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Venerdì 19 Aprile 2024

Gaggi

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COMUNE DI GAGGI

 

Indirizzo:Via R. Margherita – 98030 Gaggi (ME)

Telefono centralino: 0942.47160- Fax Municipio:0942.47703

Stato: Italia

Regione: Sicilia

Provincia:Messina

Zona:Italia Insulare

Latitudine: 37° 51' 35''N

Longitudine: 15° 13' 17''E

Altitudine: 106 m. s.l.m.

Superficie: m². 7.631.232

Perimetro comunale: m. 11.408

Comuni limitrofi:

A est: Castelmola; a nord: Graniti, Mongiuffi Melia; a ovest: Castiglione di Sicilia (CT); a sud-est: Taormina

Frazioni: Cavallaro;

Contrade: Contrada Malospirito, Gravina, Grasso, Villamena, Badassare, Vetta, Palmara, San Giuseppe, San Sebastiano, Ulivitu, Falcò, Guardia, Costa Aranciunì, Costa Camicia, Scarruni, Billiré, Madonna Carmine, Tira Causi, Sciara, Tripila, Serru anticu, Munneddu, Pagamensu, i Chiani, U Puma, U Crapazzu, Catarina, Chitrazzi, Gebbia, Sciglio, Marruvettu, Roca Salda, Prazzitu, Monte Miano, Scampi, Bruschettu, Santamaria, U Principi

                                                                                                     

Abitanti:2693

Densità: 403 ab./km²

Nome di Abitanti:kaggitani (siciliano) e gaggesi (italiano) 

Sito Internet: http://www.comune.gaggi.me.it/

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Codice Fiscale: 87000110830

Codice Istat:083029

Codice Catasto: D844

 

Santo Patrono:San Sebastiano

Giorno festivo:20 Gennaio

Descrizione Araldica delloStemma:Una corona dorata su sfondo bianco posta sopra uno scudo con raffigurata una fortezza araba e un leone rampante con rami di quercia e alloro posti sotto lo stesso

Blasonatura del Gonfalone

Caratteristiche Stemma

Simboli: Leone Rampante

Colori: Bianco

Decreti:

Da vedere:

Chiesa Madre,

Chiesa SS. Annunziata, (XVII secolo) la quale facciata, è incorniciata da belle lasene basate sul contrasto cromatico tra la pietra lavica e il marmo rosa di Taormina.

La parte alta del campanile, ad edicola aperta con timpani e trifigli sui quattro lati, è più classica, ma alleggerita dal cupolino a bulbo.

Chiesa S. Giuseppe, La Chiesa di San Giuseppe si trova nella piazza centrale del paese. In essa si svolgono tutte le Celebrazioni quotidiane, quindi è ormai diventata per così dire la "Chiesa centrale"

Chiesa di S. Sebastiano dedicata appunto al Santo Patrono si trova poco distante dalla Piazza Centrale. Questa fra le tre chiese è quella più antica, infatti risale al 1576;

Borgo antico, con il palazzo del Marchese di Schisò, il Magazzino di Schisò ed il Carcere Vecchio, quest’ultimo nobilitato da una scenografica scala a tenaglia, il tutto risalente al XVI sec.,  
ciò che caratterizza il Borgo Antico di Cavallaro sono le casi rurali e la pavimentazione in pietra lavica.

Festa Patronale:

Festa patronale di "San Sebastiano”

 

Eventi Culturali:

Festival della canzone per dilettanti "Alcantara News”

Eventi Gastronomici:

Eventi sportivi:

Curiosità:

Mercati e mostre:

Risorse:

L'attività economica principale è l'agricoltura.

I prodotti maggiormente coltivati sono le olive, i limoni, il grano e l'uva da mosto.

Di recente si è inoltre registrato un interessante sviluppo nel settore agrituristico.

Centri culturali:

Numeri Utili:

Farmacia Stracuzzi Sebastiana - Piazza Vittorio Emanuele, 3 tel. 0942-630220

Siti nel Comune:

 http://www.parrocchiadigaggi.it/

 http://www.parcoalcantara.it/

Impianti sportivi:

Stadio comunale

Strutture Ricettive:

Personaggi Illustri

Come si arriva:

Gaggi è a pochi chilometri dalla strada statale 114 che collega Siracusa con Messina e dalla strada statale 185 che mette in collegamento S. Biagio con Giardini Naxos.

Inoltre è nelle vicinanze della autostrada A18 che collega Messina con Catania.

 

Cenni storici:

Il territorio di Gaggi fu, alle origini, parte integrante di Naxos che si estendeva, per una superficie di 150 Kmq. da Capo S. Alessio a Sud, alla Vallata dell’Alcantara a Nord, al Monte Veneretta (Est) sino ad arrivare a Punta Stazzo, nei pressi di Giarre.

Dal 36 a.C., sotto la dominazione dei Romani, la Valle rimase pressoché disabitata finché nel 902 d.C. fu conquistata dagli arabi (come attestano i ruderi  del Borgo Antico di Cavallaro) col nome di Kaliggi” (Torrentello).

