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Venerdì 19 Aprile 2024

Gioiosa Marea

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COMUNE DI GIOIOSA MAREA

Indirizzo:Piazza Cavour, 1 – 98063 Gioiosa Marea (ME)

Telefono centralino: 0941.302968 - Fax Municipio:0941.302645

Stato: Italia

Regione: Sicilia

Provincia:Messina

Zona:Italia Insulare

Latitudine: 38° 10' 26''N

Longitudine: 14° 53' 47''E

Altitudine: 30 m. s.l.m.

Superficie: m². 26.522.654

Perimetro comunale: m. 27.677

Comuni limitrofi: Montagnareale, Patti, Piraino, Sant'Angelo di Brolo, Brolo, Capo d'Orlando

Frazioni: San Giorgio, Maddalena, San Leonardo, Landro, Casale, Galbato 

Abitanti:7245

Densità: 277 ab./km²

Nome di Abitanti: Gioiosani

Sito Internet:  www.comune.gioiosamarea.me.it

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Codice Fiscale: 86000470830

Codice Istat: 083033

Codice Catasto: E043

Santo Patrono: San Nicola di Bari

Giorno festivo: 6 Dicembre

Descrizione Araldica delloStemma:Un'aquila a due teste in posizione verticale sul dorso della quale è iscritto "Universitas Jojusae", sormontata da una corona raffigurante un castello con cinque torri merlate, il tutto di colore oro

Blasonatura del GonfaloneDrappo di colore blu di forma trapezoidale con al centro lo stemma comunale, al di sotto del quale primeggia una semicorona di foglie di querce e di ciliegio, legati da un nastro di colore rosso

Simboli: Aquila, Castello, Torre

Decreti:

Da vedere:

Chiesa di S. Nicolò Matrice,

testimonianza storico architettonica, costruita contemporaneamente alla fondazione del nuovo borgo, intorno ad essa si sviluppò probabilmente il primo insediamento.

Chiesa Madonna delle Grazie, fu costruita prima del diciottesimo secolo dai frati Minori Osservanti. La struttura dell'edificio si presenta molto semplice sia nella realizzazione architettonica che nelle decorazioni. Al suo interno sono conservati ancora oggi la maggior parte degli arredi originali, inoltre si possono ammirare ulteriori opere provenienti da chiese vicine, distrutte dal terremoto del 1783.

Di notevole interesse artistico è una pregevole statua marmorea raffigurante la Madonna delle Grazie con il Bambino in braccio, realizzata nel diciassettesimo secolo e attribuibile alla scuola Gaginesca.

Lungo le navate degni di particolare attenzione risultano i pregiati dipinti ad opera di Olivio Sozzi (1690-1765) raffiguranti diverse immagini riconducibili alla vita dei Santi.

Chiesa Madonna della Catena

Chiesa Madonna della Neve

Chiesa del Convento

Chiesa del Purgatorio

Zone Archeologiche - Sul promontorio NE del monte di Gioiosa, nei pressi di un complesso monastico diruto, è stato identificato un insediamento antico, messo in luce solo in parte, riferibile al V secolo a. C.

Grotte del Tono - Fruibili su prenotazione INFO POINT: Ufficio turistico tel. 0941 – 363323 – 363322– 363319 E-mail : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Gioiosa Guardia - Costituisce ovviamente la più importante attrattiva storico - architettonica. vi si riconosce ancora la suddivisione in quattro quartieri, nonostante le intemperanze della natura.

E' un paese mummificato, fatto di pietre corrose, di rovine di ombre del passato.

Le rovine medievale di Gioiosa Guardia dominano il mare, da Capo Tindari a Capo d'Orlando dall'alto dei loro 600 metri.

 San Giorgio E' una località che ogni visitatore deve visitare. la frazione di San Giorgio era nata come piccolo villaggio di pescatori e sede della tonnara trasformandosi pian piano in un moderno e vivace centro residenziale.

Le terrazze della contrada prospiciente le Isole Eolie costituiscono una suggestiva cornice dell'azzurro mare.

Da segnalare nel calendario della vacanza una passeggiata in queste zone ed un bagno nello splendido mare.

Festa Patronale:

Riti della Settimana Santa; 

Festa patronale di S. Nicola di Bari (6 dicembre).

Eventi Culturali:.

