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Mercoledì 24 Aprile 2024

Naso

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Comune di Naso

comune di naso

Indirizzo: Piazza Roma – 98074 Naso (ME)

Telefono centralino: 0941961060  Fax Municipio:0941961041

Stato: Italia

Regione: Sicilia

Provincia: Messina

Zona: Italia Insulare

Latitudine: 38° 7' 18''N

Longitudine: 14° 47' 24''E

Altitudine: 490 m s.l.m.

Perimetro comunale: m. 27.111

Superficie: m². 37.212.580

Comuni limitrofi:

Brolo, Capo d'Orlando, Castell'Umberto, Ficarra, Mirto, San Salvatore di Fitalia, Sinagra

 Frazioni:

Bazia, Brucoli, Cagnanò, Caria Ferro, Cresta, Feudo, Francì, Gattina, Madonnuzza, Maina, Miceli, Malò, Ficheruzza, Grazia, Munafò, Munidari, Piano San Cono, Ponte Naso, Risari, San Giorgio, Sant'Antonio, Valentino

 Abitanti: 4.512

Densità: 125 ab./km²

Nome di Abitanti:nasitani o nasensi 

 

 Sito Internet: http://www.comune.naso.me.it/

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 Codice Fiscale: 00342960838

Codice Istat:083060

Codice Catasto: F848

 

Santo Patrono:San Cono

Giorno festivo:1 settembre

 

Descrizione Araldica dello Stemma:

Blasonatura del Gonfalone

Caratteristiche Stemma

Decreti:

Da vedere:

ITINERARIO STORICO-ARTISTICO

Per seguire per intero, l'itinerario storico-artistico, bisogna essere amanti del mezzofondo.
Questo chiaramente se si vuole esaurire l'esperienza in una sola giornata.

L'ubicazione, infatti, delle varie emergenze storico-artistiche, costringe il visitatore a spostamenti, non sempre eseguibili con l'aiuto di mezzi.

La prima tappa è sicuramente la Chiesa di Santa Maria del Gesù, con l'annesso Convento dei Frati Minori Osservanti; non è la Chiesa più antica, ma quella con la più sicura datazione (1475), riportata nel portale d'ingresso, in stile gotico; promotore della costruzione, fu Artale Cadorna, Signore di Naso, verranno qui sepolti, trasformando questo luogo Sacro, in una sorta di Pantheon Nasitano.

All'esterno infatti, si possono ammirare i Sarcofagi della Famiglia Piccolo, di Assenzio Lanza, del Conte Pier Maria Cibo, della Famiglia Arcobasso, e quello veramente pregevole del GiureConsulto, Benedetto Calderaro, in cui si può riconoscere la mano di Giuliano Mancino.

Si segnala anche all'interno della Chiesa, una Madonna Gaginesca attribuita a Stefano Di Martino. L'altare ligno, opera del catanese Angelo Caserta, eseguito alla fine del '600, non è attualmente visibile perchè smontato e conservato, dopo il terremoto del 1978.

Dalla Chiesa di Santa Maria del Gesù, scendendo sulla SS 116, e percorrendo tutta la via Cibo, si giunge alla Chiesa del SS. Salvatore, passando sotto l'ultima porta di Naso esistente, delle cinque che consentivano in epoca medievale l'accesso alla città, difesa da una solida cinta muraria.

Questa Chiesa, la cui costruzione risale al XVI secolo, si segnala per il sagrato in cotto e arenaria, la doppia torre campanaria e la facciata barocca. Al suo interno la Chiesa appare divisa in tre navate sorrette da dodici colonne in pietra cinerina, tratte dalla cava di Billemi (Palermo).

ITINERARIO PAESAGGISTICO

Si può comodamente partire dal Belvedere Grande, e percorrere la via Naxida, giungendo nella piazzetta Cangemi, percorrere quindi via Verdi fino ad arrivare alla via Navacita e sempre su questa via giungere al Belvedere Piccolo, risalire per via Marconi, fino ad arrivare in Piazza Roma ed ammirare il panorama “du toccu” (dal tocco), per poi continuare verso la zona Castello ed ammirare il Borgo Bazia, tuffandosi nell’altra vallata dall’ “URTIMU SIDILI” (ultimo sedile).

