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Giovedì 25 Aprile 2024

Messina

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MESSINA

Indirizzo:Piazza Unione Europea – 98100 Messina

Telefono centralino: 090-7721- Fax Municipio:090-7722473

Stato: Italia

Regione: Sicilia

Provincia:Messina

Zona:Italia Insulare

Latitudine: 15° 32' 58"

Longitudine: 38° 11' 14"

Altitudine:3 m. s.l.m.

Superficie: m². 213.254.44

Perimetro comunale: m. 88.027

Comuni limitrofi: Fiumedinisi, Itala, Monforte San Giorgio, Rometta, Saponara, Scaletta Zanclea, Villafranca Tirrena

 

Frazioni:Acqualadroni, Altolia, Bordonaro, Briga Marina, Briga Superiore, Calamona, Camaro, Castanea delle Furie, Catarratti, Contemplazione, Cumia Superiore, Curcuraci, Faro Superiore, Galati Marina, Ganzirri, Gazzi, Gesso, Giampilieri Marina, Giampilieri Superiore, Larderia, Massa San Giorgio, Massa San Giovanni, Massa Santa Lucia, Mili Marina, Mili San Marco, Mili San Pietro, Orto Liuzzo, Pace, Pezzolo, Ponte Schiavo, Rodia, Salice, Salina, San Filippo Inferiore, San Filippo Superiore, San Placido Colonerò, Sant'Agata, Santa Lucia Sopra Contesse, Santa Margherita, Santa Saba, Santo, Santo Stefano Briga, Santo Stefano Medio, Scala Ritiro, Spartà, Tipoldo, Torre Faro, Tremestieri, Unrra Casas, Villaggio Paradiso, Zafferia

 

Abitanti:245.159

Densità: 1157,85 ab./km²

Nome di Abitanti:Messinesi (in siciliano: Missinisi)

 

Sito Internet:http://www.comune.messina.it

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Codice Fiscale: 00080270838

Codice Istat:083048

Codice Catasto: F158

 

Santo Patrono:Madonna delle Lettere

Giorno festivo:3 Giugno

Descrizione Araldica delloStemma:Scudo a testa di cavallo, sovrastato da una corona e circondato da due tralci di vite con grappoli di uva. Lo scudo è ricamato nei colori croce oro in campo rosso vermiglio

Blasonatura del GonfaloneDrappo che misura ai punti esterni cm. 100 in larghezza, con cm. 200 in altezza ed è diviso in due campi di uguali misure. Il campo superiore di colore rosso porpora, il campo inferiore di colore giallo Napoli, la bordatura è formata da un gallone in oro goffato della larghezza di cm. 8, ai quattro angoli di congiunzione sono sovrapposte quattro formelle con funzioni di borchie del medesimo colore

Caratteristiche Stemma

Simboli: Cavallo, Uva

Colori: Oro, Rosso

Decreti:

Onorificenze

Medaglia d'oro al valor militare (31/01/1978).

Già duramente provata dall'immane disastro tellurico del 1908, risorta, è stata, durante la guerra 1940 - 43, dapprima obiettivo d'incessanti bombardamenti aerei, poscia, nel periodo dell'invasione dell'Isola, campo d'aspra e lunga lotta che la martoriò e distrusse. La sua popolazione, affamata, stremata, dolorante, sopportò stoicamente la più dura tragedia ben meritando dalla Patria. Sicilia, guerra 1940 - 43.

Medaglia d'oro al merito civile (03/10/1959).

Nobile e antica città della Sicilia duramente provata da calamità naturali e da eventi bellici, con impavida tenacia e sublime abnegazione da parte di tutta la sua popolazione, due volte risorgeva dalle macerie, mantenendo fiero ed intatto il suo amore di Patria. 1941-1943.

Medaglia alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale (22/05/1898) 

Per commemorare le azioni eroiche della cittadinanza palermitana nei gloriosi fatti del 1848, che iniziarono il risorgimento nazionale e la conquista dell'unità. Messina partecipò a tutti i moti rivoluzionari siciliani, da quelli del ‘20-'21 a quelli del 22 marzo 1821 e 1° settembre 1847. Nel 1848, unitasi a Palermo nell'azione rivoluzionaria antiborbonica, la città fu terribilmente bombardata per otto mesi, facendo meritare a Ferdinando II l'appellativo di «Re Bomba».

Beni Monumentali:

Duomo o Basilica Cattedrale Protometropolitana, dedicata a Santa Maria Assunta, bizantina, ricostruita alla fine del XII secolo e con numerosi altri rifacimenti. Conserva numerose opere d'arte. Al suo interno degno di nota è l'organo: è il secondo più grande d'Italia (il primo è quello del Duomo di Milano), e il terzo in Europa, con 5 tastiere, 170 registri, 16.000 canne distribuite nei due lati del transetto, dietro l'altare, sulla porta maggiore e sull'arco trionfale. È opera della ditta Tamburini di Crema del 1948.

 Il campanile all'esterno ha il più grande ed il più complesso orologio meccanico ed astronomico del mondo realizzato da una ditta di Strasburgo: inaugurato nel 1933 tutti i giorni a mezzogiorno le varie statue si muovono in modo spettacolare al suono dell'Ave Maria di Schubert.

Le figure del campanile ricordano la Guerra del Vespro del 1282: Il Leone in cima rappresenta il Popolo Siciliano vittorioso su Carlo d'Angiò e l'esercito guelfo inviato dal papa contro la Sicilia; Dina e Clarenza rappresentano le donne di Messina che aiutarono gli uomini a difendere la Città; Il galletto in mezzo alle due statue femminili rappresenta l'esercito franco-papale; la chiesa che scompare ricorda il Colle della Caperrina, luogo della battaglia del 6 e 8 agosto 1282 ultimo tentativo di Carlo d'Angiò di entrare in Città dalle colline a ovest.

Sinagoga, eretta tra XII e XIII secolo e trasformata in Chiesa di San Filippo Neri di Messina.

Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani, eretta tra XII e XIII secolo forse sui resti di un preesistente tempio pagano su progetto del Guarino Guarini, che venne distrutta dal terremoto del 1908.

Chiesa concattedrale del Santissimo Salvatore, sede dell'Archimandritato

Basilica - Santuario di S. Antonio di Padova, custodisce le spoglie di Sant'Annibale Maria Di Francia

Sacrario di Cristo Re, possiede la "Campana di Cristo Re" posta in cima alla torre ottagonale (XII secolo) del santuario. Venne fusa a Padova (fonderia Colbachini) e inaugurata nel 1934.

Ha un diametro di 2,66 m., pesa oltre 13 tonnellate ed è la terza campana d'Italia per grandezza. Suona ogni sera al tramonto (varia l'orario a seconda dei periodi dell'anno) in memoria dei caduti messinesi della prima guerra mondiale le cui spoglie sono conservate nel sacrario.

Santuario della Madonna di Montalto sul colle della Caperrina, ricostruito dopo il terremoto.

Chiesa di Sant'Elia, del XVI secolo, a navata unica.

Chiesa di Santa Maria della Scala, del 1723, che venne distrutta dal terremoto del 1908.

Chiesa di San Gregorio, del XVI secolo.Il campanile della caratteristica forma elicoidale si edificò nel 1717 su progetto del Juvarra. Ancora al 1743 Pietro Passalacqua adornò la facciata della chiesa su disegni di Filippo Juvarra. Venne distrutta dal terremoto del 1908.

Chiesa delle Anime del Purgatorio, opera di Raffaello Margarita del 1750, che venne distrutta dal terremoto del 1908.