30 Marzo - Rievocazione storica della discesa  dei gioiosani da Gioiosa Guardia a  Gioiosa Marea

Febbraio –Carnevale Gioiosano

Eventi Gastronomici:

Sagra di mezz'agosto (12-16 agosto).

Eventi sportivi:

Curiosità:

E’ stata colpita da un disastroso terremoto nel 1783 e da un invasione di cavallette nel 1784

Mercati e mostre:

Bestiame (agosto); 

Risorse:

Agricoli: Olive, frutta, agrumi, fichi, ortaggi.

Ittici: Sardine, acciughe, totani

Centri culturali:

Museo Arte Sacra - Visita su prenotazione - INFO POINT: 0941- 301015 (Parrocchia S. Nicolò di Bari) Ufficio turistico tel. 0941 – 363323 – 363322– 363319 E-mail :  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ;

Antiquarium -  Gioiosa Guardia - Ingesso dal parco giochi via G. Natoli Gatto Aperto tutti i giorni dalle ore 09.00 alle ore 12.00 Chiuso nei giorni: 25 – 31 Dic. 01 - 06 Gen. INFO POINT: Ufficio turistico tel. 0941 – 363323 – 363322;

Numeri Utili:

Guardia Medica 0941.301050

Polizia Municipale  0941.363334

Farmacia Saggio  0941.301094

Farmacia Scardino  0941.301204

Farmacia La Pinta  0941.39378

Soccorso Stradale  338.3622700

Siti nel Comune:

www.gioiosa.net

www.gioiosani.it

Impianti sportivi:

Strutture Ricettive:

Capo Skino Park Hotel C.da Skino

Capo Calavà C.da Calavà

Hotel Ristorante Cani Cani

Baja Calavà C.da Calavà

Personaggi Illustri

Natale Argentina, pittore,disegnatore, grafico è nato a  Gioiosa Marea,in Sicilia. Ha studiato architettura all’Università di Palermo, ha frequentato i corsi di pittura, incisione e scultura alla Scuola Libera del Nudo dell’Accademia delle Belle Arti di Roma; si è laureato in scienze economiche e commerciali.

Giuseppe Rundo (Gioiosa Marea4 dicembre 1946) è un ex cestista italiano.

Ha esordito nella nazionale di pallacanestro italiana il 28 maggio 1966, in occasione dell'amichevole Italia-Guinea 89-34 a Dessau. Il commissario tecnico Nello Paratore lo impiegò in altre quindici partite, nelle quali l'ala segnò trentadue punti.

Ebbe l'occasione di giocare nel Mondiale di Uruguay 1967, in cui arrivò a segnare 11 punti al Paraguay e l'Italia si classificò nona.

Annarita Sidoti (Gioiosa Marea, 25 luglio 1969) è una ex atleta italiana.

È nata a Gioiosa Marea, paese sito nella zona tirrenica della bellissima provincia di Messina. È alta 1,50 e per ben 46 volte ha fatto parte della nazionale italiana. Campionessa mondiale di marcia (atletica leggera) e campionessa della 10 chilometri di marcia, medaglia d'oro ad Atene '97.

Il suo allenatore di sempre è il professore Salvatorino Coletta. Vive a San Giorgio di Gioiosa Marea e in casa ha un piccolo zoo di una cinquantina tra gatti ed uccelli. È sposata con un medico. Ha anche girato un film (Le complici) con la regista Emanuela Piovano in cui ha interpretato il ruolo di una ragazza da marciapiede

Come si arriva:

 In treno:       

Da Messina o Palermo, scendendo alla stazione di Gioiosa Marea (solo treni locali); oppure fermando alla stazione di Patti, provenendo da Messina, o a Brolo provenendo da Palermo. 

In auto:

Da Messina, autostrada A20 (Messina – Palermo), uscita di Patti e statale 113 per 13 Km in direzione Palermo.

Da Palermo, uscita di Brolo e statale 113 per 8 Km in direzione Messina.

Cenni storici:

Gioiosa Marea, per gli antichi colonizzatori romani dell’Isola, fu soltanto «Joiusa» e l’assonanza rimane nel dialetto e nell’uso parlato degli abitanti che, alludendo alla propria Città, dicono solo «Giuiusa». Non a caso, comunque.

La storia, tanto più le date sono lontane, nascoste nella notte dei tempi e così gli avvenimenti, tanto più lascia tracce inconfondibili a saperle cercare nelle pietre, nei ruderi, nelle tradizioni e nei dialetti.