Questo percorso consente la visione, dal Belvedere Grande, guardando verso nord delle isole Eolie e dall’altro lato dell’Etna.

Altra suggestiva immagine dell’Eolie si può ammirare dal Belvedere Piccolo, dall’incrocio con via Marconi. Dal “Tocco” invece è l’Etna a rapire l’occhio, unitamente al fiume “Naso o Timeto”, ed alle vallate che lo racchiudono.

Dalla zona Castello, l’ex borgo Ebraico di Bazia, si mostra in tutta la sua interezza e costituisce la porta della vallata Giallongo, che circa cento anni or sono, ispirò il poeta locale Francesco Trassari, nella composizione di una delle sue più famose liriche, riportata sulla lapide posta su un sedile che con andamento a semicerchio rappresenta la parte estrema della zona castello.

 

 Feste Patronale:

Giugno

29 giugno: festa Luminaria in C/da Grazia.

Luglio

Prima domenica: festa della Madonna delle Catene, rione Bazia.

 Ultima domenica: festa della Madonna delle Grazie in c/da Grazia.

Agosto

Prima domenica: festa della Madonna del Buon Consiglio, C/da Cresta.

 Seconda domenica: festa di Sant'Antonio, c/da San'Antonio.

 15 agosto, festa della Madonna di Porto Salvo, Naso centro.

 Terza domenica: festa di Santa Barbara, Malo'. Festa in c/da Caria. Festa in c/da Ponte Naso

 30 e 31 agosto: inizio festeggiamenti in onore a San Cono.

Settembre

1 settembre: festeggiamento e processione del SANTO CONO.

 8 settembre: ottava e rientro processione di San Cono

OTTOBRE

Seconda domenica: festa di San Sergio in c/da Cagnano.

Dicembre

8 dicembre: festa dell'Immacolata, processione con partenza dalla chiesa Madre.

 28 dicembre: processione di San Cono al ricordo del terremoto.

Eventi Culturali:.

Naskers - Naso Buskers Festival è l'evento dedicato all'arte di strada e circo contemporaneo che dal 2011 anima le splendide vie della Città di Naso, un evento che, ad oggi, ha entusiasmato, divertito, commosso e fatto ballare migliaia di persone, con artisti provenienti da diversi paesi del mondo.

Eventi Gastronomici:

Eventi sportivi:

Curiosità:

Mercati e mostre:

Risorse:

Centri culturali:

Museo di Arte Sacra

Numeri Utili:

Siti nel Comune:

 http://www.naso-messina.it

Impianti sportivi:

Strutture Ricettive:

Personaggi Illustri:

Vincenzo Cangemi Artino, avvocato penalista, giornalista e politico

Giuseppe Buttà, presbitero, scrittore e memorialista

Cono di Naso, santo

Francesco Lo Sardo, politico

Franco Ipsaro Passione, calciatore (Avellino, Verona e Pisa)

Calogero Giallanza, musicista

Vincenzo Belando, attore e letterato XVI sec.

Giovanni Raffaele, politico

Antonino Giuffrè, editore

Come si arriva:

In Auto
Da Messina; autostrada ME-PA svincolo di Brolo; SS 113 direzione Palermo a 6 km. bivio per Randazzo (SS 116 Capo d'Orlando-Randazzo)
Da Palermo; autostrada PA-ME svincolo di Rocca di Caprileone; SS 113 direzione Messina a 9 km. bivio Randazzo (SS 116 Capo d'Orlando-Randazzo)

 In Treno Linea Palermo - Messina, Stazione F.F.S.S. Capo d'Orlando - Naso

In Aereo In aereo con arrivo a: Reggio Calabria, Palermo o Catania.

Cenni storici:

Davanti le Isole Eolie, alle spalle il verde dei Nebrodi: è questo lo splendido scenario naturale che incornicia Naso, antica, ricca di storia, di arte e tradizioni.

Secondo le fonti storiche, a fondare il primo nucleo abitato, con il nome di Naxida, sembra sia stato un gruppo di coloni greci provenienti da Tauromenion, l’antica Taormina.