Nel 1078 il Conte Ruggero D’Altavilla la riscattò, liberandola dal dominio arabo e donò il territorio di “Kagi Gkaggis” al Monastero di Savoca per la costruzione dei mulini ad acqua.

Nel 1116 “Kagi Gkaggis  assunse la denominazione di Schaggi.

Nel 1639 il messinese Giuseppe Barrile, al prezzo di 4800 onze, tramite la Regia Corte di Francia, acquistò, prima, il titolo di Barone di Melia e successivamente di Marchese sopra le terre di Kagi e Mongiuffi.

A lui succedette il figlio primogenito e giudice della reggia Corte Costituzionale Giovanni Maria Barrile, che ne rimase proprietario per diversi anni finché, dopo essere appartenuto per pochissimo tempo, al Marchese Paolo Girolamo Pallavicino di Genova, fu venduto ai Principi Branciforti di Scordia. Infatti, Giuseppe Branciforti già Principe di Butera e di Niscemi, fu nominato Cavaliere dell’Ordine di Alcantara.

A quei tempi Kaggi, casale di Taormina, contava pochissimi abitanti, infatti nel censimento effettuato nel 1713 gli abitanti erano 286 mentre il centro urbano era composto da 101 case.

Successivamente, il feudo di Kaggi passò definitivamente alla famiglia dei De Spucches, che ancora oggi sono proprietari di larghe fette di territorio.

Un valido impulso alla definitiva costituzione del paese lo diede appunto Biagio De Spucches, Marchese di Kaggi, il quale è scomparso prematuramente nel 1753, senza essere riuscito a far rifinire la Chiesa, costruendo per suo volere, dedicata a Maria S.S. Annunziata in Kaggi oggi Cavallaro.

Dopo Biagio, il marchesato di Kaggi, passò a Giovanni Battista De Spucches, già Duca di Santo Stefano, che nominato Barone di Kaggi, si unì in matrimonio con la nobildonna Maria Di Gregorio.

Dopo la sua morte, fu sepolto nell’ancora rimasta incompiuta Chiesa Maria S.S. Annunziata di Kaggi.

Intanto Kaggi progredì, poiché nel censimento del 1798 vi erano 460 abitanti.      
Finalmente nel 1820 quando Kaggisi staccò da Taormina e raggiunse la sua autonomia giuridica, contava allora 390 abitanti circa.

Dal punto di vista meramente statistico possiamo rilevare che il primo Sindaco di Gaggi fu Don Gaetano Mannino che durò in carica cinque anni; il primo nato nel costituendo Comune fu una bambina di nome Mattia Furnari, la quale nacque il 5 gennaio1820; il primo matrimonio fu celebrato il 10 febbraio 1820 tra i Signori Melita Giuseppe di Graniti e Giuseppa Pidoto di Gaggi; il primo defunto fu la Sig.ra Rosaria Brunetto di anni 50 che morì il 5 gennaio del 1820.

Allora il Comune di Gaggi, sotto il Regno delle due Sicilie, apparteneva alla valle di Messina, distretto di Castroreale, circondario di Francavilla.

(notizie tratte da www.comune.gaggi.me.it/)

FLORA

Nel 1493 il Bembo descriveva la valle dell'Alcantara come fitta di boschi di platani, querce, roveri ed olmi. Oggi sopravvivono solo rare tracce di Platanus orientalis, mentre predomina la tipica macchia mediterranea con varie specie di ginestra e la Peonia mascula con la sua infiorescenza rossa. Man mano che si scende di quota fitti boschi di nocciolo si alternano agli agrumeti e ai vigneti da cui si ricava un vino scuro e corposo famoso dall'antichità.

Ancora boschetti di quercia e pascoli. In primavera le rive sono tutte un'esplosione cromatica: fioriture di viola, papavero, anemone, mirto, rosa canina, ficodindia, terebinto, oleandro e varietà di orchidea (anche rara di Ophrys tenthredinifera, Orchis papilionacea rubra e Orchis fusca).

FAUNA

L'avifauna della valle dell'Alcantara è assai varia, circa 200 specie, tra le quali vanno menzionate tra i rapaci il falco pellegrino, il gheppio e il lodolaio, estinto come nidificante il Lanario.

Dubbia la presenza del piccione selvatico ben distribuita la tortora selvatica e il martin pescatore fino ai migratori della foce.

Non raramente si incontrano anche la coturnice, la garzetta e il corvo imperiale.

Altri animali presenti sono la volpe, il gatto selvatico, la martora, e il ghiro ed ancora il riccio, l'istrice, l'arvicola di Savi e la crocidura siciliana.

Presso le rive può trovarsi il discoglosso dipinto, anfibio tipico della Sicilia e il colubro leopardino, un bellissimo rettile raro ed innocuo.

 

Etimologia (origine del nome)

La sua provenienza è incerta, potrebbe derivare dall'arabo al-hagg, ossia il pellegrino.

Il Comune di Gaggi fa parte di:

Regione Agraria n. 10 - Colline litoranee di Taormina

Parco Fluviale dell'Alcantara

Patto Territoriale Valle dell'Alcantara

 

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