L’immaginoso nome di ridente Città lambita dall’azzurro flusso e riflusso delle acque del mare, Gioiosa Marea lo ha infatti acquisito molto più tardi dalla sua fondazione.

Da appena due secoli, circa, dopo l’esodo verso la costa dalla vetta del Monte di Guardia, dove si stagliano al sole le rovine dell’antica Joiusa, senza tracce apparenti di preistoria e di veri e propri insediamenti di Età romana.

A quanto pare, infatti, i colonizzatori romani dell’isola si limitarono a dare un nome all'amenità del «locus», che forse fu «oppidum», sicuro rifugio dalle scorrerie sulla costa e residenza di pochi quanto sparsi lavoratori dei campi che sul Monte di Guardia avevano ragione di vita.

La storia dell’antica Joiusa, data intorno al 1360, coincidendo con la sua fondazione.

E la data appare incontestabile, anche se molta documentazione storica si è di certo smarrita per eventi, calamità, cause diverse e le visure dei documenti ingialliti affidano molto più spesso al ricercatore le deduzioni logiche, le interpretazioni dalla citazione di eventi paralleli alla storia di questa antica comunità agricola, che non ebbe in sé rilevata importanza di accadimenti e che risultò in parte divisa da quella dei pescatori sulla costa.

Il carattere pacifico di questa comunità antica, dedita al lavoro dei campi. esclude del tutto ogni altra possibile incidenza di eventi che non fossero puri atti amministrativi o sulla potestà e legittimità di attribuzioni nel governo del territorio.

La preesistenza di insediamenti isolati sul Monte Meliuso appare confermata da diverse citazioni documentali e da prove indotte sul tipo di costruzioni rilevate. Sebbene, sia per lo meno confermato che nel territorio dell’attuale Gioiosa Marea si ebbero reiterati insediamenti, prima della lenta organizzazione dell’antica comunità contadina sul Monte Meliuso, e che quasi certamente permase un legame con le comunità dei pescatori insediate nella costa.

La comunità dei pescatori, attingendo le proprie risorse di vita dal mare, dovette resistere di più all’idea di abbandonare definitivamente le proprie case sulla costa.

Anche, se in periodi di invasioni, saccheggi fu certamente costretta a rifugiarsi temporaneamente nell'entroterra e a sobbarcarsi a dure fatiche per scendere a riva le proprie attrezzature.

Ma se pure vissero, questi pescatori, per lunghi periodi sui monti, certamente installarono nelle proprie case abbandonate gli attrezzi di modeste entità e più facilmente ricostruibili, in attesa del ritorno alla pace ed alla normalità, sperando di tornare, ogni volta, definitivamente sulla costa.

Nonostante questo continuo fuggire e tornare, da noi ipotizzato, rispetto al verificarsi di eventi bellici o di pace, possa apparire normale; forse lo è un pò meno, se si considera che questi pescatori si videro costretti a far scivolare sui tronchi di albero per chilometri di pendio le proprie barche verso il mare, ipotesi, questa, che suffraga la logica, non esistendo per la conformazione naturale e geomorfologica della costaalcuna insenatura ovvero ripari naturali ricchi di vegetazione, tanto cari ai ricordi dei lungometraggi in technicolor della nostra era.

E questa impervia fatica risulterà quanto mai attendibile, se si considera che, ad esempio, interi blocchi di marmo vennero scesi al piano quattro secoli e mezzo dopo la fondazione di Joiusa per ricostruire nell’attuale Città le antiche Chiese del Monte. E non solo esse.

L’odierna Gioiosa Marea che si distende sulla costa a pianoro e a dolci pendii verso il mare che invetria su tersi fondali, è sorta verso la fine del Settecento.

Pur se in effetti riporta in mezzo al candore dei palazzetti Ottocento ed alla efficiente razionalità delle architetture recenti, murate grige, terrose, erose a vivo nella struttura di pietre e calce, con arcate di tipo mediterraneo in pietra bugnata che portano in sé infissa la data dei preesistenti insediamenti e dei materiali precedentemente impiegati nella costruzione della più antica Città.

Lo sviluppo urbano li ha per fortuna inglobati e di certo salvati al totale decadimento, quasi col gusto spontaneo di una rivalutazione e di una continuità della storia.

