio che ospita le sale del Museo

Museo Parrocchiale di arte sacra

Allestito nella Chiesa di san Giuseppe, è stato inaugurato il 19 maggio 1996 ed ospita circa 300 pezzi provenienti dalle Chiese Aluntine, stemmi nobiliari scolpiti sul marmo locale, statue lignee, tele, paramenti sacri, ex voto, reliquiari e gelosie di immenso valore risalenti ai sec. XV - XVI - XVII e XVIII testimoniano il fervore religioso che da sempre ha caratterizzato questa terra. La sala dedicata ai preziosi ‘Argenti Liturgici Aluntini’, con i numerosi reliquari, i tabernacoli, i calici ed altri oggetti liturgici realizzati dagli abili artigiani siciliani, custodisce il tesoro delle numerose chiese presenti sul territorio aluntino.

Necropoli.

Le necropoli finora note a S. Marco d’Alunzio risalgono al periodo compreso tra la fine del IV secolo a.C. agli inizi del II ed occupano due vaste aree una in via Cappuccini e l’altra  in contrada S. Marina.
La prima occupava quella che, in origine era una collinetta circolare, tronco-conica, prima inglobata nel giardino del Convento dei Frati Minori Cappuccini. 

Negli anni 1978 e 1979 esplorando un lembo di questa necropoli, vennero scavate 47 sepolture, databili tra la fine del IV e il II secolo a.C. tutte con orientamento N-S; le inumazioni erano sovrapposte l’una all’altra, quasi sempre prive di copertura.

In una di questa tombe priva di corredo vascolare, è stato rinvenuto uno strumento musicale a corde, il trigonon, di cui restano labili tracce, mentre in un’altra, risalente alla metà del III secolo a.C., per la prima volta in Sicilia, è stato rinvenuto uno strumento ludico il kòttabos.

Il kottabos  è un monumento ludico costituito da una lunga asta, interrotta da un largo disco a metà dell’altezza, la cui sommità era completata da una figurina che sosteneva in equilibrio un secondo disco più piccolo.

I concorrenti dovevano lanciare del vino contenuto in una coppa verso il disco posto in alto, in bilico, cercando di farlo cadere su quello sottostante.

Le regole prevedevano che il movimento della mano venisse eseguito a scatto e che l’impugnatura fosse fatta infilando l’indice in uno dei manici, con la base della tazza poggiata sulla parte esterna del polso.

Il premio consisteva in una fanciulla, in cibi raffinati, oggetti preziosi, o denaro.

Il gioco si svolgeva durante un pranzo ufficiale o un banchetto nuziale ed i partecipanti erano solo gli uomini perché alle donne non era permesso sedere a tavola.

Tale monumento è attualmente custodito nel Museo della Cultura e delle Arti Figurative Bizantine e Normanne.

Ruderi del Castello Normanno

Nella parte più alta dell’abitato si possono osservare gli splendidi ruderi del castello Normanno con i suggestivi vicoli del feudo medievaleFatto edificare da Roberto il Guiscardo a partire dal 1061 sui resti di un antico castello preesistente sulla cima del monte Rotondo.

La sua  posizione strategica permetteva il controllo della costa tirrenica da Cefalù a Capo d’Orlando e fino alle isole Eolie.

 Dal 1090 al 1112, essendo il castello ben difeso e fortificato, divenne la residenza degli Hauteville (in modo particolare di Adelasia, terza moglie del re Ruggero, nonchè madre e reggente di Ruggero II), ma anche un luogo sicuro tanto che in seguito, vi si rinchiusero i cospiratori più importanti della congiura contro il cancelliere Stefano de Pérche.

 Numerose pergamene documentano ancora oggi la presenza degli Altavilla nel castello di San Marco.

Il recente restauro delle mura di questo castello, nonché il recupero della piazza e dei vicoli adiacenti, ne hanno fatto il fiore all’occhiello del paesino rendendola meta obbligata per turisti e giovani sposi.