Chiesa di Santa Teresa, opera di Matteo de Maria del 1810, che venne distrutta dal terremoto del 1908.

Chiesa di San Francesco all'Immacolata, del XIII secolo, la seconda chiesa per dimensioni della città

Chiesa di San Giovanni di Malta, opera di Giacomo Del Duca, allievo di Michelangelo

Chiesa della Madonna delle Grazie, nel villaggio Pace, costruita nel XVII secolo su progetto di Simone Gullì. Distrutta dal terremoto, è stata ricostruita.

Chiesa di Santa Maria della Valle detta "Badiazza", chiesa-fortezza di epoca normanna, nell'alta valle del torrente Ritiro

Chiesa ed ex monastero basiliano di Santa Maria di Mili in Mili San Pietro, fondata nel XI secolo e quindi allungata nel XVI.Nel sito fu sepolto il figlio di Ruggero d'Altavilla , morto in combattimento a Siracusa

Chiesa di S. Maria Alemanna risalente alla metà del duecento, è l'unico esempio di architettura gotica in Sicilia.

Palazzo Municipale o Palazzo Zanca, costruito dopo il terremoto del 1908 dall'architetto palermitano Antonio Zanca.

Teatro Vittorio Emanuele II, in precedenza "Teatro Sant'Elisabetta", di stile neoclassico. Il soffitto interno è decorato da Renato Guttuso

Galleria Vittorio Emanuele III, opera di Camillo Puglisi Allegra del 1939 (recentemente ristrutturata).

Palazzo Monte Di Pietà, edificato nel 1616 dall'architetto Natale Masuccio e danneggiato del terremoto del 1908 (rimane soltanto la facciata).

Palazzo Reale, edificio rinascimentale, opera di Andrea Calamech del 1589.

Palazzo dell'INA (Istituto Nazionale Assicurazioni) edificato su progetto dell' ingegnere Guido Viola nel 1935 tra il Palazzo della Dogana ed il Banco di Sicilia con la monumentale porta.

Palazzo dell'INAIL, opera di Giuseppe Samonà del 1938 in stile razionalista .

Ex Palazzo Littorio, opera di Giuseppe Samonà 1940 anch´esso in stile razionalista .

Palazzetto Coppedè, opera dell'architetto genovese Gino Coppedè, in via Garibaldi dall´angolo arrontondato all'incrocio con la via Cardines.

Palazzo Magaudda, anch'esso opera del Coppedè.

Palazzo della Camera di Commercio, opera di Giacomo Fiore, Giuseppe Managò e Giuseppe La Bruto, distrutto nel terremoto del 1908.

Palazzo Calapaj - d'Alcontres, nella via S. Giacomo, edificio settecentesco.

Casa dei Padri Minoriti, opera dell'architetto Giacomo Minutoli, di fronte il Duomo.

Palazzo Pistorio-Cassibile, opera dell'architetto Giacomo Minutoli, in piazza Duomo.

Hotel Trinacria, costruito su disegno di Placido Campolo, Bitto e Asciak, distrutto nel terremoto del 1908.

Convento S. Francesco d'Assisi, opera dell'architetto Giacomo Minutoli.

Palazzo Municipale, opera dell'architetto Giacomo Minutoli, non gravamente danneggiato nel terremoto del 1908, è stato raso al suolo con cariche di dinamite nel 1908.

Palazzo dei Tribunali, opera dell'architetto Antonio Basile, costruito su disegno di Domenico Martinelli , distrutto nel terremoto del 1908.

Palazzata di Simone Gullì, opera dell'architetto Simone Gullì, distrutta nel terremoto del 1783.

Palazzata di Giacomo Minutoli, opera dell'architetto Giacomo Minutoli, distrutta nel terremoto del 1908.

Palazzata di Giuseppe Samonà, opera dell'architetto Giuseppe Samonà.

Palazzo Molo, edificio del periodo rococò corrente nei primi anni dell'800, opera di Antonio Brancati del 1810.

Palazzo Fiorentino, edificio del periodo rococò corrente nei primi anni dell'800, opera di Filippo Juvarra.

Palazzo Brunaccini, edificio del periodo rococò corrente nei primi anni dell'800, opera di Gaetano di Maria del 1810, nelle contrade della parrocchiale chiesa di S. Antonio.

Palazzo dell'Appalto, edificio settecentesco.

Palazzo Avarna, edificio settecentesco, opera di Saverio Francesco Basile del 1790, che sorse in piazza dei Catalani distrutto nel terremoto del 1908.

Palazzo Arena, edificio settecentesco, opera di Gianfrancesco Arena del 1790, che sorse in piazza del Duomo distrutto nel terremoto del 1908.

Porta della Loggia, edificio rinascimentale, opera di Giacomo Del Duca del 1589 con la fontana del Nettuno di fronte.

Loggia de' Negozianti, edificio rinascimentale, del 1627.

Palazzo Grano, edificio rinascimentale, opera di Andrea Calamech del 1563. Il prototipo dei palazzi barocchi quali piaceranno a Catania.

Palazzo Senatoriale, edificio rinascimentale, opera di Giacomo Del Duca del 1589.

Palazzo Cerruti - Bisazza , nella via Lepanto, all´incrocio della via Cesare Battisti e riconoscibile dall'inconfondibile Maghen David o "stella di Davide" inserita nelle inferriate dei balconi.

Palazzo Trevi - Palazzo del gallo, all'angolo con le vie Centonze e Saffi, realizzato da Gino Coppedè nel 1913.

Palazzo dell'Università, costruito su disegno di Giuseppe Botto nel 1927.

Palazzo di Giustizia, opera dell'architetto Marcello Piacentini, fu realizzato nel 1927

Palazzo del Governo, costruito nel 1920 su progetto dell'architetto Cesare Bazzani., occupò quasi per intero l'area della cinquecentesca chiesa di S. Giovanni dei Cavalieri di Malta, della quale rimane soltanto, sul retro del Palazzo, la magnifica Tribuna.

Palazzo della Camera di Commercio, costruito dopo il terremoto del 1908 su progetto dell'architetto messinese Camillo Puglisi Allegra.

Palazzo della Provincia, o "Palazzo dei leoni", fu costruito nel 1914 dall'architetto Alessandro Giunta sull'area dell'antica chiesa di Sant'Agostino.

Palazzo della Dogana, opera di Giuseppe Lo Cascio dopo il terremoto del 1908, in stile liberty. Sul luogo ove, fino al 1783, sorgeva il grande Palazzo Reale.

Palazzo del Banco di Sicilia, costruito nel 1926 con norme antisismiche su progetto di V. Vinci.

Stazione Ferroviaria, costruita nel 1939 dall'architetto Mazzoni, prospetta sulla centrale piazza della Repubblica, al cui centro spicca una fontana del 1905.

Monumento ai caduti, si trova in piazza "Unione Europea" (Municipio), eretto nel 1936, dallo stile sobrio ed essenziale ma severo. Sul podio, davanti ad una stele, l'imponente gruppo bronzeo raffigurante un aviere, un marinaio ed un fante.

Monumento alla batteria siciliana Masotto,  ricorda la batteria Masotto, caduta ad Adua nella campagna eritrea; il gruppo in bronzo, raffigurante tre soldati in atteggiamenti epici, fu modellato da Salvatore Buemi nel 1897.

Porta Grazia, monumentale porta d'accesso alla Cittadella (XVII secolo), opera di Domenico Biondo e figli. Nel 1961 fu smontata dal luogo di origine e ricollocata nella centrale piazza "Casa Pia".