E per quanto tutte le città, si possa dire, conservino la testimonianza del passato nel proprio assetto urbanistico, tuttavia è raro, se non proprio eccezionale, che una città fondata e sviluppatasi in seguito ad un esodo protrattosi nel tempo, risulti poi costruita con le pietre, i materiali e la tecnica costruttiva della preesistente e secondo lo stesso disegno urbanistico dell’antica, che nel caso specifico arrocca i suoi ruderi sul Monte di Guardia, a ben 7 chilometri dalla costa.

L’antica Gioiosa sorgeva su di una vetta a pianoro, a 800 metri sul livello del mare, che consente di abbracciare nell’arco visuale di 360°: di fronte, le Isole di Vulcano, di Lipari, i dorsi a crinali delle cime ventose delle altre Isole Eolie; poi, su entrambi i lati del fronte costiero, sin’oltre Capo d’Orlando (a sinistra) e Capo Milazzo (a destra); alle spalle, i Monti Nebrodi e l’Etna.

E questa vetta sulla costa gaia del messinese, che domina sin’oltre il versante Nord-Occidentale dell’Isola, dovette avere per certo rilevanza strategica nel quadro degli avvenimenti del periodo greco-romano ed altresì nei precedenti periodi storici. Ma di certo non è il caso, bensì la storia che permane nella tradizione, se a questo proposito si riporta l’aggiunta in «vulgare» al più antico nome latino: «Joiusa Guardia» o «Gioiosa Guardia».

L’accesso ai ruderi odierni si rende ancor oggi meno che agevole per la stradella, in parte asfaltata, e che impenna ad un tratto in ripida china, facilmente difendibile in caso d’attacco.

E ciò induce ad avvalorare l’ipotesi dell’oppidum, di un posto di osservazione, che favorì nel tempo gli insediamenti d’intorno, intensivi e tanto più necessari per le popolazioni della costa, in seguito ai continui e ben noti saccheggi dei pirati; nonostante la costa, per il clima ancora più mite, per la natura del terreno e l’abbondante presenza dell’acqua, garantisse più facili condizioni di vita.

A Gioiosa Guardia l’inesistenza di risorse idriche non doveva certo rendere agevoli le condizioni di vita, dipendendo, per il vitale elemento, dall’andamento pluviale, come dimostrano le cisterne interrate, vicino a quelle che furono case.

L’irradiarsi dei ruderi intorno alla fortificazione, oggi in gran parte diruta e composta dai resti di una torre e di un muraglione, pare confermare l’ipotesi e la tendenza di una struttura urbanistica che, in epoca successiva, poi si ripeterà intorno alle Chiese con la nascita delle odierne Contrade a corolla di Gioiosa Marea.

Il disegno urbanistico dell’antica città, eguale a quello riportato di pari nell’odierna Gioiosa Marea, evidenzia la suddivisione in quattro quartieri: 5. Nicolò, Madonna delle Grazie, Catena, San Giovanni Battista.

Le vie strette, certamente con pavimentazione al naturale, rispecchiano il carattere della popolazione quasi esclusivamente dedita ai campi ed ai piccoli opifici artigianali per la produzione dei beni di consumo locali. Infatti, non sembra che, per la sfavorevole posizione e nonostante le tre strade di comunicazione con l’entroterra, Gioiosa Guardia fosse un centro di commerci.

La divisione in quattro quartieri si diramava su di un asse viario, piuttosto largo per i tempi, che attraversava l’antica Città per sboccare su una piazzetta circolare, dove si presume potesse ubicarsi il castello di Vinciguerra.

Tre strade collegavano il paese con l’entroterra: « Scaletta » in direzione di Marina di Patti; « Mali Passi » verso Randazzo; la « Strada Regia » di Calavà, che portava all’omonimo Capo Calavà, dove sorgeva una Torre.

Una più approfondita osservazione del tessuto urbanistico consente di rilevare l’esistenza, come abbiamo detto, di cisterne interrate e no, di varia grandezza e costruzione in prossimità delle preesistenti abitazioni, di quello che fu il Convento dei Frati Minori, dove tuttora esiste una cisterna edificata ad arcate, ed accanto alla Chiesa del Giardino; ma soprattutto consente di rilevare il costante collegamento fra sistemi e materiali costruttivi che si ritrova in taluni più antichi edifici della odierna Gioiosa Marea.