Le guerre e i continui saccheggi, spinsero però i coloni a muoversi ancora, alla ricerca di un insediamento più sicuro che trovarono non lontano in un preesistente villaggio denominato Neso ed in seguito, Naso.

La tranquillità del luogo e la posizione favorevole richiamarono una moltitudine di gente, tanto da far crescere notevolmente il primitivo insediamento. Su Naso, si comincia ad avere notizie certe sotto il dominio dei Normanni.

Da alcuni documenti si ricava che il conte Ruggero divise il territorio di Naso tra il Vescovato di Patti e Lipari ed il fedele cavaliere Goffredo di Garres.

Intanto la presenza normanna favoriva l’insediamento dei frati Basiliani i quali costruirono un grande monastero esercitando un importante ruolo, non solo religioso, ma anche logistico. Si deve a Federico Secondo, nel 1206, la riunificazione del territorio esclusivamente sotto il dominio del Vescovato. Diventato feudo, Naso passò sotto il controllo della nobile famiglia dei Barresi.

Dal 1300 e fino alla prima metà del Seicento, la migliore aristocrazia locale si alternò alla guida del feudo. Ai Barresi si sostituirono gli Alagona, ai quali fu concesso il privilegio del “mero e misto imperio”.
Nel 1400, fu re Martino, dopo averla tolta proprio ai Barresi, a concedere ai Vinciguerra la Baronia, intanto diventata di Naso. Altre famiglie che esercitarono il dominio furono i Ventimiglia, i Cardona, i Ponzdeleon e i La Rocca.

Con il notevole aumento della popolazione registrato tra il XIV ed il XVI secolo, il paese si sviluppò anche urbanisticamente, inglobando zone distanti dal primo nucleo abitativo.

Furono costruite case, chiese e palazzi, ma anche una cinta muraria, a protezione dell’agglomerato urbano, fornita di due porte d’accesso: la porta del Castello e la Marchesana. A restare fuori dalla cinta muraria, il borgo di Bazia anch’esso, come il centro urbano, di antichissima fondazione.

Urbanisticamente ebbe grande valenza la realizzazione del Monte di Pietà e del nuovo Ospedale dedicato a Santa Maria della Pietà. La tranquillità del posto richiamò a Naso vari ordini monastici.

Nel 1475 arrivarono i frati Minori Osservanti di San Francesco seguiti dai Cappuccini. Le cronache del ‘600 e del ‘700 parlano di frequenti terremoti, l’ultimo dei quali, nel 1786 provocò la distruzione del castello e della cinta muraria, peraltro già gravemente danneggiati.

La ricostruzione vide in parte la trasformazione dell’antico centro abitato, Nuovi palazzi, espressione della nuova aristocrazia, si sostituirono alle costruzioni dirute.

Nel 1868 il Monte di Pietà diventò circolo ricreativo, mentre il teatro Alfieri, nel 1873, prese il posto del Castello. Nel 1820, abolito il feudalesimo, veniva eletto il primo sindaco.

Intanto la baronia del principe di Roccavaldina che fino al 1800 vantava il dominio sulle terre adiacenti a Naso, cominciò a disgregarsi. Il territorio fu frazionato in lotti e venduto: Capo d’ Orlando fu acquistato da Naso, diventandone la più popolosa contrada. Ben presto però, si diffusero le prime pretese autonomiste.

Il livello socio-economico raggiunto dalla frazione infatti, introdusse fermenti di libertà e di indipendenza tanto da indurre Naso ad istituire sul luogo una sezione dello stato civile, preludio alla concessione dell’autonomia.

Il 25 giugno 1925 con la legge numero 1170 veniva istituito il comune di Capo d’Orlando, mentre Naso perdeva la sua frazione più importante ed una parte cospicua del suo territorio.

Etimologia (origine del nome)

Secondo alcuni deriva dal greco nasos, isola; secondo altri dal latino nasus, naso (con il senso di sporgenza, estremità).

Il Comune di Naso fa parte di:

Regione Agraria n. 8 - Colline litoranee di Patti

Consorzio Turistico Costa Saracena

 Fonte:  http://www.comune.naso.me.it

 

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