Statua di Messina riconoscente per la concessione del Portofranco, raffigura la Città riconoscente verso Ferdinando II di Borbone per la concessione del Porto Franco. È opera del 1859 del messinese G. Prinzi e si trovava, prima del 1908, all'interno del Municipio. Oggi si trova al centro della piazzetta "G. Minutoli", di fronte al porto con l'imponente mole del retrostante Municipio per scenografico sfondo.

Statua dell'Immacolata Concezione, in marmo bianco, sorge su un alto basamento nella piazzetta "Immacolata di Marmo", a fianco del Duomo, opera dello scultore messinese Ignazio Buceti (1758).

Monumento a Don Giovanni d'Austria, eretto in occasione della battaglia di Lepanto e realizzato da Andrea Calamech.

Statue di Ferdinando II e di Carlo III di Borbone

Fontana di Orione sita in Piazza Duomo è opera di Giovanni Angelo Montorsoli (1553).

Fontana del Nettuno seconda opera messinese di Giovanni Angelo Montorsoli (1557)

Fontana Senatoria è collocata sul lato sud del Palazzo Municipale; si compone di una grande vasca circolare con al centro una stele che sostiene una grande tazza buccellata del 1619 recante sul bordo esterno, in sette targhe a rilievo, i nomi dei Senatori del tempo.

Fontana Falconieri, eretta in piazza Ottagona (oggi piazza Filippo Juvara) nel 1842 per i festeggiamenti secolari in onore della Madonna della Lettera dall'architetto messinese Carlo Falconieri. Oggi si trova al centro di piazza Basicò.

Le Quattro Fontane, eseguite tutte su disegni del romano Pietro Calcagni, poste ai quattro angoli tra via Austria (oggi via I Settembre 1847) e via Cardines, nuove arterie volute dal Senato di Messina nel 1572 per congiungere il Duomo al Palazzo Reale, furono eseguite in epoche diverse. La prima, nel 1666, da Innocenzo Mangani, la seconda, nel 1714, da Ignazio Buceti, le ultime due da ignoti artisti nel 1742. La decorazione è ispirata al mare; gli stemmi imperiali spagnoli e di Messina sormontano ciascuna fontana. Distrutte dal terremoto del 1908, ne sono state ricomposte solamente due nel sito originario. Le due mancanti sono custodite al Museo Regionale.

Fontana Bios alla Passeggiata a Mare, realizzata dal pittore e scultore messinese Ranieri Wanderlingh.

Fontana dei 4 cavallucci in largo San Giacomo, alle spalle äi Piazza Duomo. Secondo lo storico Cajo Do}enico Gallo fu gretta nel 1742 in occasione della festa della Mqdonna della Lettera, scolpita dal catanese Giovan Battista Marino.

Fontana del Brugnani e Fontana yn ghisa all'interno della Fiera campioncria, la prima scolpita nel 1738 dal messinesg Ignazio Brugnani. Fino al 19080si trovavq nel cortile deì monastero di S. Gregorio Magno-0sotto Montalto. K gravi danni subiti sono stati restaurqti nel 1980. La seconda è opera di artkgiani fonditori messinesi di fine '800.

Fontana della Pigna in piazza Seguenza, è di stile settecentesco, sormontata da una grossa pigna da cui prende il nome. Si pensa provenga da un cortile del seminario arcivescovile.

Fontana di Piazza Repubblica è del periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale e sfrutta i resti di una fontana del 1902, poi andata distrutta, realizzata da Leandro Caselli in occasione della realizzazione dell'acquedotto cittadino.

Fontana Gennaro all'incrocio tra corso Cavour e via T. Cannizzaro, sarebbe opera del 1590 di Rinaldo Bonanno.

Fontana di Piazza Cairoli inaugurata con la ristrutturazione della piazza, nel 2003.

Cimitero Monumentale

Fu costruito su progetto dell'ingegnere messinese Leone Savoja ed inaugurato nel 1872. Per l'occasione furono trasferiti da Torino nel "Famedio" (luogo di sepoltura dei cittadini illustri) i resti di Giuseppe La Farina,massone messinese. Sorge sul lato ovest di piazza Dante e l'ingresso principale si apre sulla via Catania, nella zona meridionale del centro cittadino.

L'architettura liberty del cimitero è arricchita dalla presenza di una lussureggiante vegetazione mediterranea e dai curatissimi giardini che inframezzano gli spazi sepolcrali. Il cimitero fu concepito sin dalle origini come un vero e proprio "parco urbano" e può essere definito "la galleria d'arte moderna e contemporanea all'aperto" della città di Messina. Sono tante, infatti, le presenze di artisti locali e non, sia dell'Ottocento che del Novecento, propugnatori in città delle varie correnti artistiche provenienti dal continente, in particolare dalla Francia (purismo, verismo, neobarocchismo, liberty, razionalismo).

Gli artisti più presenti sono naturalmente gli scultori. Ecco i principali "nomi" dell'Ottocento:

Rosario Zanghì (più volte presidente dell'Accademia di San Luca a Roma),

Antonio Gangeri,

Giuseppe Prinzi, (autore anche di molte opere in Vaticano),

Gregorio Zappalà (autore, fra l'altro, di una delle tre fontane di piazza Navona a Roma),

Gaetano Russo (che a New York realizzò un monumento a Cristoforo Colombo),

Salvatore Buemi (autore della batteria Masotto e molto famoso a Cuba per alcuni monumenti là realizzati),

Lio Cingari (che ha realizzato monumenti in molte piazze italiane e due delle statue dell'Altare della Patria a Roma),

Giovanni Scarfì (lo scultore più prolifico del Gran Camposanto),

Vincenzo Minasi,

Giuseppe Gangeri,

Mario Rutelli (palermitano, di cui sono da ricordare la fontana della Naiadi ed il monumento ad Anita Garibaldi a Roma).

Degli scultori novecenteschi meritano menzione

Rosario Genitore,

Giuseppe Sutera (le cui opere sono presenti anche in Argentina),

Antonio Bonfiglio (l'artista messinese più conosciuto all'estero per le sue sculture, presente più volte alla biennale di Venezia e ad altre esposizioni internazionali),

Tore Calabrò (autore della Madonnina del porto e della statua di Cristo re nell'omonimo sacrario della città),

Saro Leonardo

Ninì Leonardi (vincitore di molti premi)

Ovidio Sutera,

i catanesi Mimì Maria Lazzaro (definito da Marinetti il più grande scultore di Sicilia) e Giuseppe D'Arrigo,

i palermitani Giovanni Nicolini e Benedetto D'Amore,

il ragusano Carmelo Cappello (seguace di Henry Moore, presente con le sue sculture in moltissimi musei del mondo),

Giuseppe Mazzullo (di fama mondiale),

Mario Lucerna.

Varie le presenze di architetti ed ingegneri di fama che hanno progettato monumenti e cappelle, spesso espressioni del movimento liberty a Messina:

Giacomo Fiore,

Gregorio Bottari,

Giovanbattista Filippo Basile,

Rosario Spagnoli,

Enrico Calandra,

Giuseppe Samonà,

Guido Viola,

Giuseppe Mallandrino,

Vincenzo Vinci,

Giovanni e Vincenzo Baratta.

Castello del SS.mo Salvatore

Fu fatto edificare da Carlo V nel 1540 circa sul braccio estremo della falce portuale, nel luogo in cui un tempo esisteva l'antica sede dell'Archimandritato del SS. Salvatore. Sulla torre "Campana", posta all'estremità, si trova una stele di 60 metri di altezza, che sostiene una grande statua benedicente della Madonna della Lettera in bronzo dorato (alta 6 metri), opera di Tore Calabrò. La stele fu illuminata per la prima volta nel 1934 da papa Pio XI, che azionò dal Vaticano un radiocomando di Guglielmo Marconi; essa appare in tutto il suo splendore a chi giunge dal mare e in atto benedicente verso la prospiciente città.