Il metodo di costruzione è caratterizzato dall’uso di pietre e di calce frammista ad una particolare sabbia di cava, in gergo chiamata « ripiddu », per l’innalzamento dei muri maestri, mentre per l’elevazione dei tetti erano impiegate travi in legno e tegole.

La presenza di frammenti di coccio e di laterizi mischiati fra le pietre emergenti con l’impasto conglomeratizio dalle rovine, induce alla considerazione che Gioiosa Guardia sia stata edificata in buona parte su costruzioni preesistenti. Questo dato, peraltro, si evince dall’osservazione dei ruderi della Zona Nord-Ovest dell’antica Città, che certamente fu ricostruita tutta nello stesso periodo.

    L’impasto dei frammenti di laterizi ed in particolare il ritrovamento di coccio smaltato permette di datare la costruzione al tardo Medioevo (sec. XV-XVI), in considerazione del fatto che la tecnica d’impasto e dello smalto del coccio rinvenuto non può che risalire a detta epoca.

 L’amministrazione civica di Gioiosa guardia risulta, dai documenti storici, affidata ai Giudici che con il Sindaco costituivano la rappresentanza sovrana, ma, con « a latere » e compiti propri nella qualità, prima di due e poi di tre Giurati eletti dal Vescovo di Patti.

Le decisioni della Pubblica Amministrazione venivano prese in sede di Pubblico Consiglio della Città nei giorni di festa e con l’intervento dei cittadini.

Ma il diritto di voto sulle decisioni spettava al Capitano della Città, ai Giurati nonché ai Consulenti nominati a vita. Però le deliberazioni assumevano il crisma della legittimità e potevano applicarsi dopo l’approvazione formale del Viceré e del Tribunale del Real Patrimonio.

Tuttavia, spettava poi al Visore Regio il compito dicontrollare la spesa della Civica Amministrazione e, rilevandosi inesattezze o disavanzi, di obbligare i Giudici al risarcimento.

    Il Sindaco, eletto dal Pubblico Consiglio, rimaneva in carica tre anni. Ma i suoi compiti erano limitati al controllo ed alla difesa degli interessi della Civica Amministrazione, quale procuratore naturale e senza tuttavia aver alcun potere sui Giurati che assolvevano le proprie funzioni sotto la diretta sorveglianza del Visore Regio.

Le funzioni di Sindaco, insomma, restavano alquanto delimitate e non esorbitavano, in nessun- caso, da quelle di un patrocinatore dei pubblici funzionari, di consigliere morale e di procuratore del popolo e pur sempre sotto il profilo delle pure istanze generali.

La decadenza e soprattutto l’abbandono di Gioiosa Guardia venne a determinarsi in seguito a reiterate calamità naturali verificatesi fra la seconda metà del Sec. XVII e la prima metà del Sec. XVIII.   

Il 5 febbraio 1783 l’antica Città fu gravemente distrutta da un terremoto di notevole intensità, che era il quarto in appena mezzo secolo. Mentre l’anno successivo, il 1784, grandi invasioni di cavallette distrussero il raccolto, provocando una grave e penosa carestia.

La popolazione, di certo, provata da dolorose perdite, esausta ed atterrita dai frequenti fenomeni sismici che presumibilmente sconvolsero la costituzione geomorfologica del territorio in conseguenza di smottamenti e di frane, alla fine decise, per consiglio dei più anziani e dei rappresentanti più evoluti della Civica Amministrazione, di ricostruire Gioiosa sulla costa.

Però, l’esodo dalla antica Gioiosa Guardia si verificò nell’arco di vent’anni e fra non poche resistenze da parte di autorità preposte e di cittadini. E forse questo fatto, incontestato, potrebbe spiegare la ricostruzione della Zona Nord-Ovest dell’antica Città, come atto di speranza e di sentimentale legame con le proprie origini e la terra natia.

(da GIOIOSA MAREA - Storia Note Immagini, Comune di Gioiosa Marea, 1980)

Etimologia (origine del nome)

Deriva dal latino Jojusa.

Il suo nome ha significato di buon auspicio.

Il Comune di Gioiosa Marea fa parte di:

Regione Agraria n. 8 - Colline litoranee di Patti

Consorzio Turistico Costa Saracena

Il Comune di Gioiosa Marea è:

Località balneare segnalata con due vele nella Guida Blu di Legambiente

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