Fontana marmorea

In marmo rosso San Marco è del 1897. Situata lungo la centrale via Aluntina, ove sorgeva l’agorà, oggi si presenta ai piedi di una scalinata marmorea dominata dall’altare della Madonna del Lume

Porta S. Antonio

Presenta un arco a tutto sesto con conci laterali in marmo rosso San Marco, costituiva uno dei quattro accessi alla città medievale

 Festa Patronale:

Festa del SS. Crocifisso di Aracoeli a - Tradizionale processione penitenziale dei fedeli "Babbaluti", trentatrè confrati con palandrane e cappucci viola, che si occupano del trasporto del fercolo con il SS. Crocifisso.

Terza domenica di gennaio: festa di Sant'Antonio abate e benedizione degli animali;

Festa dei Santi Marco Nicola e Basilio a San Marco d’Alunzio - Tra le feste celebrate a San Marco d’Alunzio, una delle più caratteristiche è senza dubbio quella dedicata a di S. Marco, S. Nicola e S. Basilio Magno. Tradizionale "Entrata r’addauru".

2 agosto: festa di San Basilio e processione avanti e indietro con torce di basilico;

Periodo natalizio: tradizionale novena natalizia con canti dialettali e giro per le case di Gesù Bambino visitusu.

Eventi Culturali:

Giornata Medievale  - Rievocazione Medioevale con delegazioni di cortei storici provenienti da tutta la Sicilia, giochi medievali, danze, musici e giocolieri.

Palio dell'Assunta a San Marco D'Alunzio - Edizione 2014 del "Palio dell'Assunta" a San Marco D'Alunzio. Tradizionale rievocazione storica, sfilata dei Cavalieri e del Corteo Medievale che percorre le vie principali del Paese.

Eventi Gastronomici:

Eventi sportivi:

Curiosità:

Filarco, grande navarca romano, durante la caccia ai pirati che imperversavano lungo la costa tirrenica, era al comando della nave aluntina.

Per volere di Verre, (come ci tramanda Cicerone) la flotta che era composta da navi approntate da Centurie, Segesta, Erbita, Eraclea, Tindari, Haluntium ed Apollonia, era guidata  dal siracusano Cleomene il quale, trovatosi al cospetto dei pirati, diede alle navi l’ordine di ritirarsi; nella fuga però, la nave di Haluntium  fu presa ed incendiata, il navarca incatenato e successivamente riscattato dai Locresi;  in tal modo però, Filarco ebbe salva la vita in quanto Verre fece uccidere tutti gli altri navarchi. 

Mercati e mostre:

Risorse:

Centri culturali:

Numeri Utili:

Siti nel Comune:

http://www.proalunzio.it

http://www.sanmarcocasevacanza.com

Impianti sportivi:

Strutture Ricettive:

Personaggi Illustri:

Ha dato i natali ad un illustre rappresentante della chiesa cattolica: il Cardinale Scipione Rebiba  nato a San Marco d'Alunzio il 3 febbraio del 1504 e morto a Roma il 23 luglio del 1577.

Mons. Scipione Rebiba in tempi difficili, ha saputo affrontare con equilibrio e dignità fortune e sfortune, onori e ingiustizie restando comunque, sempre fedele alla Chiesa e disponibile alle sue necessità. 
Con la sua vita e con il suo insegnamento è stato indubbiamente un profeta ed un maestro.

Appassionato difensore dell'uomo e restìo ad ogni forma di schiavismo ideologico e culturale, si impegnò nella difesa della Verità da far risplendere prima di tutto nei comportamenti. 

Apostolo infaticabile della pace, si adoperò per quanto poté, alla riconciliazione dell'imperatore Carlo V e del re di Spagna Filippo II, con Enrico II re di Francia. 

Propugnatore dell'unità tra i cristiani e critico di ogni irenismo, si spese per la salvaguardia della fede.
Il cardinale Rebiba, mantenne sempre buoni rapporti  con il suo paese natale valorizzandone alcuni aspetti ed arricchendo il già vasto patrimonio culturale artistico e religioso di questa Comunità. 

In occasione del quattrocentotrentesimo anniversario della sua morte, la piazza antistante la chiesa di Santa Maria dei Poveri è stata intitolata a  questo  illustre concittadino. 