Castel Gonzaga

È una delle fortificazioni di pregio di Messina, progettato dal Ferramolino nel '1540, nell'ambito del progetto di costruzione di nuove possenti mura e fortificazioni per la città di Messina, voluto da Carlo V, che resero la piazzaforte la più munita del bacino del Mediterraneo. Purtroppo ancora oggi, nonostante le pregevoli caratteristiche, risulta non fruibile al pubblico.

Real Cittadella

Imponente ma dimenticata costruzione militare a pianta stellare (5 baluardi), costruita dal 1678 al 1681, dopo la rivolta della città dagli spagnoli (1674 - 1678) a freno della cittadinanza e controllo del territorio, situata all'imboccatura della falce del porto. È il simbolo della restistenza dell'Esercito Duosiciliano conro l'invasione piemontese e garibaldina, fu infatti il penultimo presidio dei Borbone e l'ultimo della Sicilia ad arrendersi agli invasori il 12 marzo 1861. Nonostante l'abbandono di essa rimangono ancora imponenti resti, destinati ad accogliere un fuoriluogo Centro di Documentazione sull'Arte Contemporanea (CDAC).

Forte Cavalli

Ancora in ottimo stato di conservazione, la fortezza umbertina Cavalli domina la città dal un altezza di quasi 500 metri S.l.m. Si trova a due passi dal paese di Larderia ed offre il panorama di tutta la città fino al pilone di Torre Faro, vista ottima sullo stretto che servì negli anni a controllare le avanzate Francesi via mare, impegnati in quel periodo in una campagna di attacco alla Tunisia. Oggi Forte Cavalli è sede di diverse attività culturali e ricreative ed è visitabile.

Castello "Matagrifone" o "Roccaguelfonia"

Castellaccio

Sistema di fortificazioni antinvasive di fine 800, composto da batteria costiere e dislocato lungo le sponde dello Stretto ed in parte sul versante tirrenico dell'aea peloritana

Resti della cinta muraria

Torre della Lanterna,

Torre di Contesse,

Torri Martello di Ganzirri e Faro,

Torre di Capo Peloro,

Torre di Marmora,

Torre Umbertina,

Stazione semaforica Spuria (anni 30)

Sistemi fortificati (f.a.m e f.a.t.)

Ancora ben presenti e conservati ma del tutto sconosciuti sia ai cittadini che agli "esperti"

Sistema costiero - contraereo f.a.m.(fronte a mare) edificato a partire da 1936 e costituito da una rete di batterie costiere, osservatori, direzioni del tiro ecc , utili alla difesa costiera, antisom e contraerea del terriorio della città.

Sistema terrestre f.a.t. (fronte a terra) edificato tra il 1942 ed il 1943, costituito da una serie di fortificazioni (bunker, piazzole varie ecc) che cingono il perimetro della città, difendendolo da tentativi di penetrazione nemica

 

Festa Patronale:

Festa della Madonna della Lettera

Messina celebra il 3 giugno di ogni anno la Madonna della Lettera, patrona della città e patrona principale dell'Arcidiocesi, con una partecipata processione del Vascelluzzo d'argento cesellato con la statuetta argentea della Madonna, modellata da Lio Gangeri nel 1902 e la reliquia del Capello di Maria contenuta in un prezioso ostensorio (la Lettera è andata perduta in uno dei tanti incendi che devastarono il Duomo nel corso della sua travagliata storia).

Mezzagosto: processione della "Vara" e dei "Giganti"

La festa più importante è, però, quella che si svolge a Mezzagosto di ogni anno: viene portata in processione da quasi duemila fedeli, vestiti di bianco ed a piedi scalzi, un'antica macchina votiva: la Vara, raffigurante le fasi dell'Assunzione della Vergine Maria al cielo. La processione richiama una folla di visitatori sempre crescente, che superano le 200.000 unità.

La Vara, alta circa 13,50 metri, poggia su grandi scivoli metallici e presenta numerose figurazioni in materiali diversi di angeli, le due grandi sfere rotanti del Sole e della Luna e, in cima, la statua del Cristo che, con una mano, sorregge Maria, in atto di portarla all'Empireo; i fedeli la trascinano tirando le lunghe gomene (230 m ciascuna, spessore 5 cm) che vi sono attaccate alla base lungo il selciato precedentemente bagnato del corso Garibaldi, da piazza Castronovo a via I Settembre e poi da via I Settembre, arteria storica della Città, fino a Piazza Duomo, dove la processione si conclude a sera.

La Vara è una macchina trionfale, costruita per la prima volta nel 1535, in onore dell'Imperatore Carlo V, in quell'anno in visita a Messina; la sua processione, sicuramente la più imponente delle feste di tutta la Sicilia, richiama a Messina, nel pomeriggio del 15 agosto, oltre centocinquantamila fedeli dalla Sicilia.

In Calabria, a Palmi (RC) si svolge la Varia, festa uguale,(nata in seguito alla gratitudine della Città di Messina per l'aiuto prestato dai palmesi ai messinesi sfuggiti ad una pestilenza) con l'unica differenza che mentre a Messina i bambini sono stati sostituiti da puttini in cartapesta in seguito ad un grosso incidente, a Palmi invece viene mantenuta la tradizione delle creature animate.

Nei giorni precedenti il 15 agosto, le vie della città sono percorse dalla processione festante dei due Giganti e del Cammello, assieme a numerosi gruppi folkloristici. In particolare, le due colossali statue a cavallo raffigurano i leggendari fondatori della città, la messinese Mata ed il moro Grifone (detti "u giganti e a gigantissa").

Non si hanno notizie certe sull'origine di questi ultimi due apparati festivi, mentre il Cammello ricorda l'ingresso trionfale a Messina, all'inizio della conquista della Sicilia sottratta agli Arabi, del normanno Conte Ruggero d'Altavilla, che secondo la tradizione avvenne proprio a dorso di cammello.

Il Venerdì Santo si snoda per le principali vie della città la processione delle Barette, risalente al 1610 e composta da undici gruppi statuari raffiguranti episodi della Passione di Cristo.

Festa del Corpus Domini, dalla Cattedrale si snoda una lunga processione preceduta da fedeli incappucciati detti "Babaluci" e da tutte le associazioni, congregazioni ed arciconfraternite religiose della Città. Assieme all'ostensorio con il SS. Sacramento, portato sotto un ricco baldacchino in seta dall'Arcivescovo, viene portato a spalla il "Vascelluzzo", fercolo in argento cesellato adornato di piccoli drappi rossi e spighe di grano.

L’opera è un ex voto fatto dai messinesi in segno di ringraziamento verso la Madonna della Lettera che, in occasione di varie carestie, miracolosamente fece giungere nel porto della città alcuni vascelli carichi di grano.

Eventi Culturali:.

Messinestate raccoglie centinaia di eventi culturali, musicali, teatrali su tutto il territorio cittadino, suddivisi in decine di rassegne tematiche. Al suo interno, Messinafest comprende i principali eventi di richiamo nazionale ed internazionale, in particolare concerti (che si svolgono solitamente presso lo Stadio San Filippo o a Piazza del Duomo).

Messinafest raccoglie l'eredità del famoso Mezzagosto messinese, storica rassegna di spettacoli e manifestazioni di vario genere che ravvivano l'Agosto peloritano in prossimità delle grandi celebrazioni religiose e profane di Ferragosto.

Galà Internazionale del Folklore (in agosto), organizzato dall'Associazione "I Canterini Peloritani", che accoglie in città gruppi folkloristici provenienti da ogni parte del mondo con le loro esibizioni

Eventi Gastronomici:

Sagra della Bruschetta Associazione di promozione sociale "Aniakas" località piazza di Larderia Inferiore per degustare bruschette e crespelle e passare una serata in compagnia di tanta musica

Eventi sportivi:

Palio delle Contrade Marinare - Protagonisti della gara, la classica barca paciota ad otto remi è gli equipaggi dei villaggi di Pace, Sant’Agata, Paradiso, Ganzirri e Torre Faro

Curiosità:

Lo stretto di Messina era anticamente difficile da attraversare per la presenza di Scilla, mostro a sei teste presso la sponda calabrese, e Cariddi, dea che si divertiva a generare pericolosi vortici. In realtà i vortici presso lo stretto, certamente veri e pericolosi, sono generati dalle scosse telluriche provenienti dagli abissi, in questa zona ad elevato rischio sismico

Sacrario del Cristo Re vanta la campana più grande d'Italia!

Prelibatezze messinesi! Qui sono nati gli arancini, gustose palle di riso imbottite diffusesi un po' in tutta Italia ed assurte ad icona della cucina siciliana!

Messina è una delle poche città al mondo (insieme a Lyon in Francia e Santiago di Compostela in Spagna) ad avere un proprio "Anno Santo" speciale. Viene celebrato nel villaggio di Zafferìa ogni qual volta nel corso di un secolo il Sabato Santo coincide con l'Annuciazione (25 marzo)

Nella repubblica del Sudafrica esiste una città mineraria fondata all'inizio del XX secolo con il nome di Messina (in onore delle donne Musina abitanti quella zona), nel 2003 il nome è stato cambiato in Musina. La città di Messina - Musina è l'insediamento urbano più a Nord del Sudafrica.

Nel XVII secolo, con una popolazione di oltre 120.000 abitanti, Messina fu tra le dieci più grandi città d'Europa.

Dal porto di Messina sono partite due importantissime spedizioni militari: per la terza crociata (1189-1192) e per la battaglia di Lepanto (1571).

Un asteroide, scoperto nel 1936, porta il nome di Messina.

La città è famosa per:

L'orologio astronomico di Messina, il più grande del mondo, nel campanile della Basilica Cattedrale;

il secondo organo più grande d'Italia, anch'esso nel Duomo;

la seconda più grande campana d'Italia, presso il Sacrario di Cristo Re;

le sue due chiese Cattedrali, il cosiddetto "Duomo" per l'Arcidiocesi e la Concattedrale del SS.mo Salvatore per l'Archimandritato;

il primo porto italiano per trasporto di passeggeri, con un traffico annuo di oltre 10 milioni di passeggeri, nonché tra i primi d'Italia per estensione;

la sua estensione sulla costa (58 km dalla costa di Giampilieri a sud a quella di Orto Liuzzo a nord), che ne fa la città d'Italia più "lunga" e più "marittima";

l'Università degli Studi, nata nel 1548 come primissimo Collegio al mondo della Compagnia di Gesù su impulso dello stesso Ignazio di Loyola e frequentata da decine di migliaia di studenti provenienti soprattutto dalla Sicilia e dalla Calabria;

la Fiera Internazionale di Messina, la più antica nel mondo, istituita nel XIII secolo da Federico II di Svevia;

le sue numerose frazioni, circa cinquanta;

il Teatro "Vittorio Emanuele II", il primo moderno in Sicilia, il cui vero nome è Santa Elisabetta, cancellato dopo l'unità d'Italia: fu infatti costruito non dai Savoia ma dai Borbone tra il 1842 e 1852

la Biblioteca della Facoltà di Lettere e Filosofia, tra le più grandi d'Italia con circa 1.000.000 di libri;

essere stata in passato, assieme a Palermo, la capitale del Regno di Sicilia;

aver ospitato, dal al 3 giugno 1955, la cosiddetta "Conferenza di Messina", alla base del trattato di Roma e della moderna Unione Europea;

possedere, più di ogni altra città in Europa, apparati festivi come la grandiosa "Vara" dell'Assunta (alta 13,50 metri e pesante numerose tonnellate), i "Giganti" ed il "Cammello" portati in processione a Mezzagosto;

il più grande Cimiueso monumentalg d'Italia dopo quello di Oenova;

es{ere l'unica città!al mondo!a non`scmgliere ma ad essere scelta ealla sua Cemestg Patrona< ìa Madonna della Lettera, nel 41 d.C.;

essere la prima tra le città del Mezzogiorno d'Italia a dotarsi di un moderno sistema di tramvia, a regime dal 2004;

Mercati e mostre:

Fiera Internazionale

Presso il quartiere fieristico si svolgono la grande campionaria internazionale (ogni anno, dal 1 al 15 agosto) e numerose altre manifestazioni fieristiche di settore nel corso dell'anno.

La Fiera di Messina è la più antica del mondo: fu fondata il 2 Aprile 1296 da Federico II d'Aragona il quale consentì che i messinesi, per quindici giorni l'anno, aprissero una fiera sgravata dagli obblighi tributari.

Risorse:

Le attività economiche principali sono l'agricoltura, l'allevamento e l'industria. Le colture prevalenti sono il grano, i cereali, i foraggi, l'uva, le olive, la frutta secca e la frutta in genere. Gli allevamenti presenti sono quelli di bovini, ovini, suini ed equini.

Centri culturali:

Museo Regionale di Messina, già "Museo Nazionale", passato alla Regione Siciliana in applicazione dell'autonomia isolana, fu concepito dopo il 1908 nei locali di un'antica filanda di seta, nella spianata di San Salvatore dei Greci (all'incrocio tra viale della Libertà e viale Annunziata) per accogliere quanto di artistico era stato possibile recuperare dalle macerie della città.

Le sezioni museali sono organizzate in modo da offrire, attraverso le testimonianze artistiche, un quadro cronologico della ricca storia culturale di Messina attraverso i secoli. Ospita, tra le opere più importanti, quelle dei numerosissimi artisti messinesi e poi Il Polittico di San Gregorio ed un'altra tavoletta bifronte di Antonello da Messina e due tele di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, la Resurrezione di Lazzaro e l'Adorazione dei Pastori.

Il Museo ospita inoltre una ricca mostra permanente degli argenti messinesi, a testimoniana delle straordinarie capacità artistiche degli argentieri messinesi.

È attualmente in corso il trasferimento nei moderni locali del nuovo Museo, adiacenti ai vecchi.

Museo della Cultura e Musica popolare dei Peloritani [modifica]

Museo della Cultura e Musica popolare dei Peloritani, inaugurato nel 1996 in uno stabile di proprietà comunale della frazione "Gesso" della zona Nord della città, è stato allestito ed è attualmente gestito dall'associazione culturale "Kyklos" con il sostegno del Comune di Messina e con la consulenza dell'etnomusicologo dott. Mario Sarica. Unico nel suo genere in Sicilia, basa l'allestimento museale sul criterio della multidisciplinarietà: video, ipertesti, ascolto digitale, animazione con suonatori e cantori della tradizione, supporti letterari, fotografici, iconici, didascalici e didattici. Custodisce tutti gli strumenti musicali della tradizione peloritana, tra cui le zampogne (ciarameddi in dialetto), i flauti in canna (friscaletti), tamburi e tamburelli, scacciapensieri, conchiglie ed una ricca documentazione fotografica.cc

Archivio - mostra permanente su Salvatore Quasimodo "La vita non è un sogno"

Raccoglie in una mostra permanente manoscritti, documenti, fotografie, pubblicazioni, onorificenze provenienti dall'Archivio Quasimodo, acquisito dalla Provincia regionale di Messina. La mostra, finalizzata ad esaltare gli aspetti fondamentali della vita e delle opere di Salvatore Quasimodo (che visse gran parte della sua vita nella città dello Stretto), si articola in nove sezioni dove sono esposte alcune opere significative del poeta ma anche del traduttore, del critico d'arte, del critico teatrale e perfino del librettista di opere musicali. A corredo dell'importante patrimonio artistico vi sono numerose fotografie, autografi ed illustrazioni. Si trova all'interno dei locali della Galleria provinciale d'arte moderna e contemporanea di via XXIV Maggio.