Come si arriva:

Autostrade:

Contrada Torre Cuffari e San Marco d'Alunzio sono raggiungibili tramite l' autostrada A20 che collega Palermo con Messina, uscita Rocca di Caprileone, Capo d'Orlando Ovest. All'uscita dal casello seguire la strada statale 113 in direzione Palermo per 5 km, poi prendere provinciale 160 per San Marco d'Alunzio per 500metri. Distanza da Palermo 138km, da Messina 97km.

Linee ferroviarie :

Stazione di riferimento: S. Marco d`Alunzio-Torrenova.

Strade Statali :

Contrada Torre Cuffari e San Marco d'Alunzio sono a pochi chilometri dalla strada statale 113 che collega Trapani con Messina e dalla strada statale 116 che mette in collegamento Capo d'Orlando con Randazzo (Ct).

 Cenni storici:

Arroccato alle pendici del massiccio montuoso del Crasto, S. Marco d'Alunzio domina, dall'alto dei suoi 546 metri di altitudine, un paesaggio di rara bellezza: davanti l'ampio tratto di mare compreso tra Capo d'Orlando e Cefalù, con sullo sfondo le isole Eolie, ai lati le valli formati dai torrenti Rosmarrino e Platanà, e alle spalle la catena montuosa dei Nebrodi.

Ai piedi dell'altura si estende una piana coltivata ad agrumeto mentre i pendii delle colline circostanti sono fittamente coperti di vigneti e uliveti.

Della sua storia plurimillenaria rimangono tracce non solo nei suoi monumenti ma anche sulle murature più umili spesso costruite utilizzando materiali che erano stati di architetture greche, romane o normanne.

L'abitato si raccoglie intorno ai ruderi del castello normanno e conserva ancora la caratteristica struttura medievale.

Il territorio di S. Marco d'Alunzio fu abitato fin dall'età del rame come dimostrano gli utensili litici e le ceramiche preistoriche recentemente rinvenute nella grotta di Scodonì.

La fondazione in epoca storica viene attribuita, da fonti antiche, ad un mitico Patron Turio venuto in Italia a seguito di Enea dopo la distruzione di Troia.

Durante il periodo di dominazione greca fu un centro fiorente col nome di "Alontinon" e battè moneta propria.

Sotto i romani si chiamò Haluntium e sarà citata dallo stesso Cicerone nel famoso processo "contro Verrem".

L'abitato attuale si è formato attorno al castello fatto costruire da Roberto il Guiscardo nel 1061.

In epoca normanna S. Marco conobbe prosperità grazie alla coltivazione della viola mammola, all'allevamento del baco da seta e alla frequentazione della darsena.

Dal secolo XV fu feudo della famiglia Filangeri dei Principi di Mirto che ne conservarono la signoria fino al secolo scorso.

Dell'antica città greca rimangono, nella parte bassa dell'abitato, alcune strutture del tempio di Ercole (IV sec. a. C.) trasformato in chiesa cristiana in epoca medievale e rifatto nella facciata barocca.

Di architettura bizantina è la chiesa di S. Teodoro, detta Badia Piccola, a croce greca con all'interno decorazioni a stucchi del 1700 e la chiesa di San Pietro da Deca, di forma ottagonale.

La chiesa di San Salvatore (XIII sec.) dall'originaria struttura normanna presenta all'interno colonne sorreggenti capitelli in pietra, decorati con motivi bizantini a palma, a croce greca e con disegni geometrici.
Una pregevole Madonna della scuola del Gagini si conserva, invece, all'interno della Chiesa della SS. Annunziata.

 Etimologia (origine del nome)

Fino al 1862 fu chiamato San Marco, poi San Marco Alfonsio e nel 1867 San Marco D'Alunzio, la specifica odierna si riferisce all'antico Haluntium di origine preellenica.

Il Comune di san marco d’Alunzio fa parte di:

Regione Agraria n. 8 - Colline litoranee di Patti

Parco dei Nebrodi

Club i Borghi più Belli d'Italia

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