Galleria provinciale d'arte moderna e contemporanea

Aperta nel 1998, si trova presso la sede della Provincia Regionale di Messina (con ingresso da via XXIV Maggio) la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea nella quale sono esposte opere di noti artisti come Renato Guttuso, Giuseppe Migneco, Felice Casorati, Lucio Fontana, Giò Pomodoro, Liberman, Franco Angeli, Agostino Bonalumi, Mimmo Rotella, Corrado Cagli, Giuseppe Santomaso, Toti Scialoja, Hodkin, Mario Mafai, Alighiero Boetti.

Mostra dei tesori della Cappella Palatina in San Giovanni di Malta

Allestito nei locali della chiesa di San Giovanni di Malta, storica sede dell'ordine dei Cavalieri di Malta, custodisce numerosi esempi di arte sacra negli ambiti soprattutto dell'argenteria e dell'oreficeria (campi in cui Messina fu tra le principali città d'Italia in passato) e dei paramenti liturgici in seta, riccamente ricamati.

Tesoro del Duomo Il Tesoro del Duomo di Messina, custodito ed esposto nel corpo aggiunto sulla fiancata Sud del tempio, è una ricchissima raccolta di preziosi oggetti di culto appartenuti alla Cattedrale sin dal Medioevo, in massima parte argenteria opera della rinomata scuola orafa messinese.

Il pezzo più prezioso del Tesoro è la cosiddetta "Manta d'oro", preziosissimo rivestimento del quadro della Madonna della Lettera nelle grandi feste, tutta d'oro finemente cesellato con motivi floreali e geometrici; è opera dell'orafo fiorentino Innocenzo Mangani, che la eseguì nel 1668. Il Tesoro custodisce inoltre una ricchissima collezione di paramenti e oggetti sacri; anche qui spiccano i lavori di famosi orafi ed argentieri messinesi del passato.

Museo "Sant'Annibale Maria Di Francia"

Realizzato nei pressi del Santuario-Basilica di S. Antonio di Padova, nell'annesso Istituto dei Padri Rogazionisti, è stato realizzato su progetto dell'arch. Livio Lucà Trombetta e inaugurato nel 2000 da mons. Ignazio Cannavò, Arcivescovo emerito di Messina. Il museo riproduce, in scala 1/2, il quartiere "Avignone", il più malfamato della Messina preterremoto, luogo d'azione del messinese Sant'Annibale Maria Di Francia, canonizzato nel 2004. Il Museo custodisce anche oggetti provenienti dal quartiere, tutti i ricordi e le vesti del Santo.

Acquario comunale

Sito sul lato settentrionale della centrale "villa Mazzini", fu costruito verso la fine degli anni cinquanta dall'Istituto talassografico del CNR di Messina. L'acquario, successivamente passato alla proprietà comunale, oggi ospita in 22 vasche mediterranee ed 8 acquari che riproducono ambienti acquatici del mondo circa 100 specie ittiche. Vi è annesso un museo della fauna marina.

Museo zoologico "Cambria" [modifica]

Museo zoologico "Cambria", di pertinenza del Dipartimento di Biologia animale ed ecologia marina della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Ateneo messinese, è sito nei locali del dipartimento nel polo universitario di contrada Sperone, nella zona Nord della città. Di notevole interesse naturalistico, vi si possono ammirare ricche collezioni di vertebrati, insetti e molluschi, con particolare riferimento alla fauna dello Stretto di Messina.

Orto botanico "Pietro Castelli" [Fondato nel 1638, è uno dei tre orti botanici siciliani.

Museo storico della fortificazione permanente dello Stretto di Messina il Museo storico della fortificazione permanente dello Stretto di Messina, fondato nel 2003 conil patrocinio del Comune di Messina e dell'UNESCO e gestito dall'Associazione "Comunità Zancle" - ONLUS, è ospitato nei locali del Forte umbertino "gen. Cavalli", uno dei tanti costruiti su entrambe le sponde dello Stretto intorno al 1890 per difendere il braccio di mare da una paventata invasione francese. Il percorso espositivo, partendo dagli studi balistici del generale Giovanni Cavalli, inventore della rigatura dei cannoni, racconta la storia della difesa dello Stretto dal periodo post-unitario alla seconda Guerra Mondiale mediante tavole iconografiche ed oggetti appartenenti alla struttura. Il forte custodisce anche il più grande cannone italiano della seconda Guerra Mondiale (16 tonnellate per 10 metri di lunghezza), donato dal Ministero della Difesa e dichiarato Monumento ai Caduti di tutte le Guerre. All'interno è inoltre attivo il "Laboratorio per la pace", rivolto alle nuove generazioni.aperto due ore ogni mese

Numeri Utili:

ATM

090228511

Ospedale Piemonte

2221

Ospedale R. Margherita

090363615

Ospedale Papardo

3991

Policlinico

2211

A.V.I.S.

090716720

Ambulanze Croce Rossa Italiana

0902935070-0902931840

Ambulanze Misericordia

090695099-0902931797

Telefono Amico

090710001 - 090717222

Telefono Azzurro

09019696

Telefono Pronto

090717271

F.A.R.O.

090362834

Lega Antidroga Me

090363215

S.E.R.T.

090675569

Consultorio Familiare

0902932510

CePAS

090661802

Centro Donne Antiviolenza

09059018

Guardia medica notturna

090675048-090345422-09045077

   

Siti nel Comune:

www.larderiaweb.it

www.gazzettadelsud.it

www.ilpontesullostretto.it

www.ecodelsud.it

www.centonove.it

www.messinasportiva.it

www.fcmessina.it

Impianti sportivi:

Stadio "San Filippo" di Messina, polo sportivo San Filippo, inaugurato nel 2004, capienza 40.200 posti

Stadio comunale "Giovanni Celeste", 13.000 posti

PalaRescifina (già PalaSanFilippo), polo sportivo San Filippo, inaugurato nel 2000, capienza 5500 posti

PalaTracuzzi, Roccaguelfonia (circonvallazione), inaugurato nel 1983, capienza 3000 posti

Palestra "Juvara", via Placida. Inaugurata nel 1976, capienza 350 posti

Centro Sportivo Universitario "Primo Nebiolo" (CUS Messina), c.da Conca d'Oro - Annunziata alta (il più grande del Meridione d'Italia):

PalaNebiolo, inaugurato nel 2001, capienza 1000 posti

Piscina scoperta

Stadio di baseball

Campi polivalenti scoperti in erba sintetica

Piscina comunale, pista d'atletica e campo in erba CONI "Cappuccini", via Trapani

Palestra comunale di Ritiro

Pista d'atletica e campo ex GIL "Salvatore Santamaria"

Piscina comunale "Graziella Campagna", viale S. Martino

PalaMili, Mili San Marco inaugurato nel 2005

Palazzetto di Gravitelli, ultimato nel 2006

Palestra "Evemero", Ganzirri, 500 posti, inaugurata nel 2005

Strutture Ricettive:

Europa Palace Hotel Località Pistunina - S.S. 114, Km. 5,470 – Tel. 090621601   Fax 090621768

Grand Hotel Liberty Via Primo Settembre, 1 - Tel 0906409436   Fax 0906409340

Jolly Hotel dello Stretto Via Garibaldi, 126 - Tel 0906503   Fax 0902921075

Royal Palace Hotel Via T. Cannizzaro, is. 224 -  Tel 0906503   Fax 0902921075

Albergo Excelsior Via Maddalena, 32  - Tel 0902931431  Fax  0902938721

Personaggi Illustri

LETTERATI E SCRITTORI

Ruggieri d'Amici, poeta della Scuola poetica siciliana

Tommaso di Sasso, poeta della Scuola poetica siciliana

Mazzeo di Ricco, poeta della Scuola poetica siciliana

Jacopo Mostacci, poeta della Scuola poetica siciliana

Stefano Protonotaro, poeta della Scuola poetica siciliana

Guido e Odo delle Colonne, poeti della Scuola poetica siciliana

Giovanni Campolo (XIV secolo), frate minore e traduttore

Pietro Gori, 1865 1911, avvocato, intellettuale e poeta anarchico

Stefano D'Arrigo (1919 - 1992), letterato, autore di Horcynus Orca

Bartolo Cattafi (1922 - 1979), poeta ermetico

Giovanni Alfredo Cesareo (18601937), poeta, saggista, critico letterario e drammaturgo e senatore.

Scipione Errico, (15921670) è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo marinista, autore di Le guerre di Parnaso.

Felice Bisazza (1809 1867), poeta, autore di "Saggi poetici", "Il Settentrione", "Leggende ed ispirazioni", "Apocalisse di S. Giovanni in versi". Sepolto a Messina.

Tommaso Cannizzaro (1838 1921), scrittore di "Foglie morte", "Cianfrusaglie", "Epines et Roses", "Tramonti", "Uragani", "Cinis - Cenere", "Quies - Quiete", "Vox Rerum". È il primo traduttore in siciliano della Divina Commedia di Dante Alighieri.

Gaetano Baldacci, (1911 1971), giornalista, primo direttore de Il Giorno

Turi Vasile (1922), produttore cinematografico, regista e sceneggiatore.

Nino Rizzo Nervo, giornalista, primo direttore del quotidiano "Europa" e attuale consigliere di amministrazione Rai

Antonio Di Rosa, giornalista, ex direttore della Gazzetta dello Sport e attuale editorialista

Raffaele Villari, scrittore, giornalista e patriota del Risorgimento.

FILOSOFI E ARTISTI

Dicearco da Messina, 355 a.C.-285 a. C. filosofo, alunno di Aristotele

Evemero da Messina, IV-III sec. a. C., filosofo e geografo

Antonello da Messina, c.1430-1479 pittore

Giuseppe Migneco, pittore

Filippo Juvara anche noto come Filippo Juvarra, 1678-1736 architetto, scenografo

Natale Masuccio 1568 1619, architetto gesuita

Fabrizio Palmieri 1970, sceneggiatore di fumetti

Giovanni Tuccari 1667 1743, pittore di scuola barocca

Giacomo Minutoli 1765 1827, architetto, nel 1799 riedifica la palazzata distrutta dal terremoto del 1783.

Carlo Falconieri 1809 1891, progetta nel 1833 un cimitero monumentale a Napoli. Nel 1842 realizza a Messina la fontana di piazza Basicò e, 5 anni dopo, la villa - castello per Tommaso Landi su un'altura del viale Boccetta. Combatte nei moti messinesi del 1848 ed esegue lavori anche a Londra a Buckingham Palace. Nel 1853 realizza il teatro Chiabrera di Savona.

Giovanni Battista Quagliata, pittore ed incisore

Alonzo Rodriguez, pittore

Mariano Riccio, pittore

Camillo Puglisi Allegra, architetto

Domenico Maroli, pittore

Tommaso Aloysio Juvara, incisore

Gregorio Juvara, orafo incisore

Francesco Juvara, argentiere e cesellatore

Jacobello di Antonello, pittore

Stefano Giordano, pittore

Giovannello da Itala, pittore

Giovanni Fulco, pittore

Francesco Donia, incisore

Antonello de Saliba, pittore

Saro Cucinotta, incisore

Giovan Simone Comandè, pittore

Antonio Catalano il Vecchio, pittore

Antonio Catalano il giovane, pittore

Ignazio Buceti, scultore

Giuseppe Buceti, scultore

Placido Brandamonte, scultore

Antonio Bova, pittore

Rinaldo Bonanno, architetto e scultore

Dino Scuderi, musicista (1963)

Renato Villari, musicista (1960)

ATTORI E REGISTI

Adolfo Celi, 1922-1986 attore, regista

Giacomo Rondinella, attore e cantante

Maria Grazia Cucinotta, attrice

Anna Kanakis, attrice, Miss Italia 1977

Lorenzo Crespi, attore, protagonista della fiction Gente di Mare in onda su Rai1

Lucia Aliberti, cantante lirica.

Francesco Calogero, regista 1957.

Giampiero Cicciò, attore e regista 1966.

Spiro Scimone, attore e regista 1964.

Ninni Bruschetta, attore e regista.

Giovanni Boncoddo, attore e regista.

Domenico Minutoli, attore.

Massimo Mollica, attore.

Antonio Alveario, attore.

Nino Frassica, attore, interprete del maresciallo "Cecchini" nella fiction Don Matteo

Marina La Rosa, attrice, concorrente del primo Grande Fratello

Massimo Romeo Piparo, attore e regista

Febo Mari, attore e regista del primo Novecento, il primo divo al maschile

Gabriele Greco,attore, protagonista della soap opera Vivere in onda su canale 5 nel ruolo di "Luca Canale"

Francesca Chillemi, attrice, Miss Italia 2003

Vincenzo Tripodo, attore, regista.

SCIENZIATI

Francesco Maurolico, 1494-1575 umanista, matematico, astronomo e anche storico

Mosè Bonavoglia de' Medici, medico ebreo messinese e "Dienchelele"(cioè "Giudice universale") delle comunità ebraiche di Sicilia

Giuseppe Seguenza, 1833-1889 geologo, naturalista

Michelangelo Arrigo 1949 1987, informatico

Mineo Chini 1866 1933, matematico

Giuseppe Grioli 1912, fisico e matematico

Giuseppe Saija 1864,1900, astronomo

Antonio Maria Jaci, 1739-1815, fisico e matematico, inventore dell'ampolletta mercuriale, che consentiva l'esatto calcolo della longitudine durante la navigazione in mare aperto.

Giovanni Rappazzo,1893-1995, tra i primi sperimentatori del cinema sonoro

Ettore Castronovo, 1894-1954, scienziato ricercatore dei metodi per combattere i tumori con la radioterapia.

POLITICI

Gaetano Martino, 1900-1967 politico

Antonio Martino, economista, politico

Domenico Fisichella, politico e vicepresidente del Senato fino al marzo 2006

Maria Antonietta Cannizzaro, 1960, esponente politico di estrema destra

Mario Cavallaro, 1951, senatore della Repubblica

Giuseppe La Farina, patriota e politico ante e post Unità d'Italia

Giuseppe Natoli, patriota e politico ante e post Unità d'Italia

GIURISTI

Salvatore Pugliatti, 1903-1976 giurista

Giacomo Macrì, giurista e filosofo, rettore della Regia Universià di Messina dal 1895 al 1896, autore della più completa biogafia del matematico messinese del XVI secolo Francesco Maurolico. La sua effigie è stata immortalata sul fronte principale del Palazzo di Giustizia di Messina, Palazzo Piacentini, insieme a quelle di altri cinque celebri giuristi messinesi Dicearco di Messina, Guido delle Colonne, Antonio Fulci, Francesco Faranda e Andrea Di Bartolomeo.

EROI

Tancredi Cartella 1851 1916, generale messinese, distintosi in Libia, caduto sul Monte San Gabriele.

Salvatore Todaro 1908 1942, comandante di sommergibile e appartenente alla Decima Flottiglia MAS durante la Seconda guerra mondiale.

SPORTIVI

Valerio Vermiglio, 1976, giocatore di pallavolo, palleggiatore della Sisley Treviso e della nazionale italiana. Campione d'Europa nel 2005

Antonello Aliberti, 1970, atleta della Nazionale Italiana di Canottaggio. Miglior risultato da atleta: Bronzo ai Campionati del Mondo di Canottaggio di Colonia (1998) nella specialità 8+ Pesi Leggeri.

Vincenzo Nibali, ciclista della Nazionale Italiana

Silvia Bosurgi, campionessa olimpica di pallanuoto

Giovanni Calabrese, 1966, atleta della nazionale Italiana di Canottaggio. Migliori risultati: due ori ai mondiali(1987,1997)e un bronzo alle olimpiadi di Sydney 2000

Angelo Panzera, 1929, 2 volte campione mondiale di motonautica

Tony Cairoli, pilota di motocross, campione del mondo in carica della classe MX-2

Michelangelo Rampulla, ex portiere della Juventus

Carlo Cifalà, campione di biliardo

Giacomo La Rosa, ex calciatore anni '70

Michelangelo Sulfaro, ex portiere anni '70

Annarita Sidoti, capionessa di marcia nativa di Gioiosa Marea

Luca Baldini, campione di nuoto

Franco Scoglio, ex calciatore e allenatore di serie A

 

SANTI

San Placido, compagno di San Benedetto da Norcia e martire con i fratelli Flavia, Eutichio e Vittorino

Sant'Annibale Maria Di Francia 1851-1927

Santa Eustochia Calafato di Messina 1434-1485

San Leone II Papa 682 - 683

Sant'Eleuterio Vescovo e sua madre Sant'Antilia Martiri 130

San Teocisto

Come si arriva:

Per ferrovia

Con ogni treno (rapido, diretto, espresso, con vagoni-letto o con vagoni a cuccette) che, partendo da ogni località della penisola, prosegue per Palermo o per Siracusa.

Per strada

L'Autostrada del Sole Milano-Reggio Calabria, consente di raggiungere agevolmente l'estremo lembo della penisola senza pedaggio nel tratto da Salerno fino a Reggio. Chi viene da Bari Brindisi può utilizzare la super-strada jonica che corre lungo la litoranea apulo-calabra.

Entrambe le arterie permettono di raggiungere i porti di Villa San Giovanni e di Reggio Calabria dove l'attraversamento dello Stretto si può effettuare a bordo di navi la cui frequenza, nelle partenze e negli arrivj, può essere calcolata ad intervalli di mezz'ora.

Per aliscafo

Da Reggio Calabria gli aliscafi viaggiano per Messina con una frequenza di mezz'ora circa ed impiegano, per la traversata, 15 minuti circa.

Per aereo

Gli scali più prossimi a Messina sono quelli di Reggio Calabria, Catania e Palermo.

 

Cenni storici:

Situata nell'angolo nord est della Sicilia, sulla sponda occidentale dello Stretto di Messina (Mar Ionio) , per estensione, Messina è la città siciliana più grande.

A circa 90 Km da Catania e circa 230 km da Palermo, stretta tra le coste ionica e tirrenica ed i monti Peloritani, si affaccia con il suo grande porto naturale (militare e commerciale), chiuso dalla penisoletta a forma di falce di San Ranieri, di fronte a Villa San Giovanni e poco più a Nord rispetto a Reggio Calabria.

La città si sviluppa prevalentemente in senso longitudinale lungo la costa dello Stretto senza soluzione di continuità da Giampilieri Marina a Capo Peloro per 34 kilometri nella fascia jonica.

La fascia tirrenica, di 24 km, si estende da Capo Peloro a Orto Liuzzo.

L'area urbana centrale, che può essere racchiusa tra i torrenti Annunziata e San Filippo — oggi coperti dal piano stradale, — è lunga circa 12 km, con scarsa propensione verso ovest dovuta ai contrafforti collinari dei Peloritani, che impediscono lo sviluppo di un ampio reticolato urbano geometrico in detta direzione.

L'estrema vicinanza dei monti conferisce alla parte occidentale della città una certa pendenza, superata con scalinate e attraversata dalla panoramica circonvallazione a monte.

Sono presenti numerose "intrusioni urbane" verso l'interno collinare in corrispondenza delle brevi pianure dei torrenti, che tendono a inglobare come quartieri alcuni dei più antichi casali del territorio cittadino (i cosiddetti "Villaggi", che sono 48).

Messina è al centro di una zona agricola, con la produzione di agrumi (tra cui il limone Interdonato, l'arancio, il mandarino e il mandarancio o clementina), frutta, ortaggi e dei vini D.O.C. Faro e Mamertino.

La città è sede universitaria dal 1548, dell'Arcidiocesi Protometropolitana di Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela ed Archimandritato del Santissimo Salvatore e di un'antica Fiera Internazionale.

Il porto è anche sede di un antico Arsenale militare e di cantieri navali civili (Rodriguez e Palumbo).

Messina venne fondata dai Greci intorno al 756 a. C., con il nome di Zancle.

I Romani la conquistarono nel 264 a. C. e dopo la caduta dell'impero romano fu prima in possesso dei Bizantini e quindi degli Arabi.

 Nel 1060 venne conquistata dai Normanni.

Sotto i domini svevo angioino aragonese, Messina raggiunse grande prosperità, divenendo capitale del Regno di Sicilia assieme a Palermo (il Regno di Sicilia comprese per lunghi periodi anche tutta l'Italia meridionale) e, grazie al suo porto, uno tra i primissimi centri commerciali e tra le più grandi, fiorenti ed importanti città del mar Mediterraneo.

Fu, per lunghi secoli, la città siciliana più ricca, seconda nel Mezzogiorno d'Italia solo a Napoli.

Nel 1674 si ribellò alla Spagna e ne subì successivamente la repressione.

Fu toccata da un grave terremoto nel 1783.

Entrò a far parte del Regno d'Italia dopo la spedizione dei Mille garibaldina del 1860.

Nel 1908 subì la distruzioni di un altro terribile terremoto e ancora dei bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Antichi nomi della città [modifica]

Dankle/Zankle (termine siculo per "falce", ad indicare la singolare forma del porto naturale), età pre-greca e greca

Messene Μεσσήνη, età greca (in seguito all'insediamento di profughi provenienti dalla Messenia agli inizi del V secolo a.C.)

Messana, età romana

Messina, dall'età bizantina ad oggi.

(ricerca tratta da http://it.wikipedia.org/wiki/messina)

Etimologia (origine del nome)

Deriva dal greco Messene o Messana dal termine bizantino Messine o arabo Massinah.

Il Comune di Messina fa parte di:

Regione Agraria n. 5 - Montagna litoranea di Messina

Associazione Rete Italiana Città Sane - OMS

Associazione Nazionale Città del Vino

Associazione Città italiane per la mobilità sostenibile e lo sviluppo dei trasporti

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